Covid Lombardia: Bergamo e Cremona chiedono una deroga alla zona rossa

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Il governatore Fontana annuncia che la Regione è pronta a fare ricorso contro la scelta del Governo. Oggi 2.205 nuovi contagi

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La Lombardia dovrebbe entrare in zona rossa (IL NUOVO DPCM). A confermarlo è stato il presidente Attilio Fontana, che nel pomeriggio ha annunciato che la Regione è pronta a fare ricorso contro la scelta del Governo. Con 61 positivi al Covid ogni 100 mila abitanti, ben al di sotto della media regionale, Bergamo - la più colpita dalla pandemia nella prima ondata - chiede una deroga alla zona rossa in cui dovrebbe entrare nelle prossime ore la Lombardia. Alla richiesta si è aggiunta anche la provincia di Cremona.

Oggi in regione si registrano 2.205 nuovi casi su 26.535 tamponi. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

19:41 - Protesta a Pavia di ristoratori e commercianti

"Non ci accontentiamo più delle 'mancette' del Governo. Se non hanno i soldi per pagarci ristori dignitosi, ci consentano di lavorare in condizioni di sicurezza". E' il grido di allarme che si è alzato questa sera dalla manifestazione "Basta stare in silenzio", svoltasi in Piazza Vittoria (nel centro storico di Pavia). A protestare contro le misure anti-Covid decise dal Governo, compresa la reintroduzione della zona rossa per la Lombardia a partire da domenica 17 gennaio, sono stati titolari di bar, ristoranti e palestre, partite Iva, agenti di commercio, artisti. Al fianco dei manifestanti anche il Comune di Pavia, con il sindaco Mario Fabrizio Fracassi e l'assessore al Commercio, Roberta Marcone. "Siamo sempre stati vicini, in questi mesi, alle attività commerciali della nostra città, garantendo per quanto possibile anche degli aiuti - ha sottolineato Fracassi -. Questa è una manifestazione pacifica, ma temo che se si andrà avanti con questa politica le proteste e le tensioni sociali cresceranno". Presente in Piazza della Vittoria anche Gian Marco Centinaio, senatore pavese della Lega ed ex ministro di agricoltura e turismo. "Nel bel mezzo di una crisi politica, il Governo ha pensato bene di varare un nuovo Dpcm relegando ancora una volta la Lombardia tra le zone rosse - ha affermato Centinaio -. Una scelta che non si spiega con gli attuali dati epidemiologici, ma che viene giustificata con la previsione di un possibile peggioramento della situazione dei contagi: il premier Conte adesso veste anche i panni del mago Otelma…".

18:50 – Fontana: “Comprendo i sindaci ma l'unico parametro considerato è l'Rt”

"Comprendo bene le ragioni dei sindaci che, evidenziando come i loro territori sono al di sotto della media regionale, chiedono una deroga. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l'Rt". E' quanto sottolinea il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito alla richiesta di deroga alla zona rossa da parte di alcuni sindaci lombardi. "Se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato la Lombardia ha un'incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla", spiega Fontana.

18:42 – Grimoldi: “Sosteniamo Fontana contro l'ordinanza”

"Condivido e sostengo totalmente la decisione annunciata dal governatore Attilio Fontana di presentare ricorso contro l'ordinanza del Governo che riporterebbe la Lombardia in zona rossa. Si tratta di una decisione adottata utilizzando dati risalenti a 15 giorni fa, che non tengono conto degli evidenti miglioramenti dei dati lombardi. Una decisione che stanno contestando anche i sindaci di centrosinistra, come quelli di Bergamo e Cremona, una decisione che penalizzerebbe l'economia lombarda già duramente provata da questi ultimi due mesi trascorsi quasi ininterrottamente in zona rossa. Siamo con il governatore Fontana contro questa decisione sbagliata, illogica e penalizzante nei confronti della nostra Regione". Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega Lombarda.

18:37 - Protesta in piazza dei ristoratori bresciani

Protesta pacifica di 250 ristoratori oggi a Brescia che si sono radunati, distanziati, attorno ad una tavola apparecchiata in segno di protesta. "Chiediamo di tornare a lavorare, chiediamo di poter aprire in sicurezza visto che abbiamo rispettato gli obblighi che ci sono stati imposti in questi mesi" hanno detto i ristoratori bresciani. A organizzare la protesta in PiazzaPaolo Vi in città è stata l'associazione Ristoranti, Trattorie, Hostarie Bresciane (A.R.T.Ho.B.).

