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Coronavirus Lombardia, Fontana: "Nei giorni dell'emergenza chiesto camici a chiunque"

Lombardia

Così il governatore: "Noi, ma credo quasi tutti, siamo stati colti di sorpresa da un'emergenza bestiale, di errori ne abbiamo commessi fin che ne vuole. Però, a marzo prendere decisioni era durissima"

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"A parte il fatto che mia moglie è socia al 10% e non controlla nulla, vuole sapere la verità? In quei giorni la Regione ha chiesto camici e mascherine da chiunque li avesse. Il punto è questo". Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana a Il Corriere della Sera sulla vicenda dei camici. Mentre sulle Rsa dice: "I pazienti sono stati ospitati in 18 case di riposo su 709. Il problema non viene da quello, ma dire il contrario è una finta verità facile da smerciare. Del resto, il 17 aprile l'Iss ha proprio previsto che siano realizzate unità Covid dentro le Rsa". (LE INDAGINI - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)

"Colti di sorpresa dall'emergenza sanitaria"

Poi, il governatore ha continuato: "Noi, ma credo quasi tutti, siamo stati colti di sorpresa da un'emergenza bestiale, di errori ne abbiamo commessi fin che ne vuole. Però, a marzo prendere decisioni era durissima. Per questo ora io sto studiando, cercando di vedere in quello che è accaduto le indicazioni per fare meglio in futuro". E allora "sto per nominare un mio gruppo di lavoro che entro la metà di agosto indicherà le cose da fare e quelle da evitare, proprio sulla base di questi mesi. La competenza viene prima di tutto. Io penso che Milano e la Lombardia sono e resteranno la locomotiva della Nazione, e a breve ricominceranno a tirare con tutta la loro forza. Io ho una grande stima di Sala. Certo, non sempre sono d'accordo con lui. Ma quando c'è da collaborare, l'ho sempre fatto. Peraltro, la sinergia è indispensabile".

"L'ospedale in Fiera regalo alla città da parte di cinquemila donatori"

Sull'ospedale in Fiera: "è stato uno straordinario regalo alla città da parte di più di cinquemila donatori nel momento più drammatico della pandemia. Lo teniamo pronto. E dopo, nulla sarà disperso: con il coordinamento del Policlinico entrerà nella rete ospedaliera lombarda". Della sanità lombarda l'unica aspetto su cui potrebbe esserci un "mea culpa" è "probabilmente, negli ultimi anni" l'aver "trascurato i medici di famiglia"; per questo "a settembre lanceremo un importante piano d'azione a loro dedicato. Sono il primo presidio sanitario delle nostre comunità e lo renderemo più forte".