Le indagini sulle case di riposo coinvolgono strutture di tutta la regione, ieri mattina i Nas hanno effettuato ispezioni nelle Rsa delle province di Milano, Monza, Como, Varese, Sondrio e Lecco
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Si allarga l'inchiesta sulle numerose morti avvenute nelle case di riposo lombarde, nella mattina di ieri i Nas hanno effettuato ispezioni nelle Rsa nelle province di Milano, Monza, Como, Varese, Sondrio e Lecco. Oggi il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano sta effettuando delle acquisizioni di documenti negli uffici della Regione Lombardia. Intanto la Regione, tramite una nota, chiede al Governo la riapertura delle attività produttive a partire dal 4 maggio. Stamattina, inoltre, "e per tutta la giornata di oggi", Regione Lombardia tramite i volontari di Protezione Civile "sta provvedendo alla consegna alle Province di ulteriori 3,6 milioni di mascherine", spiega l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni.Intanto, continuano a calare i ricoveri in terapia intensiva in Lombardia, che oggi sono 1074, 48 meno di ieri, secondo i dati forniti in diretta da Lombardia Notizie. I positivi sono 62.153, 827 più di ieri, su 6828 tamponi effettuati. I decessi di ieri sono stati 235, facendo salire i morti lombardi di Covid a 11.377. I ricoverati sono 12.043, 34 meno di ieri, i dimessi 37.659, 674 più di ieri. (DIRETTA).
18:24 - Guerra (Oms): "Lombardia sarà pilota riapertura"
"La valutazione del rischio è la procedura essenziale per capire cosa può riaprire e in base a quali requisiti - spiega Ranieri Guerra dell'Oms in conferenza stampa alla Protezione civile. "Come si può mitigare il rischio fino a ridurlo a zero. Tenendo conto delle filiere e dei trasporti per i lavoratori. La Lombardia è il pilota di quanto accadrà nelle altre regioni, dovrà essere estremamente cauta e valutare sia rischio che protocolli per renderlo pari a zero: stato di salute dei lavoratori, classe di età a rischio, quale stato immunitario e suscettibilità al contagio e rischio esterno al posto di lavoro".
"Ciò andrà fatto d'accordo con la parte datoriale per la sicurezza del luogo di lavoro - ha aggiunto - e con i sindacati per un adeguato comportamento dei singoli lavoratori, perché oltre alle necessarie protezioni c'è anche una responsabilità individuale".
In Lombardia e a Milano, alla popolazione "un po' più di disciplina va richiesta, soprattutto adesso che siamo in una fase cruciale", ha sottolineato Guerra, premettendo che "è una regione molto articolata, con un'altissima presenza produttiva, con enormi filiere essenziali, a partire dalla sanità" e in settori non chiusi dal governo, ma "la mobilità registrata, fino al 45% del totale in certi giorni recenti, sembra un po' troppa".
17:58 - In Lombardia 235 morti in 24 ore. Calano ricoveri in terapia intensiva
Continuano a calare i ricoveri in terapia intensiva in Lombardia, che oggi sono 1074, 48 meno di ieri, secondo i dati forniti in diretta da Lombardia Notizie. I positivi sono 62.153, 827 più di ieri, su 6828 tamponi effettuati. I decessi di ieri sono stati 235, facendo salire i morti lombardi di Covid a 11.377. I ricoverati sono 12.043, 34 meno di ieri, i dimessi 37.659, 674 più di ieri.
17:51 - Guardia di Finanza acquisisce comunicazioni tra Regione e Ats
Tra i documenti che la guardia di finanza di Milano vuole acquisire nella maxi indagine con più filoni sul Pio Albergo Trivulzio e sulle altre case di riposo milanesi, ci sono anche tutte le direttive e comunicazioni inviate dalla Regione Lombardia alle Ats (agenzie di tutela della salute) che riguardando non solo le Rsa, ma in modo più ampio anche la gestione generale dell'emergenza sanitaria, da quando è scoppiata il 20 febbraio. Oggi i finanzieri, dopo aver preso appuntamento per le acquisizioni, hanno richiesto negli uffici dell'Avvocatura della Regione tutta una serie di atti, ne hanno preso una parte e un'altra parte, invece, torneranno a prenderla domani sempre negli uffici regionali.
