Furto Tamara Ecclestone, gioielli in oro fusi in campo rom di Milano: il processo a Londra

Lombardia

In corso il procedimento sul furto avvenuto nel dicembre 2019 nella villa della figlia dell’ex patron della Formula 1. Dopo le ammissioni di ieri di uno dei coinvolti, settimana prossima un’altra persona alla sbarra dovrebbe dichiarare ai giudici le proprie responsabilità

È in corso a Londra il processo sul furto di gioielli (del valore stimato tra i 20 e i 50 milioni di euro) avvenuto nella villa di Tamara Ecclestone, figlia dell’ex patron della Formula 1, nel dicembre 2019. Dopo le ammissioni del 44enne milanese Alessandro Donati, avvenute nella giornata di ieri, la prossima settimana il coetaneo Alessandro Maltese (anche lui milanese) dovrebbe dichiarare ai giudici le proprie responsabilità nella vicenda. A darne notizia è l’edizione milanese del Corriere della Sera.

Il bottino

La vittima, all’epoca in vacanza in Lapponia, non ha mai fornito l’elenco esatto dei gioielli e del denaro depredati, men che meno l’ammontare della refurtiva. Il bottino non è stato trovato. Per quanto riguarda i pezzi in oro, l’ipotesi è che siano stati fusi in una delle “fabbriche” esistenti nei campi rom del Nord Italia.

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La vicenda

La vicenda – che la Bbc ha trattato con un documentario - è connessa all’insediamento di nomadi di via Monte Bisbino, sul quale sia Donati sia Maltese hanno gravitato a lungo, come la prima persona arrestata da Scotland Yard, la 47enne romena Maria Mester, poi rilasciata perché la corte ha creduto alla sua difesa. Al momento della cattura, aveva indosso un gioiello appartenente a Tamara: era il regalo di un uomo – quale di preciso lei non l’aveva detto – incontrato come cliente, in quanto la donna sarebbe una escort a pagamento. Rimane da definire la posizione del 23enne Jugoslav Jovanovic, di origini slave e anch’egli correlato al campo milanese, dove si sarebbe nascosto prima dell’arresto. All’appello mancherebbe inoltre Daniel Vukovic, croato 32enne e ancora una volta legato al campo di via Monte Bisbino, abile cambiare identità: cinque giorni dopo il furto, realizzato passando attraverso una finestra sul retro e aprendo una delle quattro casseforti, sarebbe salito su un aereo con destinazione Belgrado.

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