18:33 - Confcommercio Lombardia: “Zona rossa decisione feroce”

La decisione del Governo di decretare la Lombardia zona rossa da domenica rischia di infliggere il colpo finale a un sistema commerciale già in ginocchio: è l'allarme lanciato da Confcommercio Lombardia. "Non solo la crisi terribile in cui versano pubblici esercizi; ora il nuovo giro di vite, un provvedimento feroce che andrà ad infierire anche su tante attività commerciali che hanno già sopportato il lockdown di novembre e le chiusure di dicembre. E tra l'altro nel pieno della stagione dei saldi. Non esageriamo se parliamo di provvedimento feroce, un disastro" commenta Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia. L'inserimento della Regione in zona rossa andrà a chiudere nuovamente gli esercizi commerciali di abbigliamento e calzature, impattando su 34mila imprese dell'intera filiera moda, che speravano di recuperare parte del fatturato grazie ai saldi: "Dobbiamo renderci conto che a rischio c'è la tenuta di un sistema economico già al limite perché il tessuto commerciale delle nostre città è già fortemente compromesso da mesi di restrizioni della mobilità e di vero caos normativo, con il consumatore costretto a destreggiarsi tra regole e divieti che cambiano di giorno in giorno". Secondo il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia la stagione saldi, già penalizzata con un calo della spesa a famiglia stimata in almeno 70 euro rispetto lo scorso anno, ora "sarà definitivamente compromessa". "A questo punto non c'è un comparto del terziario lombardo che non sia colpito dalle restrizioni; se non ci saranno subito altri risarcimenti veloci e sostanziali la tenuta del sistema è appesa ad un filo. Così come la vita di tanti centri storici e delle vie commerciali delle città" conclude Massoletti.

18:27 - Fontana: “Pronti a ricorso contro la zona rossa”

La Lombardia è pronta a presentare ricorso contro la decisione del Governo di collocare la regione in zona rossa. "Non condividiamo la scelta di inserire la Lombardia in zona rossa per cui, qualora dovesse arrivare questa ordinanza, proporremo ricorso" annuncia il presidente della Regione Attilio Fontana, in una nota. "In Lombardia negli ultimi 15 giorni la situazione è migliorata almeno per classificarci in zona arancione. Attendiamo l'ufficialità dal Ministero (della Salute, ndr) ma siamo pronti a presentare ricorso", aggiunge.

18:18 - Sala: “Fontana prima dice zona rossa vicina poi strepita”

"Da domenica saremo in zona rossa ma qualcosa non torna. Prima Regione Lombardia decide di non riaprire le scuole fino al 24 gennaio, salvo essere smentita dal Tar, poi Fontana dice per giorni 'siamo vicini alla zona rossa'. Oggi strepitano". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato sulle sue pagine social il rientro in zona rossa della Lombardia e l'atteggiamento della Regione a riguardo. "Dando per scontato che in Regione hanno i dati, perché non ci fanno capire come stanno realmente le cose?", ha concluso.

18:03 - Sindaco Pavia: “Meccanismo chiusure va messo in discussione”

Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia, critica fortemente la scelta del Governo di inserire nuovamente la Lombardia tra le "zone rosse", sulla scorta dei rilievi epidemiologici effettuati dall'Istituto superiore di sanità. "Al presidente del Consiglio e al ministro Speranza - spiega il sindaco di Pavia - chiedo di mettersi al posto di queste persone, di queste famiglie. Giustissimi le mascherine, il distanziamento e tutte le regole igienico-sanitarie. Giustissimo aumentare i controlli. Ma insistere sulle zone rosse, a lungo andare, è una scelta di morte". "Ho letto - prosegue Fracassi - che il mio collega di Bergamo, Gori, ha chiesto ancora una volta di togliere il suo territorio dalla lista delle zone rosse. Io non credo che la strada corretta sia quella di chiedere delle eccezioni per pochi, è proprio il meccanismo delle chiusure a dover essere messo in discussione. Per tutti". "Se qualcuno non ha lo stipendio fisso, è costretto dalla legge a chiudere l'attività, non ha introiti per quasi un anno e non sa quando potrà tornare ad averli, cosa deve fare? - chiede Fracassi -. È una domanda seria. Prima o poi i risparmi finiscono. E se non ci sono ristori adeguati da parte dello Stato, e sappiamo tutti che i ristori coprono solo una minima parte dei mancati guadagni, che fa? Deve accettare di morire di fame? Capisco benissimo la necessità di frenare i contagi, ma come ho detto più volte: il lavoro è vita esattamente come la salute. Qui si tratta di sopravvivere, non so se a Roma se ne rendono conto”.

