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Montichiari, spara a 13 anni: lo zio resta in carcere

Lombardia

Il gip del Tribunale di Brescia non ha convalidato il fermo per il 27enne ma ha disposto la misura cautelare in carcere 

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Il gip del Tribunale di Brescia, Riccardo Moreschi, non ha convalidato il fermo e ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti di Antonio Di Sanzo, il 27enne che a Montichiari (Brescia) ha dato una pistola al nipote tredicenne incaricandolo di andare a sparare al 31enne con cui l'uomo aveva avuto una lite per motivi sentimentali. Il 27enne, accusato di concorso in tentato omicidio e detenzione di un'arma illegale, si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di convalida. Il minore è stato invece trasferito in comunità. A seguito della sparatoria, avvenuta venerdì 2 aprile, il 31enne era rimasto ferito alla spalla.

Gip: "La versione del minore non è credibile"

"Allo stato non è apparsa accreditabile la versione del minore secondo cui egli avrebbe puntato l'arma contro la vittima al solo fine di intimidirlo e che gli avrebbe sparato per errore, sebbene sia un soggetto tredicenne privo di dimestichezza con l'uso delle armi, credibilmente esposto ad un'insopportabile tensione emotiva al momento del gesto - scrive il gip Moreschi nell'ordinanza -. Lo zio si deve ritenere che concorra nel delitto commesso dal nipote quale mandante dell'omicidio, avendo fornito consapevole contributo materiale e morale alla consumazione del reato, organizzando l'agguato e consegnando la pistola al minore, pertanto è indagato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla determinazione al reato di persona non imputabile". La gravità delle condotte, inoltre, sostengono la sussistenza "delle esigenze cautelari integrate dal concreto - afferma il gip - ed attuale pericolo di commissione di delitti della stessa specie, come si evince dal gravissimo reato di cui si è reso responsabile l'indagato e dalle inquietante circostanze del fatto, avendo in modo spregiudicato coinvolto nel delitto il nipote minore".