Coronavirus Lombardia, aperta anche a Bergamo un'inchiesta sulle Rsa

Lombardia
Attilio Fontana

L'indagine va ad aggiungersi a quella avviata per chiarire quanto accaduto all'interno dell'ospedale di Alzano il 23 febbraio scorso. In regione i casi salgono a 67.931, 960 in più rispetto a ieri

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

In Lombardia i casi positivi al coronavirus, come riferito dalla Regione, sono 67.931, 960 i più di ieri. I nuovi decessi sono 203, per un totale di 12.579. In calo i ricoverati in terapia intensiva.
Intanto, anche a Bergamo è stata aperta un'inchiesta sulle Rsa del territorio, l'indagine si aggiunge a quella già avviata per fare luce su quanto accaduto all'ospedale di Alzano lo scorso 23 febbraio quando il pronto soccorso è stato chiuso e riaperto dopo quattro ore e per capire se la sanificazione sia stata fatta in modo corretto. La decisione di aprire l'inchiesta sulle Rsa è stata presa dopo una riunione tra il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota e i pm che fanno parte del pool creato appositamente. Intanti si continua a parlare di riapertura, per la Lombardia "io credo che non si debba arrivare al contagio zero, perché - non sono valutazioni mie - temo possa essere molto difficile da raggiungere, anzi quasi impossibile. Quindi bisognerà riaprire nel rispetto delle garanzie, che noi dovremo dare ai nostri cittadini" ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, intervistato a Sono Le Venti sul Canale 9. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:10 - Donna incinta guarita con cura plasma

Grazie a due sacche di plasma iperimmune, prelevato da pazienti guariti, una donna incinta della seconda figlia ha sconfitto il coronavirus all'Ospedale di Mantova. Secondo l'Asst mantovana non risultano al mondo altri casi di donne in gravidanza colpite da Covid-19 trattate e guarite con l'infusione dell'emocomponente. P.V., 28 anni, ricoverata lo scorso 9 aprile seguendo il percorso Covid dedicato alla gravidanza, si era aggravata in 24 ore ed era stata trasferita in Pneumologia. "Il plasma mi ha fatto rinascere", racconta la giovane mantovana, tornata oggi a casa.

18:45 - Comitato parenti Pat: “Grazie a sindaco Sala per vicinanza”

“Siamo contenti che il sindaco Beppe Sala ci abbia telefonato per esprime la sua vicinanza ai parenti delle vittime del Pio Albergo Trivulzio. Siamo grati al Sindaco per aver ascoltato e compreso il nostro grido d’allarme per quanto sta accadendo e siamo convinti che il suo ruolo istituzionale sia fondamentale per ottenere verità e giustizia su questa triste vicenda”. Così in una nota il Comitato Giustizia e Verità per le vittime del Trivulzio. “Inoltre - continua - riteniamo molto positivo che oggi in Consiglio Regionale un gruppo di consiglieri abbia avanzato un'interrogazione urgente al presidente Fontana per chiedere trasparenza su quando accade alla Baggina per sapere i numeri su: presenze ospiti, tamponi effettuati, pazienti positivi al Covid19, decessi, personale sanitario in servizio e ovviamente sulle condizioni di salute di degenti, medici e infermieri. Da ieri, infatti, alcuni parenti del Trivulzio hanno iniziato a ricevere l'esito dei test del virus effettuati sui loro cari: purtroppo, come temevamo, nella maggior parte dei casi si tratta di esito positivo. Chiediamo, dunque, che il PAT provveda a rendere pubblici i dati sugli esiti dei test in corso. Appare, infatti, necessario avviare al più presto indagini epidemiologiche, per accertare se i livelli di contagio riscontrati all’interno della struttura siano anomali. Il PAT è solo la punta dell’iceberg del disastro in atto nelle 700 Residenze Sanitarie Assistenziali della Lombardia. Finora l’Istituto Superiore di Sanità ha diramato i dati relativi al 33% delle RSA italiane, dai quali risulta che sono 7 mila gli anziani deceduti. Un dato agghiacciante che si somma a quello rilevato dai NAS e riportato dalla stampa: il 20% di queste strutture sono fuori norma. Significa che una RSA ogni cinque non è in grado di assicurare cure appropriate ai suoi ospiti. A chi interessa la vita dei nostri anziani? Noi aspettiamo ancora risposte."

