continua il frequente passaggio di pattuglie delle forze dell'ordine lungo la via dove la cooperante è tornata a vivere con la madre e la sorella, dopo essere stata vittima di un sequestro, durato un anno e mezzo, fra Kenya e Somalia
Prosegue il passaggio frequente di pattuglie delle forze dell'ordine lungo la via di Milano dove Silvia Romano lunedì è tornata a vivere con la madre e la sorella, dopo essere stata vittima di un sequestro per un anno e mezzo fra Kenya e Somalia. (LE INDAGINI SULLE MINACCE - FOTO - L'ARRIVO A MILANO)
Una poesia per Silvia
Dalla vetrata del portone nel quartiere Casoretto sono stati tolti quasi tutti i cartelli con i messaggi di benvenuto per la giovane cooperante. Ne sono rimasti un paio, l'ultimo è una composizione poetica, scritta a penna su un foglio bianco, “Canto per Silvia”, un messaggio contro i tanti insulti ricevuti dalla ragazza dopo il ritorno in Italia e l'annuncio della conversione all'Islam. "Perdonali Silvia. Perché non sanno quello che dicono. Purtroppo, non sapranno mai cosa dire. Perché anche se loro vanno in chiesa tutte le domeniche non sanno per quale dio pregare", recita il testo firmato dall'artista Riccardo dell'Orfano, che conclude così: "E se l'umano che crede in dio diventa disumano, allora non credo più in dio, credo in me e in te Silvia Romano".