La rabbia dei lavoratori è aumentata dopo il confronto con l'amministrazione. Dopo ore di proteste, però, è stato raggiunto un accordo: i mercati scoperti "riapriranno tutti al massimo entro lunedì prossimo 25 maggio", ha riferito il portavoce della protesta Nicola Zarrella
Protesta a Milano davanti a Palazzo Marino degli ambulanti esclusi dall'attività di mercato anche con la riapertura (LE NOVITA' SULLE RIAPERTURE - IL CALENDARIO - LE FOTO DELLA PROTESTA), che ha permesso solo ai banchi di alimentari di riaprire. Tutti indossavano la mascherina ma la Digos ha dovuto intimare più volte ai manifestanti di mantenere il distanziamento. In piazza Scala sono arrivate anche sei camionette della Polizia con gli agenti in tenuta anti sommossa (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA - L’AUTOCERTIFICAZIONE PER SPOSTARSI TRA REGIONI).
Momenti di tensione
La rabbia dei lavoratori è aumentata dopo il confronto con l'amministrazione. Molti di loro si sono assembrati davanti alla sede del Comune urlando "ladri, venduti e corrotti". I rappresentanti del Comune "ci hanno detto che l'obiettivo è aprire tutti i mercati il più velocemente possibile ma non c'è una data ben precisa - ha sottolineato Nicola Zarrella, presidente di Eurocommercio, che ha indetto la protesta -. Devono ancora lavorare questa settimana sperando che possa essere all'inizio della prossima perciò in mano non abbiamo nulla. Ci aspettavamo almeno di poter parlare con il sindaco e con l'assessore Cristina Tajani". Gli ambulanti hanno urlato e protestato a pochi metri dall'ingresso del Palazzo, presidiato da vigili e Digos a tenere sotto controllo la situazione. "Basta vogliamo aprire domani! Siamo alla fame, abbiamo figli a cui dobbiamo dare da mangiare. Basta parole, vogliamo fatti".
Raggiunto un accordo
Dopo ore di proteste in piazza della Scala, davanti alla sede del Comune di Milano, gli ambulanti hanno raggiunto un accordo che li soddisfa con l'amministrazione: i mercati scoperti in città riapriranno "tutti al massimo entro lunedì prossimo 25 maggio". Dall'assessore al Commercio Cristina Tajani "abbiamo avuto la promessa che lavoreranno giorno e notte per poter arrivare a un piano di aperture per tutti i 96 mercati cittadini - ha detto il portavoce della protesta Nicola Zarrella, vice presidente di Euro Imprese che ha promosso la protesta -. Abbiamo illustrato le nostre richieste e anche i dubbi su un'apertura con i contingentamenti all'ingresso, e l'assessore era d'accordo con noi. Alla base di tutto c'è l'interpretazione di una norma: e cioè secondo noi, il Comune può e non deve contingentare l'ingresso ai mercati. Abbiamo chiesto di dare la responsabilità a ogni operatore di far rispettare le distanze di sicurezza davanti al proprio banco, magari con dei cerchi di gesso per terra. Se un banco è di quattro metri, al massimo faremo fermare quattro persone, ognuna a distanza di un metro, con mascherina e guanti. E ogni banco avrà del gel disinfettante a disposizione dei clienti". Al termine del secondo incontro con l'amministrazione i manifestanti hanno lasciato la piazza.
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Zarrella, Eurocommercio: "Siamo invisibili"
"Siamo lavoratori invisibili - ha dichiarato Zarrella -. Da due mesi e mezzo il governo non ci menziona nei decreti legge che ha preparato e anzi toglie la Cosap a ristoratori e bar, giustamente, ma agli ambulanti no e noi siamo fermi da due mesi e mezzo e dobbiamo pagare. A Milano sono ripartiti solo pochi mercati e solo con le bancarelle di alimentari, gli altri fanno la fame. Chiediamo che possano ripartire tutti i mercati cittadini con tutte le bancarelle, per noi che siamo all'aria aperta ci sono troppe limitazioni". Inoltre gli ambulanti lamentano di dover pagare quella che hanno soprannominato 'Covid Tax' "per garantire la sicurezza interna dei mercati e la gestione del Covid Manager introdotto dalle nuove regole".
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