18:15 - In Lombardia 67.931 positivi

In Lombardia i casi positivi al coronavirus, come riferito dalla Regione, sono 67.931 con un aumento di 960, mentre ieri c'erano stati 735 nuovi casi. Il totale dei tamponi effettuati quest’oggi è di 6.711. I nuovi decessi sono 203, per un totale di 12.579, mentre ieri erano stati 163. Significativo il calo dei posti occupati in terapia intensiva, che sono 851 (-50), e diminuiscono anche i ricoveri in terapia non intensiva, che sono 9.805 (-333). Non molla il contagio da Coronavirus nella provincia di Milano dove i positivi sono 16.520 con un aumento di 408, un centinaio più dei 287 di ieri. In città i contagiati sono 6.955, con un aumento di 246. I nuovi contagi a Cremona sono stati 150, per un totale di 5.641, mentre meno di cento in tutte le altre Province: 74 a Brescia (12.078) e 50 a Bergamo (10.788).

17:29 - Latitante viola lockdown, arrestato

I carabinieri hanno arrestato a Villanova del Sillaro (Lodi) un albanese di 42 anni che, in giro a piedi senza comprovato motivo in questo periodo di lockdown per l'emergenza coronavirus, dopo un normale controllo è stato riconosciuto come destinatario di un mandato di arresto europeo per lesioni personali gravi in seguito a un incidente stradale. Inizialmente, i militari avevano deciso semplicemente di multarlo data la violazione dell'ordine di stare in casa. Poi, però, l'uomo, via via che il tempo passava, ha iniziato a innervosirsi. Un po' troppo per i carabinieri che, quindi, hanno pensato che qualcosa non andasse. Un immediato successivo controllo nella banca dati delle forze di polizia ha dato atto dell'esistenza del mandato di cattura. L'uomo è stato, quindi, ammanettato e portato nel vicino carcere di Lodi dove si trova tuttora a disposizione della Corte d'Appello di Milano, autorità giudiziaria competente in materia.

15:09 - Fontana: "Partiti 5 sotto-tavoli per fase 2"

La settimana scorsa si è riunito il Tavolo per lo Sviluppo con al centro la 'fase due' dell'emergenza Covid, durante il quale "sono stati creati 5 'sotto-tavoli' che hanno iniziato oggi a operare e si riferiscono a sicurezza sanitaria, rilancio economico, mobilità e ambiente, tempi e luoghi di lavoro, volontariato e terzo settore". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, in Consiglio regionale, aggiungendo che "a questi tavoli partecipano tutte le rappresentanze economiche, sociali, sindacali, del Consiglio e delle università lombarde”.

14:53 - Buoni spesa a Milano andranno a 13.475 cittadini

È stata pubblicata sul sito del Comune di Milano la graduatoria dei cittadini che riceveranno i buoni spesa messi a disposizione con i fondi del governo. In tutto l'amministrazione aveva ricevuto 35.869 domande. Sono 13.475 i cittadini che riceveranno i buoni su un totale di 15.370 persone che sono state ammesse in graduatoria, questo perché le risorse sono sufficienti al momento per finanziare queste richieste. Come viene spiegato sul sito del Comune chi ha fatto domanda riceverà una mail o un sms in cui verrà comunicato l'esito della graduatoria e il codice Id associato. La data di scadenza per l'utilizzo dei buoni spesa è il 30 novembre 2020, ai nuclei familiari beneficiari verrà riconosciuto un buono spesa mensile pari a € 150,00 per famiglie fino a 3 componenti e di € 350,00 per famiglie con più di 3 componenti.  

