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Busto Arsizio, ‘ndrangheta: oltre 32 anni a presunti affiliati

Lombardia
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Il tribunale ha inferto condanne ai soggetti accusati di aver favorito la Locale di Legnano e Lonate Pozzolo nell’ambito del processo nel Varesotto “Krimisa”. Decretati un non luogo a procedere e un’assoluzione

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Il Tribunale di Busto Arsizio (in provincia di Varese), dopo aver valutato le richieste di condanna dal pm della Dda di Milano, ha condannato a 14 anni di reclusione Cataldo Casoppero, a sei anni Antonio De Novara e otto anni il fratello Cristoforo, a vario titolo accusati di aver favorito la Locale della 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, nell'ambito dello stralcio varesino del processo 'Krimisa'. Nell'ambito dello stesso procedimento la Corte D'Assise di Busto Arsizio ha condannato a due anni e due mesi Sandra Merte e Giandomenico Santoro, mentre ha decretato il non luogo a procedere nei confronti di Giuseppe Rispoli (nipote del presunto boss Vincenzo Rispoli) per mancanza di querela di parte ed ha assolto il commercialista Giampaolo Laudani per non aver commesso il fatto (LE CONDANNE IN RITO ABBREVIATO).

Torna in carcere ex consigliere comunale

Enzo Misiano, ex consigliere comunale di Ferno (in provincia di Varese) coinvolto nell'inchiesta "Krimisa", è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Dodicesima Sezione Penale del Tribunale di Milano. La nuova ordinanza annulla la decisione del Gip del Tribunale di Milano emessa il 28 aprile del 2020, con la quale all'indagato erano stati concessi i domiciliari. Il consigliere comunale, ritenuto vicino alla 'ndrangheta "operante da anni sul territorio di Milano e zone limitrofe e costituita da numerose locali", si legge nel dispositivo, dava all'associazione un presunto "contributo di tipo intellettivo, capacità che non risulta compromessa". Secondo i giudici, "non può fornirsi alcuna prognosi favorevole al fatto che rispetterà le prescrizioni proprie della misura domiciliare, tenuto conto dell'indole inaffidabile palesata" e anche in relazione "alle capacità delinquenziali dimostrate".