Così Francesco Longo, ricercatore del Centro di ricerca sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) della Bocconi: "Consideriamo di vaccinare entro fine giugno - e sarebbe un bel risultato - il 70% della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge"
La Lombardia, la regione più popolosa e colpita dal Covid, può davvero vaccinare entro fine giugno tutti i cittadini lombardi? Questa è la domanda che si fanno un poì tutti ed è la promessa fatta da Guido Bertolaso il 2 febbraio nella prima conferenza stampa da nuovo consulente della Lombardia per la campagna vaccinale regionale. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Le dichiarazioni
In un'intervista a Il Corriere della Sera, Francesco Longo, ricercatore del Centro di ricerca sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) della Bocconi, spiega numeri alla mano cosa vuol dire riuscire a vaccinare in quattro mesi la popolazione della Lombardia: "Un operatore in media ne esegue 10 all’ora in organizzazioni ben strutturate e oleate (come sta avvenendo all’ospedale Niguarda, ndr). Quello che fa la differenza non è il tempo tecnico di vaccinazione, ma la regolarità di arrivo dei flussi di pazienti distanziati. Uno ogni sei minuti. I best performer ne fanno uno ogni quattro minuti. In una giornata di 7,25 ore effettive di lavoro sono 70 vaccinazioni". Poi: "Consideriamo di vaccinare entro fine giugno - e sarebbe un bel risultato - il 70% della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge. Vuol dire 7 milioni e 140 mila lombardi. Ciascuno deve fare due dosi".