13:59 – Fontana: “Destinare gli introiti delle sanzioni alle forze di polizia”

"Nel progetto di legge è anche prevista la possibilità di destinare alla Polizia locale e alla Polizia di stato tutti gli introiti che derivano dalle sanzioni comminate" a chi viola regole imposte per il contare la diffusione del coronavirus. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in Consiglio regionale, parlando del provvedimento varato ieri dalla giunta lombarda con gli interventi per "far ripartire dal basso l'economia". "Abbiamo messo a disposizione 3 miliardi, di cui 400 milioni a favore di Comuni e Province, per una serie investimenti sul territorio. Abbiamo posto come unica condizione l'avvio dei cantieri entro la fine di ottobre, affinché per le nostre aziende ci sia la possibilità di di rispondere subito a lavorare. Saranno risorse immediatamente utilizzabili e spendibili", ha assicurato Fontana. Il progetto di legge dovrà essere approvato dal Consiglio regionale.

13:44 – Fontana: “I trasporti sono un tema fondamentale per la ripartenza”

Uno degli "aspetti fondamentali" per programmare la ripartenza "è quello legato al trasporto pubblico". In questo campo le possibilità di evitare che sui mezzi ci siano troppi passeggeri ci sono ma c'è la necessità che vengano fornite risorse, perché ci saranno maggiori costi che la Regione e i Comuni dovranno sopportare". E' quanto ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, nel suo intervento in Consiglio regionale. "Altro aspetto estremamente delicato è quello della chiusura delle scuole", che nel momento in cui i genitori torneranno a lavorare "è sicuramente un altro grosso problema", ha evidenziato Fontana.

13:24 – A Milano Focus sulla scuola a distanza

L'insegnamento a distanza dovuto all'emergenza Coronavirus sta funzionando: gli studenti apprendono le lezioni e gli insegnanti hanno trovato le modalità di interrelazione corrette. Permangono però alcune criticità fra cui l'iniziale difficoltà nel nuovo approccio e un senso di spaesamento e talvolta di paura se non angoscia fra i giovani via via sempre minori. E' quanto emerge in un focus della scuola superiore Freud di Milano. In particolare un monitoraggio per capire l'efficacia degli strumenti per l'e-learning dice che in circa due mesi i risultati sono "molto incoraggianti": il 97% delle lezioni online sono state seguite dai 650 studenti. Il 98% degli allievi è in contatto con attività da remoto, il 99% dei docenti è soddisfatto delle attività online condotte fino ad ora, così come la quasi totalità delle famiglie si ritiene contenta degli strumenti e della didattica usati.

13:18 – Fontana: “Vicini a zona di quasi tranquillità”

"Spero che possa essere l'inizio di una ripartenza, spero che i numeri della sanità continuino a migliorare, perché se e quando avremo superato questo problema io sono assolutamente convinto che le capacità creative, di reazione e la voglia di lavorare della nostra gente, permetterà di superare tutte le difficoltà, i lutti e le sofferenze", è stato poi l'auspicio con cui Fontana ha chiuso il suo intervento in Consiglio regionale. "Mi auguro che la forza della Lombardia possa emergere in questa occasione", ha concluso Fontana.

