Milano, tangenti e appalti truccati per lavori metro: trovati 67mila euro a dirigente

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La guardia di finanza, nel corso dell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di 13 persone, ha trovato nella disponibilità di Paolo Bellini, considerato dominus del “sistema”, 17mila euro in contanti in casa e 50mila euro nelle sedi di società a lui riferibili. Trovati altri 20mila euro nella disponibilità di un altro indagato

La guardia di finanza di Milano, nel corso delle perquisizioni nell'inchiesta su presunte tangenti e appalti truccati per i lavori della metro e che ieri ha portato a 13 arresti, ha trovato nella disponibilità di Paolo Bellini, il dirigente Atm finito in carcere e ritenuto il dominus del "sistema", 17mila euro in contanti a casa sua e 50mila euro nelle sedi di società a lui riferibili. Altri 20mila euro sarebbero stati trovati nella disponibilità di un indagato che lavora per la Engineering Informatica, una delle società indagate nell'inchiesta. (L’INCHIESTAIL COMMENTO DEL SINDACO DI MILANO GIUSEPPE SALA).

Il ritrovamento del denaro

In particolare, oltre ai 17mila euro trovati nell'abitazione di Bellini, che era responsabile fino a ieri degli 'impianti di segnalamento e automazione' delle linee metropolitane, gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza hanno trovato 50mila euro, sempre in contanti, negli uffici della Ivm, una delle due società, assieme alla Mad System, utilizzate da Bellini, come "socio occulto", per ottenere subappalti dalle imprese vincitrici delle gare che lui stesso avrebbe truccato fornendo informazioni privilegiate.

L'interrogatorio previsto per domani

Bellini, difeso dal legale Massimiliano Leonetti, dovrebbe essere interrogato domani, quando inizieranno gli interrogatori di garanzia per i 13 arrestati su ordinanza firmata dal gip Lorenza Pasquinelli e su richiesta del pm Giovanni Polizzi. Gli investigatori stanno ultimando le perquisizioni iniziate ieri andando anche alla ricerca di conti correnti bancari e cassette di sicurezza, anche riferibili a Bellini, che in passato avrebbe avuto pure un conto in Svizzera.
Dagli atti, come scrive il gip, è emersa anche la confessione del dirigente Atm di "una maxi corruzione penalmente prescritta" sull'appalto vinto da Alstom nel 2006 sui sistemi di segnalamento: "Con una valigetta, a mezzanotte e qualcosa si è incontrato con il direttore generale ... alle 2 di mattina ha vinto Alstom ... è andato via un milione eh". Bellini che aveva anche un obiettivo preciso: "Vorrei farmi un conto gabbietta". Un 'omaggio', annota il gip, ai tempi di Tangentopoli.

Le intercettazioni e le indagini

Con le perquisizioni di ieri su vari obiettivi, tra l'altro, gli inquirenti puntano anche a recuperare materiale relativo alla "pendrive contenente documentazione tecnica" sulla maxi gara per il nuovo sistema di segnalamento per la linea M2. Materiale contenuto in una chiavetta che Bellini, il quale "giocava su più tavoli", avrebbe consegnato a responsabili di Alstom, anche se l'appalto poi fu vinto da Siemens. Dagli atti dell'inchiesta emergono una serie di conversazioni intercettate di Bellini su cui gli inquirenti vogliono fare approfondimenti. Al momento, nelle indagini non sono stati trovati elementi che possono far ritenere che Bellini - il quale avrebbe interferito, secondo il gip, sulle gare pubbliche di Atm degli ultimi due anni - possa essersi interfacciato con altri responsabili dell'azienda, anche se su questi aspetti verranno effettuati ancora accertamenti.

L’inchiesta

Nella giornata di ieri tredici persone sono state arrestate dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano. Dodici, tra cui alcuni imprenditori, sono finite in carcere: un'altra è stata invece posta ai domiciliari. Al centro dell'indagine ci sono 8 appalti da 150 milioni di euro, mentre risultano indagate 30 persone fisiche e otto società tra cui Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Ceit e Engineering Informatica. Tra gli arrestati figurano due funzionari Atm, Stefano Crippa e Paolo Bellini, dirigente Atm (società municipalizzata del Comune di Milano) responsabile degli 'impianti di segnalamento e automazione' delle linee metropolitane, due manager di Alstom Ferroviaria e uno di Siemens Mobility.

Le accuse

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d'asta, peculato, abuso d'ufficio. Il dirigente Atm, ritenuto pubblico ufficiale, secondo l'accusa avrebbe incassato o pattuito presunte mazzette per 125mila euro tra ottobre del 2018 e luglio del 2019.

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