16:46 - Oggi distribuite 3,6 milioni di mascherine in tutta la Regione
"Da stamattina, e per tutta la giornata di oggi, Regione Lombardia tramite i volontari di Protezione Civile sta provvedendo alla consegna alle Province di ulteriori 3,6 milioni di mascherine", spiega l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, sottolineando che le Province "provvederanno immediatamente a consegnare ai Comuni tali dispositivi che saranno distribuiti gratuitamente ai propri cittadini che ne hanno bisogno e necessità. Di queste 200 mila sono state donate a Regione da Anci, a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti".
Dei 3,6 milioni di mascherine in distribuzione oggi, "ben 400.000 - sottolinea Foroni - sono destinate alla sola città di Milano: 300.000 al Comune che provvederà a smistarle secondo i suoi canali e 100.000 alle edicole cittadine. Proprio oggi, presso il magazzino di Areu in Fiera a Rho, l'assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilita', Stefano Bolognini ha consegnato al direttore delle Protezione civile di Milano, Cristiano Cozzi, le 300.000 mascherine dedicate al capoluogo". Questo il riparto a livello provinciale: Bergamo 368.000, Brescia 400.000, Como 190.000, Cremona 120.000, Lecco 108.000, Lodi 90.000, Mantova 134.000, Milano 1 milione, Monza Brianza 270.000, Pavia 180.000, Sondrio 60.000, Varese 280.000.
16:33 - La Lombardia chiede al Governo la ripresa delle attività produttive dal 4 maggio
La Regione Lombardia, tramite una nota, chiede al Governo la riapertura delle attività produttive a partire dal 4 maggio: "La Lombardia guarda avanti e progetta la 'nuova normalità' all'insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione - si legge nel comunicato - chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle 'Quattro D': Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)".
15:32 - Bergamo, Comune distribuisce mascherine per rider
Mascherine per i rider che consegnano i pasti a casa: è l'iniziativa che il Comune di Bergamo e Cgil Bergamo hanno avviato oggi per ovviare alla mancanza di dispositivi di protezione che i fattorini in bici lamentano da tempo senza alcuna risposta da parte delle società di food delivery per le quali lavorano. "La sicurezza è il primo dei requisiti per poter svolgere un'attività lavorativa necessaria, come appunto è quella della consegna dei pasti nelle case dei nostri concittadini in questo periodo di emergenza coronavirus - spiega il sindaco Giorgio Gori -. Da una settimana la mascherina è obbligatoria su tutto il territorio lombardo e per cercare di ovviare alla situazione dei rider, ai quali le app di food delivery non garantiscono dispositivi di protezione di alcun genere per svolgere il proprio lavoro, abbiamo messo a disposizione 250 mascherine per i rider, a cui, grazie alla collaborazione con Cgil, verranno fornite anche delle una guide in più lingue per consentire di lavorare in piena sicurezza."
Cgil ha messo a disposizione un numero di telefono per tutti quei rider che non sono dotati di mascherina. "Iniziamo oggi - commenta Francesco Chiesa, Nidil-Cgil e Toolbox - a distribuire ai rider le mascherine fornite dal Comune di Bergamo. Troviamo assurdo che sia un ente pubblico a fornirle, soprattutto perché la legge introdotta a novembre obbliga le app di food delivery a dotare i propri rider di dispositivi di protezione gratuiti. Ad oggi non ci risulta siano stati consegnati. È più di un mese che i 30 fattorini in bici, attivi in città, si attrezzano a proprie spese (solo Deliveroo garantisce un rimborso massimo di 25 euro per i prodotti sanitari acquistati). A Firenze un rider ha già ottenuto che un giudice obbligasse la piattaforma a fornire tutti i DPI. Anche noi siamo pronti a ricorrere alle vie legali nel caso in cui le applicazioni non forniscano immediatamente quanto dovuto".
14:33 - Procuratore Cremona: "Gente ha diritto di sapere cosa è successo"
Saranno i pm Lisa Saccaro, Ilaria Prette, Milda Milli e Davide Rocco, a costituire il pool che indagherà sugli effetti della diffusione del coronavirus nel Cremonese. I primi due sono specializzati in colpe mediche e sicurezza sul lavoro, gli altri in reati economico-finanziari. Oltre che sulle mortii sospette il procuratore Roberto Pellicano ha deciso di indagare parallelamente anche su eventuali anomalie che potrebbero caratterizzare il mercato di dispositivi di sicurezza sul territorio cremonese (un procedimento riguarderebbe già mascherine scadute date a una Fondazione) e sui rischi di truffe che potrebbero verificarsi in ordine alle richieste di contributi per imprese o persone 'penalizzate dal blocco della produzione.