17:51 - Cremona e Crema chiedono deroga a zona rossa

Con due lettere identiche, una inviata al ministro della Salute Roberto Speranza e l'altra al presidente della Regione Attilio Fontana, il presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni e i sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore, Gianluca Galimberti, Stefania Bonaldi e Filippo Bongiovanni, chiedono deroghe alle limitazioni previste dalla zona rossa per il territorio che rappresentano. Come il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, considerando come l'incidenza dei nuovi contagi collochi la provincia di Cremona al di sotto della media regionale, anche sindaci e presidente della Provincia chiedono di immaginare "un'applicazione delle regole più aderente alle realtà territoriali. Ci pare doveroso anche per andare incontro a tutte quelle attività economiche che stanno realmente toccando il fondo e che non chiedono aiuti e sussidi ma, con orgoglio e operosità, domandano solo di lavorare". "Sappiamo che i dati epidemiologici lombardi nel loro insieme non sono incoraggianti - scrivono nel documento sottoscritto anche da tutti i primi cittadini dei Comuni del Distretto socio sanitario cremonese - ma non possiamo non sottolineare come il quadro sia al momento molto diversificato, con situazioni provinciali di grande sofferenza ed altre, come la provincia di Cremona, con indici di contagiosità al di sotto della media lombarda. Forse proprio perché eravamo stati fra i primi ed i più colpiti dell'ondata primaverile, ora il virus da noi colpisce meno e la situazione appare più sotto controllo”.

17:15 - In Lombardia 2.205 nuovi casi su 26.535 tamponi

A fronte di 26.535 tamponi effettuati, sono 2.205 i nuovi casi di coronavirus accertati in Lombardia, con una percentuale tra test e positivi pari all’8,3% (ieri 9%). Sono 68 i decessi registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale delle vittime in regione da inizio pandemia a 26.094. Cala di due unità, rispetto a ieri, il numero dei ricoverati in terapia intensiva, sceso a 466, mentre i pazienti in cura presso gli altri reparti ospedalieri sono 3.601 (-13). I nuovi guariti/dimessi sono 1.083

16:45 - Sindaco Brescia: “Valutazioni su base sub regionale”

Il Comune di Brescia non seguirà l'esempio di Bergamo e non chiederà alcuna deroga a regione Lombardia per la zona rossa. È quanto si apprende da fonti vicine al sindaco di Brescia Emilio Del Bono, che non intende chiedere che Brescia venga esclusa dalla zona rossa. Del Bono ribadisce però la necessità di analizzare i dati dei contagi su base sub regionale tenendo conto di aree più ristrette che possono avere situazioni diverse l'una dall'altra.

15:33 - Amministratori lodigiano: “Sgomenti per zona rossa”

"La comunicazione giunta da parte del Governo di inserire la Lombardia in Zona Rossa ci lascia sgomenti. Non mettiamo certo in discussione la priorità e la necessità di poter debellare il prima possibile questo virus ma questa decisione sembrerebbe penalizzare ancora una volta la nostra regione rispetto ad altre". E' il commento, affidato a una nota, del sindaco e del presidente della Provincia di Lodi, Sara Casanova e Francesco Passerini. "Va altresì ricordato che le Regioni non hanno alcuna possibilità di deroga che permetta loro di richiedere distinzioni territoriali al proprio interno - proseguono Casanova e Passerini che è anche sindaco di Codogno - cosicché il Lodigiano, oggi una delle province con parametri ed indice RT migliori, verrà per l'ennesima volta punito duramente e in maniera incomprensibile, cosi come tanti suoi cittadini". "La nostra principale preoccupazione è ovviamente rivolta al drammatico momento del nostro intero sistema produttivo, - aggiungono - primo in Italia ad aver iniziato questa battaglia, che difficilmente riuscirebbe ad assorbire questo ennesimo colpo. Siamo dunque altamente scettici in merito alla decisione del Governo e chiediamo, così come sta facendo la nostra regione, che possa rivedere i parametri utilizzati per questa scelta”.

