Covid Milano, assembramenti in Darsena prima del ritorno in zona arancione. VIDEO

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Così il sindaco Sala: "Ieri erano presenti 200 agenti, di più non si poteva. Questa è la realtà". Dalle indagini sembra che il rave party sia iniziato intorno alle 18, con l'arrivo alcune decine di giovani, anche dell'area dei centri sociali. Oggi ingressi contingentati: si può entrare solo da piazza XXIV maggio e uscire da piazzale Cantore

Musica e balli in Darsena, a Milano ieri sera, con centinaia di giovani per l'ultimo weekend in zona gialla prima che scatti quella arancione. Una sorta di "rave party" documentato da numerose foto e video sui social. Su Twitter c'è chi si indigna, rivolgendosi al sindaco Giuseppe Sala che ieri aveva invitato i cittadini alla cautela e alla responsabilità. Molti dei giovani presenti portavano la mascherina, ma c'era anche chi preferiva non indossarla o tenerla abbassata. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - DARSENA CHIUSA PER 40 MINUTI)

La rissa in Darsena

Inoltre, si è accesa anche una rissa tra alcuni giovanissimi, presto sedata dall'intervento dei carabinieri. Alla rissa hanno partecipato almeno una ventina di ragazzi, anche con alcuni lanci di bottiglie, ma non ci sono stati feriti. Tutto è iniziato attorno alle 21, mentre la calma è tornata intorno alle 23.30. 

Local and State Police proceed to close the entrances to the Darsena and Navigli leaving open only the main entrances after the brawls and crowds last night, Milan, Italy, 28 February 2021. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

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Le indagini: rave partito dai centri sociali

Intanto, stando a quanto emerso finora, sembra che il rave sia iniziato intorno alle 18 con l'arrivo di alcune decine di giovani, anche dell'area dei centri sociali milanesi, che hanno portato casse per la musica e alcolici. Le forze dell'ordine stanno lavorando per identificare, anche attraverso le immagini, organizzatori e partecipanti ,che saranno sanzionati per le violazioni della normative anti-Covid. 

Sala: "In Darsena ieri 200 agenti, di più non si poteva"

Su quanto visto in Darsena nella giornata di ieri, è intervenuto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Ieri sera intorno ai Navigli e alla Darsena c'erano migliaia e migliaia di persone. Le forze dell'ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità, il numero l'ho ricevuto dal Prefetto. E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza. Questa è la realtà. Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell'ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Ma se viene meglio scrivere a lettere cubitali "DOVE ERANO POLIZIOTTI E VIGILI?" cosa volete che vi dica? Solo che continuerò a lavorare, a metterci la faccia. Con pazienza, dedizione e misura, come il mio ruolo richiede". Infine: "L'ho detto ieri, con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità".

Codacons annuncia un esposto. Oggi ingressi contingentati

Dopo le scene di ieri sera, quest'oggi ingressi contingentati alla Darsena, dove si può accedere solo da piazza XXIV maggio e si può uscire solo da piazza Cantore. A presidiare l'area, Navigli compresi, ci sono oggi decine di agenti e auto della polizia. Nonostante ciò, in moltissimi non rinunciano alla passeggiata, complice anche la bella giornata: in tutta la zona dei Navigli i marciapiedi sono gremiti, così come le aree gioco per i bambini. Intorno alle 15, l'accesso alla zona è stato interdetto per circa 40 minuti vista la grande affluenza di gente.

A seguito di quanto accaduto ieri, il Codacons ha annunciato che l'associazione presenterà un esposto in Procura a Milano per concorso in epidemia. "Un vero e proprio attentato alla salute pubblica", il commento del presidente Marco Maria Donzelli.

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