"I fatti da esaminare - ha dichiarato Pellicano - sono quelli legati alle responsabilità colpose sui decessi, che sono stati in misura straordinaria ed eccezionale. Bisognerà andare a capire qualcosa di più su questi decessi, ovviamente tenendo bene in considerazione il particolare momento che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo". Pellicano non nasconde che non sarà facile individuare certe responsabilità penali, ma "ciononostante sarebbe assolutamente necessario lavorare per capire che cosa è successo. La gente ha diritto di saperlo. Anche perché - ha aggiunto il procuratore - è difficile chiedere alle persone di confidare nella giustizia se prima non si è dato un minimo di spiegazione a ciò che è accaduto". In Procura sono arrivate alcune denunce, ma i magistrati cremonesi avevano già avviato un'indagine conoscitiva di propria iniziativa.
13:28 - Ambulanti: "Fateci lavorare o proteste forti"
"Siamo al collasso". Così Nicola Zarrella, presidente nazionale degli ambulanti parla della situazione della categoria in Lombardia in seguito alle misure restrittive dovute al coronavirus. "Per un mese ci siamo presi la colpa di essere dei possibili 'untori' - spiega Zarrella - e durante questo tempo abbiamo capito che i mercati possono essere di aiuto per alleggerire quelle code, tante, troppe che affollano i supermercati, unici luoghi dove è possibile acquistare gli alimentari e dove probabilmente la gente si infetta a dismisura visto le condizioni di sovraffollamento". "I mercati vogliono essere di aiuto, adeguarsi anche a cambiare la loro pelle, ma vogliono cominciare a lavorare" e "siamo pronti a far rispettare le norme e i protocolli di sicurezza, mettere in campo competenze e risorse", ha aggiunto il presidente. "Gli ambulanti - racconta - sono oramai disperati, molti pronti a tutto, anche a proteste forti. La politica deve dare una risposta chiara, non può nascondersi dietro alla paura dei contagi, altrimenti dovrebbero chiudere immediatamente tutti gli iper e i centri commerciali gli unici luoghi dove le persone creano pericolosi affollamenti e dove il virus è molto più insidioso". "Vogliamo delle certezze - conclude Zarrella - chiediamo risposte concrete non promesse a lungo termine. E' necessario partire e cominciare a vivere e lavorare. Ne abbiamo estremamente bisogno. Siamo al collasso".
13:20 – Opposizioni chiedono una commissione d'inchiesta lombarda
La richiesta di istituire una commissione consiliare d'inchiesta, ha precisato Pizzul, "non è un atto di ostilità ma di chiarezza. E' uno strumento previsto dallo Statuto di Autonomia della Regione Lombardia e dal Regolamento del Consiglio regionale" ed è "obbligatoria" da parte dell'Ufficio di Presidenza entro 15 giorni dalla presentazione delle firme di almeno un terzo dei consiglieri (quelli di opposizione sono 31 su 80). "Noi abbiamo quelle necessarie" ma "ci auguriamo di che ci siano anche di qualche esponente di maggioranza", ha aggiunto l'esponente dem. Per Marco Fumagalli dei 5 Stelle, la commissione d'inchiesta "mediante l'acquisizione di documenti e dichiarazioni delle persone interessate dalla vicenda cercherà di capire perché c'è stata una così ampia diffusione del virus in Lombardia rispetto alle altre regioni. Se nell'ambito della gestione dell'epidemia ci sono state della carenze dal punto di vista gestionale, errori nella programmazione o dei difetti organizzativi". Anche per il consigliere di Italia Viva Patrizia Baffi l'organismo "non vuole essere un tribunale dell'inquisizione ma un atto dovuto" nei confronti dei cittadini lombardi. "Lo spirito è sempre quello propositivo, per questo chiederemo le firme anche ai consiglieri di maggioranza" ha sottolineato Michele Usuelli di +Europa. "Nella città di Bergamo - ha concluso Niccolò Carretta dei Lombardi Civici - normalmente decedono circa 120 persone in un mese, a marzo sono state più di 500. In alcuni paesi della bergamasca la mortalità è aumentata del mille per cento, quindi credo che sia il minimo sindacale che le opposizioni tutte insieme chiedano trasparenza".