13:05 – Trivulzio, servono 600mila mascherine fino a fine anno

Al Pio Albergo Trivulzio di Milano si stima un "fabbisogno di mascherine" per un totale di quasi 600mila dispositivi fino al 31 dicembre prossimo. Lo si legge in un documento con cui lo stesso istituto, finito al centro delle indagini milanesi per presunte carenze nella gestione dell'emergenza Covid, ha aperto ieri una procedura negoziata alla ricerca di aziende che possano fornire i dispositivi di sicurezza. In particolare, il Trivulzio è alla ricerca di quasi 300mila mascherine ffpp2-ffpp3 e chirurgiche, perché la restante parte del fabbisogno, si legge, verrà coperta da consegne "dalla Protezione civile" e da altri "affidamenti" già in corso. Nel documento il Pat fa riferimento anche alla "eccezionale condizione iniziale di estrema difficoltà di reperimento" delle mascherine "sul mercato interno ed internazionale nel periodo iniziale dell'emergenza". Ora, invece, c'è un "aumento dell'attuale disponibilità di mercato". Per il Trivulzio, comunque, "permane l'esigenza di coprire con la massima tempestività ed urgenza un significativo fabbisogno di mascherine", almeno fino a fine anno. Da qui l'apertura della procedura negoziata, data anche, si legge ancora, la "attuale insussistenza di soluzioni convenzionali a carattere centralizzato a livello nazionale (Consip) e regionale (Aria) idonee alla specifica ed organica soddisfazione del complessivo fabbisogno, anche tenuto conto delle esigenze indilazionabili imposte dalle contingenze di estrema urgenza".

12:42 – Bergamo, firmato protocollo per la sicurezza nelle aziende

Le associazioni imprenditoriali di Bergamo, sindacati e azienda sanitaria locale (Ats) hanno firmato un protocollo integrativo provinciale per la sicurezza in azienda, in vista della ripartenza dell'operatività, dopo il blocco imposto con l'emergenza coronavirus. Sono state definite congiuntamente, viene spiegato in una nota, le procedure per garantire le migliori condizioni di salute all'interno delle aziende e l'operatività necessaria alla ripartenza, con un testo che integra quello nazionale del 14 marzo per l'identificazione e l'applicazione delle buone pratiche per il contenimento della diffusione del coronavirus, trattando più nel dettaglio gli aspetti pratici per la sicurezza in azienda. A firmare sono state le associazioni imprenditoriali del settore manifatturiero Confindustria Bergamo, Compagnia delle Opere, Confartigianato Bergamo, Confimi Apindustria Bergamo, Cna Bergamo, Lia (Liberi imprenditori associati), Unione artigiani Bergamo, i sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil e l'Ats locale. Tra i dettagli di cui tratta il protocollo, ci sono i tipi di dispositivi di protezione individuale previsti, le misure organizzative da adottare per garantire il distanziamento sociale, il ruolo del medico competente, l'organizzazione degli uffici, delle aree di produzione e dei magazzini e l'utilizzo dei mezzi aziendali.  

12:41- La Chiesa di Milano chiede proposte ai fedeli su Fase 2

L'Arcidiocesi di Milano avvia una consultazione per affrontare insieme ai fedeli la Fase 2 dell'emergenza sanitaria causata della diffusione del Covid 19. "La lotta alla pandemia sta richiedendo a tutti la scrupolosa osservanza delle indicazioni governative emanate per arginare il contagio. Dal canto suo la Chiesa ambrosiana, in accordo con la Conferenza episcopale italiana e in costante collegamento con le altre Diocesi lombarde, intende collaborare responsabilmente con le autorità governative e le istituzioni civili, dando il proprio contributo allo sforzo d'immaginazione necessario ad affrontare anche la prossima fase di transizione", è scritto in una nota. Per questo, la Diocesi invita le comunità cristiane e i fedeli ad avanzare idee e buone prassi su diversi ambiti ecclesiali: dal riavvio delle celebrazioni con il popolo alla riapertura degli oratori, sino all'azione caritativa nelle sue molteplici espressioni. Le proposte potranno essere presentate alla mail fase2@diocesi.milano.it I suggerimenti raccolti saranno condivisi con la Prefettura di Milano su un tavolo convocato appositamente su questi temi. I risultati di questo lavoro saranno poi trasmessi alla Conferenza Episcopale italiana per un'interlocuzione con il Governo nazionale. "Poiché immaginiamo che questa nuova fase durerà a lungo, desideriamo avviare un dialogo costante con le comunità cristiane e tutto il popolo di Dio che aiutino l'Arcidiocesi ad accompagnare la Chiesa ambrosiana nell'interpretare questo momento molto particolare con indicazioni pastorali condivise", spiega mons. Bruno Marinoni, moderator curiae dell'Arcidiocesi di Milano. 

