Nel confermare il carcere il giudice ha evidenziato che permangono le esigenze cautelari e che le operazioni di sequestro nell'ambito delle indagini sono ancora in corso
Devono restare in carcere Federico Carpita, ex sales manager di Alstom Ferroviaria, Gerardo Ferraioli, senior project manager, ora sospeso, di Engineering Informatica spa, e Piergiorgio Colombo, amministratore della Gilc impianti srl, e anche altri degli arrestati una settimana fa nell'inchiesta della Procura di Milano su un presunto giro di mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione e innovazione della metropolitana milanese. Lo ha deciso il gip di Milano Lorenza Pasquinelli respingendo le istanze di scarcerazione presentate da alcuni dei 13 arrestati. Non aveva avanzato istanza, invece, Paolo Bellini, funzionario Atm (sospeso) che sarebbe stato il perno del sistema e che già nell'interrogatorio davanti al gip ha reso le prime ammissioni. Nel confermare il carcere per Carpita, Ferraioli, Colombo e altri il gip evidenzia che permangono a loro carico le esigenze cautelari e che le operazioni di sequestro nell'ambito delle indagini sono ancora in corso.
Gli interrogatori
Nei prossimi giorni Bellini potrebbe essere convocato per un interrogatorio davanti al pm Giovanni Polizzi, titolare dell'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Il funzionario ha già ammesso di aver preso mazzette specificando, però, di non aver mai messo a rischio la sicurezza delle linee della metro. Indagate anche otto società, tra cui colossi come Siemens Mobility e Alstom Ferroviaria, che avrebbero vinto appalti proprio grazie alle informazioni riservate fornite dal funzionario. Tranne Bellini, molti dei 13 arrestati (due sono ai domiciliari e saranno interrogati dal gip domani) avevano presentato istanze di scarcerazione al giudice respinte dopo il parere negativo del pm. Negli interrogatori di garanzia gli altri arrestati o sono rimasti in silenzio o si sono difesi o hanno reso solo parziali ammissioni. L'inchiesta proseguirà con approfondimenti su eventuali altre responsabilità, anche perché nelle intercettazioni lo stesso Bellini fa il nome di un'altra funzionaria dalla quale, a suo dire, poteva "ottenere informazioni" sui "lavori della commissione esaminatrice" della gara da oltre 100 milioni del marzo 2019 sul segnalamento per la linea M2.