Coronavirus Milano, Sala a Fontana e Speranza: "Più chiarezza sui test sierologici"

Lombardia

Il primo cittadino ha rivolto due domande al ministro e al governatore chiedendo chiarezza anche sui dati epidemiologici e sul pari trattamento verso i cittadini di diverse regioni

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video dedicato all'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA) è tornato a parlare dei test sierologici e dei tamponi commentando le parole di ieri dell'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. "Ieri Regione Lombardia ha detto, attraverso il suo assessore al Welfare, che c'è un'apertura affinché i privati facciano i test - ha spiegato -, dicendo però che se li pagano loro, 62 euro a test e che se ne prendono la responsabilità". Affermazione che il primo cittadino del capoluogo lombardo ritiene "un po' bizzarra" perché "lo stesso assessore pochi giorni fa ha detto 'invito tutti a non farli, li ritengo inutili'. Se però li fanno i privati possono essere utili, chissà...".

Le domande del sindaco a Fontana e Speranza

Sala ha proseguito il suo ragionamento chiedendosi "Come è pensabile che se un cittadino è lombardo oppure veneto, abbia un trattamento diverso rispetto ai test sierologici?". Il sindaco ha spiegato che "il testo unico, che precede il Titolo V della Costituzione, dice che il sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione nel suo territorio. È bizzarro perche' il sindaco lo è senza alcun potere. Oggi i miei cittadini mi chiedono di fare test, e sono tanti i dipendenti del Comune di Milano che mi scrivono 'io rientro a lavoro se mi fate il test'. Capite il mio imbarazzo". Il primo cittadino, poi, fa due domande: "La prima è rivolta al governatore Fontana e al ministro  Speranza: ci fate chiarezza di cosa esattamente pensate di questi test? E in più chiedo al ministro: come è pensabile che se un cittadino è lombardo oppure veneto abbia un trattamento diverso rispetto ai test? La seconda domanda è al mio collega Fontana che dice 'riapriremo sulla base di dati epidemiologici'. Quali sono questi dati?".

La replica dell'assessore Gallera

Non si è fatta attendere la replica dell’assessore Giulio Gallera, che tramite un video postato su Facebook è andato all'attacco del primo cittadino milanese, partendo dalla sua scelta di rivolgersi ai cittadini ogni giorno tramite un video. “Ciao Beppe, da qualche settimana anche tu organizzi momento di comunicazione con cittadini milanesi, sulla base del modello di Regione Lombardia”, dice Gallera. “Noi abbiamo sempre scelto di comunicare i dati -aggiunge -, tu invece indugi più volte in domande retoriche e strumentali e in polemiche, forse hai poche cose da raccontare su quanto stai facendo per i milanesi”. 

L’assessore chiarisce poi la posizione della Regione sui test sierologici: “Potevi chiamarmi, il mio numero ce l’hai da tanti anni - dice rivolgendosi ancora a Sala -. La posizione di Regione Lombardia recepisce le indicazioni della scienza, degli organismi europei, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, ed è prevista e definita in diverse circolari del ministero stesso, l’ultima delle quali datata 9 maggio. Gli organismi ufficiali dicono che i test sierologici sono utili nella ricerca e valutazione epidemiologica della circolazione virale, per stimare la diffusione infezione in una comunità. Con la delibera di ieri - sottolinea - prevediamo la possibilità per i privati di attivare screening su apposite comunità. I test sierologici non sono autodiagnostici e quindi non devono essere venduti o messi a disposizione di profani, devono essere utilizzati da medici e clinici che ne sanno leggere gli esiti”. 

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