12:27 – Da Lombardia fondi straordinari a Scala e musei

La Regione Lombardia ha stanziato oltre 5,6 milioni di euro per "interventi straordinari e urgenti nei settori cultura e spettacolo" che ora vive un momento difficilissimo per la chiusura di tutte le attività da fine febbraio: fra queste la Scala ma anche il Piccolo, la Triennale e le altre realtà importanti sul territorio. Nel caso dello spettacolo, sono assegnati 3.384.500 alla Scala, ai Pomeriggi Musicali, al Piccolo Teatro, al Centro Teatrale Bresciano, all'orchestra Verdi e al Teatro Grande di Brescia. E' inoltre previsto un sostegno al progetto Opera Lombardia pari a 517.500 euro; ma anche un acconto dei singoli contributi, per la programmazione 2020, ai Teatri di Tradizione, ai Circuiti di Spettacolo dal Vivo, alla produzione teatrale, al Festival di Musica e Danza, alla promozione educativa culturale, al Centro Nazionale di Produzione della Danza Dancehouse e alla Fondazione Cineteca Italiana di Milano. Con una ulteriore delibera la Regione ha assegnato 510.000 euro per il 2020 alle tre istituzioni museali in cui ha una partecipazione, ovvero 'Stelline', la 'Triennale' e il 'Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia'.

12:13 – La Lombardia per la ripresa pensa anche ai bond


La Regione Lombardia pensa anche ai bond per la ripresa economica dopo l'emergenza coronavirus. "I tre miliardi per il piano straordinario di investimenti in Lombardia sono previsti a debito utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà", spiega in una nota la Regione, specificando che "i 'Lombard bond' saranno autorizzati in base alle effettive necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia".

12:04 – Milano, Sala: “Appena si può al lavoro in sicurezza”

A Milano "noi rispettiamo le regole e rispetteremo tutte le ordinanze. Preciso che non spingeremo per tornare al lavoro prima del dovuto, ma appena si può si torna al lavoro, di corsa, nel rispetto delle norme di sicurezza", ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video che ogni giorno posta sulle pagine social per fare il punto sull'emergenza coronavirus. Infatti il "lavoro è l'elemento fondante della nostra società, è il nostro credo", ha affermato il primo cittadino in visita ai cantieri della linea 4 della metropolitana, dove sono ripresi i lavori dopo lo stop imposto dall'emergenza.

11:51 - 347mila mascherine a operatori trasporto pubblico

L'assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi ritiene "l'approvvigionamento gratuito di mascherine un segnale di vicinanza nei confronti di chi, come i lavoratori del trasporto pubblico, non ha mai smesso di svolgere il proprio lavoro quotidiano, con abnegazione, durante questa emergenza sanitaria, garantendo un servizio essenziale per i cittadini". Per questo, Regione Lombardia ha destinato gratuitamente 347.200 mascherine ai lavoratori del trasporto pubblico.

11:49 - Perquisizioni Don Gnocchi, l'avvocato: "Chiarezza su apertura reparto Covid"

"Nelle denunce presentate dai parenti dei pazienti abbiamo chiesto di accertare se sia stata corretta la scelta" da parte dell'Istituto Palazzolo-Don Gnocchi "di aprire il reparto Covid-19, rispondendo alla richiesta di aiuto della delibera regionale dell'8 marzo e se nel farlo siano state adottate tutte le cautele previste da tale delibera". Questo è quanto ha precisato l'avvocato Romolo Reboa, che insieme agli avvocati Gabriele Germano e Massimo Reboa, assiste i 18 lavoratori di una cooperativa che lavora nella Rsa di via Palazzolo, a Milano. In particolare, continua il legale, "abbiamo chiesto di accertare se non sarebbe stato meglio aprire il reparto Covid in una terza palazzina isolata già esistente, piuttosto che al piano terra della Palazzina Montini". L'avvocato, che assiste anche famiglie di anziani morti alla Don Gnocchi e nella rsa della Girola, in zona Niguarda a Milano, ha detto di augurarsi "che la Guardia di Finanza rinvenga le prove di quelli che erano i protocolli operativi in seno all'Istituto dall'inizio dell'anno, il numero dei deceduti e le copie degli avvisi di morte inviati ai comuni di residenza, dato che ai nostri assistiti o non sono stati inviati o sono stati trasmessi incompleti, cioè omettendo le pagine ove sono le cause della morte, viceversa fondamentali in una inchiesta ove, a causa dell'emergenza Covid-19, la Procura della Repubblica non ha potuto disporre l'autopsia sulle salme dei tanti deceduti"

