Coronavirus Lombardia, scambio d’accuse Gori-Gallera su zona rossa

Lombardia

Sulla questione di Nembro e Alzano è scontro aperto via Twitter fra il sindaco di Bergamo e l’assessore regionale al Welfare. Il primo accusa la Regione d’essersi chiamata fuori, il secondo rivendica di aver chiesto “personalmente” la zona rossa

Sull'istituzione della zona rossa a Nembro ed Alzano è scontro aperto, via Twitter, fra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera con il primo che accusa la Regione di essersi chiamata fuori, e il secondo che rivendica di averla chiesta "personalmente", e il sindaco che torna a chiedergli conto di "richieste ufficiali" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - I DATI IN LOMBARDIA).

Lo scambio di Tweet

Il sindaco Gori, in un tweet di ieri, scrive: "Che il Cts avesse raccomandato la zona rossa in Val Seriana lo sappiamo dal 3 marzo. Che accade poi? Il governo esita 4 giorni e poi opta per la zona arancio estesa a tutta la Lombardia. La Regione, invece si chiama fuori: la ZR non tocca a me. Ma non la chiede neanche al governo".

La replica di Gallera

Così Giulio Gallera, commentando il tweet di Gori: "Ma cosa dici? Abbiamo convocato il 4 marzo riunione a Palazzo Lombardia con Ministro Speranza e gli abbiamo (io personalmente) chiesto la zona rossa e ottenuto impegno del Ministro. Il 5 marzo arrivano ad Alzano 250 militari". Conclusione del messaggio, a lettere maiuscole: "Noi abbiamo fatto il nostro dovere".

Gori: “Ci sono richieste ufficiali agli atti?”

A Gori, però, non basta e questo pomeriggio rilancia: "Ci sono richieste ufficiali agli atti? Avete raccontato che secondo i vostri "costituzionalisti" la Regione non aveva il potere di istituire la zona rossa. Peccato che tu stesso, un mese dopo, hai raccontato d'aver "approfondito" e verificato che avrebbe potuto farlo".

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