14:55 - Fontana a Gori: “Solleciti l'intervento al suo Governo”

"Se il sindaco Gori riesce a sollecitare un intervento ai suoi rappresentanti politici, gli unici a poter cambiare le regole e modificare il sistema, non sarà necessario disporre deroghe per Bergamo, in quanto tutta la Lombardia potrà essere, almeno, zona arancione". E' quanto scrive il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando la richiesta del sindaco Giorgio Gori di una deroga alla zona rossa per Bergamo. "Comprendo bene le ragioni del sindaco Gori - scrive Fontana - che, evidenziando come la provincia di Bergamo con 61 positivi al Covid ogni 100 mila abitanti, quindi al di sotto della media regionale, chiede una deroga alla zona rossa. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l'Rt". Per Fontana, "se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato la Lombardia ha un'incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla. Non solo - prosegue il governatore lombardo - non è stato tenuto conto neppure il dato che dovrebbe essere maggiormente attenzionato, cioè l'Rt di ospedalizzazione, che al momento nella nostra regione è sotto all'1". "E' da tempo che continuo a ribadire che il sistema di assegnazione non funziona e anche oggi ho chiesto a Speranza una revisione", conclude Fontana.

14:27 – Lega: “Su Lombardia decisione grave e conseguenze gravi”

"Per la seconda volta in due mesi il Governo giallorosso ha deciso di chiudere la Lombardia indicandola zona rossa, contro il parere del governatore Attilio Fontana, senza rispetto degli enormi sforzi fatti in queste settimane dai cittadini lombardi, senza considerare gli enormi sacrifici patiti dal sistema produttivo lombardo. Una decisione grave che avrà gravi ripercussioni economiche per la Regione che garantisce più di un quinto del Pil nazionale, più di un terzo dell'export italiano. Lo ha deciso il Governo giallorosso, i cittadini lombardi facciano le loro riflessioni. Ma a questo punto esigiamo ristori adeguati immediati per la Lombardia e ci associamo alla richiesta del governatore Attilio Fontana di sottoporre nuovamente la questione al CTS per rivalutare la decisione". Lo dichiara Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda.

14:02 - Assessore Guidesi: “Decisione assurda”

Il passaggio della Lombardia in zona rossa "è una decisione assurda da parte del Governo che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo" secondo l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. "Bene ha fatto il governatore Fontana - ha commentato Guidesi - a chiedere con fermezza al ministro Speranza di approfondire la questione con il Comitato tecnico scientifico. Oltre a rivedere la decisione, il Governo dovrebbe utilizzare un semplice buonsenso e ristorare immediatamente tutte le attività economiche danneggiate. Questo astio nei confronti delle partite Iva deve finire".

12:42 - Comune Bergamo chiede una deroga alla zona rossa

Con 61 positivi al Covid ogni 100 mila abitanti, ben al di sotto della media regionale, Bergamo - la più colpita dalla pandemia nella prima ondata - chiede una deroga alla zona rossa in cui dovrebbe entrare nelle prossime ore la Lombardia. "Crediamo si possano comprendere le difficoltà e le sofferenze cui il protrarsi delle limitazioni, se non addirittura il loro inasprimento, sottopone i cittadini dei nostri territori", scrivono il sindaco e il presidente della provincia di Bergamo, Giorgio Gori e Gianfranco Gafforelli, in una lettera alla Regione Lombardia perché si faccia portatrice al Ministero della Salute

11:35 - Attilio Fontana: "Lombardia verso zona rossa"

La Lombardia dovrebbe entrare in zona rossa. A confermarlo è stato il presidente della Regione, Attilio Fontana, a margine di un evento a Concorezzo, in Brianza. "Ho appena parlato con il ministro Speranza, è una punizione che la Lombardia non si merita. Mi ha detto che farà fare ancora dei controlli". 

11:23 - Vaccini, in Lombardia 21.488 somministrazioni

Nelle strutture sanitarie della Lombardia, nella giornata di ieri, sono state effettuate 21.488 vaccinazioni anti Covid. Lo comunica la Regione. Il dato complessivo sale quindi a 148.971 somministrazioni dall'inizio della campagna, e comprende anche 835 vaccinazioni effettuate nei giorni scorsi e rendicontate ieri.

7:01 - In Lombardia 2.587 nuovi casi su 28.645 tamponi

Sono 2.587 i nuovi contagi registrati in Lombardia su 28.645 tamponi effettuati. In terapia intensiva ci sono 468 pazienti mentre in totale i ricoverati con sintomi sono 3.614. In isolamento domiciliare 52.018 persone. Dall'inizio della pandemia sono stati effettuati 5.137.863 tamponi.

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