11:29 - Aperta anche a Bergamo un'inchiesta sulle Rsa

Anche la Procura di Bergamo ha aperto un'inchiesta sulle morti nelle Rsa del territorio per sospetto coronavirus. Un'inchiesta che, come scrive l'Eco di Bergamo, va ad aggiungersi a quella, aperta da tempo, su quanto accaduto nell'ospedale di Alzano in cui si intende chiarire per quali ragioni il 23 febbraio scorso il pronto soccorso fu chiuso e riaperto dopo quattro ore e se la sanificazione fu fatta in modo corretto. La decisione di aprire l'inchiesta sulle Rsa è stata presa dopo una riunione tra il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota e i pm che fanno parte del pool creato appositamente.

9:53  Giulio Gallera: “Partiamo giovedì con i test sierologici”

La Lombardia partirà giovedì 23 aprile con i test sierologici messi a punto dall'Ospedale San Matteo di Pavia. Lo ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera a Mattino Cinque. "Noi partiamo il 23 con questo test che è un prelievo ematico e serve a verificare se gli anticorpi ci sono e se sono immunizzanti, anche se il percorso di certificazione dell'immunizzazione è ancora lungo. A oggi questo è l'unico test", ha detto Gallera. L'assessore ha poi commentato le immagini delle persone in coda questa mattina a Cisliano, nel Milanese, per fare i test rapidi, su iniziativa de Comune. "Il tema - ha detto l'assessore - è la qualità di questo test. Perché i test ordinari che vengono fatti nel Comune di Cisliano o altri danno solo la fotografia dell'esistenza o meno degli anticorpi", ma "il problema di questi test è che non danno la certezza che il virus non c'è più. Quindi oggi noi siamo molto prudenti su questi test. In Regione Lombardia non riteniamo utili farli, perché hanno un valore epidemiologico ma non diagnostico, come dice l'Istituto superiore di sanità. Ma il cittadino li interpreta che è la sua carta d'identità e questo è un errore gravissimo che rischia di creare problemi". Infine: "Dobbiamo rispondere oggi ai problemi dei nostri concittadini, l'emergenza Coronavirus non è finita. Quello che è successo in Regione Lombardia è il cratere di una bomba atomica e quindi noi da qui dobbiamo come paese prendere spunto su come impostare il futuro. Queste cose non ci interessano".

9:45 - Perquisizioni della guardia di finanza al Don Gnocchi di Milano

La guardia di finanza di Milano sta effettuando perquisizioni all'Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi nell'inchiesta della Procura sulla gestione delle Rsa per le morti di centinaia di anziani nelle residenze, tra cui il Pio Albergo Trivulzio. Nell'indagine sul Don Gnocchi sono indagati per epidemia e omicidio colposi il dg Antonio Dennis Troisi, il direttore sanitario Federica Tartarone e Fabrizio Giunco, direttore dei servizi medici socio-sanitari. Indagato anche Papa Wall Ndiaye, presidente della Ampast, cooperativa di cui fanno parte i lavoratori della struttura.

