Coronavirus Lombardia, Fontana: “Obbligo mascherine ancora per 15 giorni”

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Così il governatore: “Abbiamo parlato a lungo con tanti esperti e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione”. Poi parlando della gestione dell’emergenza, ha affermato: “Se avessimo avuto più autonomia, avremmo potuto dare una risposta migliore”

Almeno fino al 14 luglio in Lombardia chi è all'aperto avrà l'obbligo di indossare la mascherina e sui luoghi di lavoro dovrà essere misurata la temperatura ai dipendenti. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il provvedimento entrerà in vigore dal primo luglio e permette dal 10 luglio l'apertura di discoteche e sale da ballo, dallo stesso giorno saranno consentiti anche gli sport di contatto, tra questi anche il calcetto. La decisione era stata anticipata questa mattina dal governatore intervenuto durante l’evento “Salute Direzione Nord - I discorsi del coraggio” al Palazzo delle Stelline di Milano. "Credo che continueremo ancora per 15 giorni. Abbiamo parlato a lungo con tanti esperti - aveva spiegato - e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione, visto che i numeri stanno andando bene”. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)

Obbligo fino al 14 luglio

L'ordinanza regionale come previsto ha prorogato l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione fino al 14 luglio. "Nonostante il fastidio della mascherina, soprattutto con il caldo di luglio, sono dell'idea che occorra proseguire con il suo mantenimento sino al 14 luglio", ribadisce Fontana sulle sue pagine social. "Fa caldo, molto caldo, ma il parere dei virologi è ancora di mantenere le precauzioni anti contagio, prima fra tutte, l'uso della mascherina. Come vedete anch'io la indosso, non senza sacrificio”, aggiunge postando una sua foto che lo ritrae con la protezione su naso e bocca.

“Con autonomia avremmo dato risposta migliore”

Oltre alle mascherine, tra i temi trattati dal governatore durante l'incontro di questa mattina anche quello della gestione dell’emergenza coronavirus, sottolineando la necessità di un'autonomia regionale per fronteggiare al meglio una crisi del genere. “Se avessimo avuto più autonomia - ha affermato Fontana - avremmo avuto più medici, infermieri e personale e probabilmente avremmo potuto dare una risposta migliore rispetto a quella che abbiamo dato e organizzarci più tempestivamente”.

"Io chiedevo gridando da due anni che se avessimo avuto più autonomia avremmo potuto assumere più medici - ha ricordato Fontana -. Dovremmo essere messi nelle condizioni di poter decidere più in fretta, velocemente, con più determinazione e con scelte più compatibili con il nostro territorio”, ha affermato il governatore.

“Non vogliamo essere sommersi dalla burocrazia”

"Il coraggio - ha proseguito Fontana - sta anche nel cambiare questo nostro Paese sulle regole, non possiamo e non vogliamo essere sommersi dai tempi che la burocrazia ci impone. Per la rinascita dobbiamo avere il coraggio di andare oltre queste regole che ci stanno strozzando. La Regione credo debba farsi interprete di questa volontà, che è emergenza per tutte le classi produttive. Dobbiamo avere il coraggio di innovare, di intervenire anche fino ai limiti consentiti dalla legge e dimostrare - ha spiegato - che ci sono strade che vanno percorse con più coraggio a livello nazionale”.

“Cambieremo ciò che non ha funzionato”

Dopo avere affrontato la fase più dura dell'emergenza sanitaria dovuta al Covid adesso "si tratterà di guardare le cose che hanno funzionato bene e meno bene e queste ultime verranno cambiate", ha detto ancora Fontana. "Adesso saremo più coscienti di quello che è questa pandemia, che nessuno immaginava di queste dimensioni e che nessuno sapeva come si dovesse contrastare. Adesso - ha concluso - abbiamo anche iniziato ad avere delle cure specifiche”.

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