Lombardia zona arancione scuro da domani, cosa cambia: le regole

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In questo momento, in Lombardia ci sono 4.545 persone ricoverate e 532 persone in terapia intensiva (+26 solo questa mattina)

Dalla mezzanotte di oggi e fino a domenica 14 marzo tutta la Lombardia sarà in arancio rinforzato. Lo prevede un'ordinanza dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Chiudono quindi tutte le scuole a eccezione degli asili nido e micronido. La decisione è stata presa visto l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico, e considerando che la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani. In questo momento, in Lombardia ci sono 4.545 persone ricoverate e 532 persone in terapia intensiva (+26 solo questa mattina). (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LE SCUOLE CHIUSE - LEGGI L'ORDINANZA)

Fontana: "Restrizioni per preservare aree non ancora colpite"

"La Commissione indicatori Covid-19 Regione Lombardia, a seguito dell'analisi dei dati effettuata, ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale con l'obiettivo, oltre che di contenere l'incremento di contagi, di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando la decisione di porre tutta la Lombardia in zona arancio rafforzato.

Girelli: “Ancora dubbi sulla corretta valutazione dei dati”

“La nuova ordinanza che applica restrizioni a tutto il territorio regionale è arrivata improvvisa. Sebbene opportuna, vista l’evidente recrudescenza della pandemia in questa ultima settimana, è certamente una decisione che ancora una volta mette in dubbio la corretta raccolta e valutazione dei dati”, ha detto Gianni Girelli, presidente della Commissione d’Inchiesta regionale Covid19. “Come mai, infatti, non si è aspettato il parere del comitato tecnico scientifico di domani? Come mai non sono stati coinvolti i sindaci che solo due giorni fa avevano lamentato il mancato coinvolgimento nelle decisioni? Forse la risposta è tutta nei numeri: forse anche questa volta sono stati sottovalutati e mal interpretati i dati delle ultime due settimane. Da qui l’accelerazione di questa mattina – ha aggiunto Girelli – Rincorrere la pandemia è stata la strategia di Regione Lombardia per tutta la prima fase. Ma speravamo che l’esperienza avesse portato a protocolli più efficaci, dopo oltre un anno di convivenza forzata col virus. Di più, ricorrere alle ordinanze d’urgenza nel momento in cui stenta a decollare la campagna vaccinale significa non avere pieno controllo della gestione della recrudescenza dei contagi. E speriamo che questo stop non infici la programmazione in atto per le somministrazioni”.

I divieti

Ecco nel dettaglio il dispositivo dell’Ordinanza. Sono adottate le seguenti misure:

1. sospensione della didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché sospensione delle attività delle scuole dell’infanzia;

2. in tutte le scuole ed istituzioni di cui all'art. 2:
• le attività di laboratorio sono garantite;
• resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’Istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’Istruzione 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica a distanza;

3. Si applica quanto previsto dall’art. 3, comma 4, lettera g) del D.P.C.M. del 14 gennaio 2021 (ossia, a decorrere dal 6 marzo 2021, dell’art. 44 del DPCM 2 marzo 2021) con conseguente sospensione della frequenza delle attività formative e curriculari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica aventi sedi sul territorio della Regione Lombardia, fermo in ogni caso il proseguimento di tali attività a distanza;

4. si applica quanto previsto dall’art. 3, comma 4, lettera i) del D.P.C.M. del 14 gennaio 2021 (ossia, a decorrere dal 6 marzo 2021, dell’art. 48 del DPCM 2 marzo 2021) in ordine al lavoro agile, in relazione alle pubbliche amministrazioni aventi sedi o uffici sul territorio della Regione Lombardia;

5. non è consentito recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case), ubicate nel territorio della Regione fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità;

6. non è consentito a coloro che non risiedono nel territorio della Regione recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case) ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità;

7. non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private abitate ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità;

8. l’accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, è consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani;

9. non è consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport (a mero titolo esemplificativo, aree attrezzate con scivoli ed altalene, campi di basket, aree skate etc.) all’interno di parchi, ville e giardini pubblici,fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità;

10. è fatto obbligo di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporto pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia. 

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