9:44 - 451 sanzionati ieri in provincia di Milano

Sono state 13.020 le persone controllate ieri a Milano e provincia nell'ambito delle verifiche de rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus. Quattrocentocinquantuno quelle sanzionate in base al più recente decreto, mentre secondo i dati della Prefettura sono state quattro quelle denunciate in base agli articoli 495 e 496 del codice penale (falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico ufficiale o False dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri). Altrettante quelle denunciate perché, positive, hanno violato la quarantena. Sono stati poi 3.209 gli esercizi commerciali controllati e 11 i gestori denunciati per violazione delle norme anti Codiv-19.

9:40 - Paziente 1 Mattia: "Ora davanti vedo il sole"

"Nel mio coma sognavo l'anticamera della morte. Ora davanti vedo il sole". Lo racconta, in una lunga intervista a La Repubblica, Mattia Maestri, noto anche come il paziente uno di Codogno. "Questi due mesi sono stati sconvolgenti, molto più che inimmaginabili, altro che un film. All'improvviso mi sono ammalato, sono arrivato a un passo dalla morte e sono risorto. Sono rimaste contagiate e sono guarite mia moglie e mia mamma. Il virus sconosciuto ha ucciso mio padre. È nata infine Giulia, la nostra prima figlia. Ho imparato a resistere e a credere nella differenza tra fiducia e utopia, a considerare essenziale ogni istante di normalità. La vita e la morte, senza offrirci l'opportunità di percepirlo, ogni giorno si sfiorano in silenzio attorno a noi". A due mesi esatti dalla scoperta della sua positività al coronavirus Mattia non si è ancora completamente ripreso, spesso è costretto a distendersi per riposare. Spiega, però, di accettare oggi di parlare "perché il mio caso può aiutare gli infettati a non mollare, i medici a continuare in un'impresa che rimette al centro il ruolo della scienza, i politici ad assumere decisioni coerenti con valori che pongano la vita sempre al primo posto".

9:22 - Giulio Gallera: "Sulle riaperture serve una strategia nazionale"

Sulle riaperture "ci vuole una strategia nazionale". Lo ha detto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, a Mattino Cinque, convinto che "tenere insieme il paese sia la cosa migliore", mentre "aprire prima alcuni Regioni e poi altre "non sia la strategia migliore. Ricordiamo che in Cina abbiamo avuto i contagi di ritorno tra regioni e regioni. Poi valuteremo se in sicurezza alcune aree possono ripartire prima" ma "io penso che sia più intelligente farlo per categorie produttive che garantiscono sicurezza". In Lombardia, ha poi aggiunto, i dati del contagio "sono complessivamente confortanti, le pressione su pronto soccorso sono fortemente diminuite, si iniziano a liberare le aree dedicate alle terapie intensive. E questo ci fa iniziare un percorso. Noi stiamo lavorando con un orizzonte, se la scienza darà il disco verde, che è il 3 maggio, però facciamolo in quadro generale".

9:08 - Attilio Fontana: "Con riapertura regionalizzata più danni che vantaggi"

Una riapertura regionalizzata "credo che sia una riapertura monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo alle Regioni che aprono". Lo ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con la trasmissione 24 Mattino su Radio24. "C'è una tale interconnessione tra le filiere produttive e tra le varie attività commerciali che c'è veramente il grosso rischio che faccia più danni che vantaggi una apertura a spizzichi e bocconi e a macchia di leopardo - ha aggiunto - Sono convinto che la riapertura debba avvenire quando il rischio del contagio si sia concluso o sia vicino alla conclusione su tutto il territorio. Proprio per i collegamenti che saranno necessari c'è il rischio che il contagio possa riprendere senza sapere da dove riparte. Penso sia una valutazione che debba essere fatta nella sua globalità". Noi in Lombardia "non è che vogliamo aprire rischiando - ha concluso - ho sempre detto che la riapertura deve essere subordinata alla sicurezza".

7:55 - Investe militari della guardia di finanza a posto di blocco, arrestato

Per sfuggire ai controlli anti Coronavirus ha investito i militari della guardia di finanza trascinandoli sull'asfalto per alcuni metri. La vicenda è accaduta domenica a Lurate Caccivio, in provincia di Como. Il conducente, rintracciato a casa, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso, lesioni, danneggiamento e sanzionato per aver violato le misure relative all'emergenza sanitaria. I militari feriti sono stati portati in ospedale. La pattuglia in servizio per verificare l'osservanza delle misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza da Covid-19, ha intimato l'alt a una vettura con a bordo due giovani italiani che percorreva la statale Varesina. Il conducente ha disatteso l'alt e ha cominciato a fuggire. Ne è nato un inseguimento lungo le vie di Lurate Caccivio, la pattuglia ha superato il veicolo e l'ha bloccato. Il conducente, quando i Finanzieri sono scesi, ha speronato la loro auto e ha ingranato la retromarcia trascinando i militari sull'asfalto per alcuni metri, poi è fuggito. I militari coinvolti sono stati assistiti da un'autoambulanza della SOS di Appiano Gentile e condotti all'ospedale Sant'Anna per essere curati. Sono intervenute sul posto altre due pattuglie della Guardia di Finanza che hanno trovato il conducente a casa. Lo hanno portato in caserma e l'uomo ha subito detto di averlo fatto per paura di essere sanzionato per la violazione alle norme anti covid-19. Nel frattempo, anche il passeggero è stato identificato e portato in caserma. La sua posizione è al vaglio degli investigatori mentre il conducente sarà processato per direttissima.

7:04 - Attilio Fontana: "Riaprire con garanzie, non con contagio zero"

Per la riapertura della Lombardia "io credo che non si debba arrivare al contagio zero, perché - non sono valutazioni mie - temo possa essere molto difficile da raggiungere, anzi quasi impossibile. Quindi bisognerà riaprire nel rispetto delle garanzie, che noi dovremo dare ai nostri cittadini, che possono svolgere quelle attività che non comportino la ripresa della corsa del virus". Lo ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, intervistato da Sono Le Venti sul Canale 9. Fontana ha precisato comunque che le valutazioni sulla ripartenza "devono essere fatte dagli organismi di esperti, dall'Istituto Superiore di Sanità e dai tanti scienziati che si stanno occupando di questa faccenda. Solo dopo che loro ci avranno dato il via libera potremo aprire".

7:01 - Regione: "In piano quattro milioni di euro per Milano"

Dei 400 milioni per Comuni e Province annunciati dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, 60.550.000 euro saranno a favore dei comuni del milanese, di cui quattro milioni di euro per Milano. Lo evidenzia una nota della Regione. "Cari milanesi, nelle settimane di questa crisi - dice il presidente Attilio Fontana - mi è capitato spesso di entrare in ufficio mentre il primo sole del mattino illuminava la Madonnina e ogni volta, in quei brevi istanti, ho avvertito il conforto di una certezza. Sentivo che ce l'avremmo fatta. Anche ora ne sono sicuro e questo nostro piano di investimenti, tanto straordinario da non avere precedenti dal dopoguerra, segnerà l'inizio della ripartenza". La Lombardia, aggiunge Fontana, "culla dei liberi Comuni, riparte dalle sue radici, dalle sue comunità che in questi mesi hanno resistito. Riparte dai sindaci che saranno finalmente in condizione di dare risposte concrete ai cittadini: strade, scuole, viadotti, impianti sportivi, manutenzioni, prevenzione del dissesto idrogeologico e tutte le opere necessarie alla ripartenza. Un Piano Marshall che punta su operosità, sviluppo e sicurezza, come già anticipato dalle nostre linee guida in Lombardia si lavorerà all'insegna delle 5 D (Distanza, Dispositivi, Digitale, Diagnosi, Diritti). Anche nel milanese il nostro sforzo è stato straordinario, trovando e garantendo risorse mai così ingenti prima d'ora. E' il nostro modo per dimostrare che la Regione Lombardia parla coi fatti".

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