13:15 – Gdf sequestra oltre 110mila prodotti illegali
I militari del Comando provinciale di Milano della Guardia di Finanza hanno sequestrato, in un magazzino, oltre 110.000 prodotti di vario genere illegali nell'ambito dei controlli per il rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Coronavirus. Le Fiamme gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno controllato un magazzino di una ditta di servizi logistici, riconducibile a un cinese in cui sono state sottoposte a sequestro amministrativo 17.350 mascherine chirurgiche e 1.210 mascherine filtranti (di tipo FFP2) all'interno di pacchetti con scritte unicamente in cinese e privi del marchio CE, per i quali non risultava essere stata presentata alcuna autocertificazione e comunicazione all'Istituto Superiore di Sanità ovvero all'INAIL. Sequestrate anche 192 confezioni di prodotti igienizzanti senza etichette di autorizzazione Sotto sequestro anche 60.000 guanti in lattice, di cui il responsabile non è stato in grado di dimostrare la provenienza lecita e 100 capi di vestiario ed accessori con noti marchi di moda contraffatti. Il responsabile è stato denunciato alla Procura di Milano per frode in commercio, ricettazione e vendita di prodotti contraffatti.
13:09 – Fontana: “Massima collaborazione con chi svolge le indagini”
"Siamo impegnati a combattere il virus e a proteggere i lombardi, massima collaborazione verso chi svolge le indagini". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in una nota commenta le notizie sull'acquisizione di documenti in Regione.
13:08 - Scuola per ragazzi con sindrome di Asperger dona 20mila euro all'ospedale di Bergamo
Scuola Futuro Lavoro, la prima in Europa dedicata ai ragazzi con la sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento, ha effettuato un bonifico di oltre 20mila euro all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I fondi sono stati raccolti attraverso la piattaforma di crowdfunding Gofundme nella campagna "Aspie uniti contro il covid19". "Sfl, con l'aggravarsi della situazione - afferma Massimo Montini, presidente della Fondazione Un futuro per l'Asperger - si è posta a fianco in modo concreto di chi, da febbraio, sta dando prova di grande professionalità e abnegazione, incoraggiando i rappresentanti del mondo Asperger a compiere un atto di responsabilità nei confronti del territorio, per supportarlo in una fase così cruciale".
12:40 – Prostituta si autocertifica: “Cerco clienti”
Adescava clienti davanti all'ospedale Carlo Poma di Mantova e, quando è stata fermata ieri sera da una Volante della Questura, ha compilato l'autocertificazione anti-Covid19 ammettendo candidamente di essere una prostituta intenta a procurarsi clienti e che si stava recando in ospedale in cerca di un posto caldo dove attendere le eventuali chiamate. Nei guai è finita una donna di 61 anni, italiana, residente in provincia di Verona, con precedenti per reati inerenti alla prostituzione. La donna è stata notata dagli agenti ieri sera aggirarsi intorno all'ospedale. Fermata, non aveva documenti e quando le è stata chiesta l'autocertificazione si è subito detta disponibile a compilarla sotto gli occhi degli agenti, aggiungendo di essere in trasferta da Verona. Senza documenti, è stata poi portata in questura dove, dopo l'accertamento delle generalità, è stata multata di 400 euro per violazione delle norme anti-contagio e per quelle di polizia urbana relative alla prostituzione. Il Questore, inoltre, le ha fatto un foglio di via affinché per un anno non ritorni a Mantova.
12:09 – Djokovic e la moglie fanno una donazione agli ospedali di Bergamo
Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic e la moglie Jelena hanno fatto una donazione agli Ospedali di Treviglio-Caravaggio e Romano di Lombardia. Lo rende noto, senza rivelare la somma, ma spiegando che è ingente, l'ASST Bergamo Ovest. Il tennista con la sua fondazione nelle scorse settimane aveva donato un milione di euro per l'acquisto di respiratori e materiale sanitario per la Serbia, suo paese natale, per contrastare la pandemia di coronavirus. "Mai ci saremmo aspettati di vedere anche sul conto corrente della nostra ASST Bergamo Ovest, - racconta Peter Assembergs, Direttore Generale dell'ASST - una donazione con un così prestigioso mittente. In questi giorni tantissime aziende, enti, associazioni, privati ci sono stati vicini e ringrazio tutti per la generosità dimostrata. Leggere, però, tra i donatori anche il nome del miglior giocatore al mondo di tennis, Novak Djokovic, mi ha veramente emozionato". Le ingenti donazioni giunte finora all'Asst sono servite da subito per l'acquisto di respiratori, caschi per cpap, radiologici portatili, DPI (mascherine, camici, visiere, occhialini), di concerto con Regione Lombardia. La donazione di Djokovic "ci permetterà di ammodernare e di ingrandire la shock room della terapia intensiva dell'Ospedale di Treviglio che durante l'emergenza covid è il cuore delle attività rianimatorie. L'intervento permetterà di ampliare gli ambienti, gli impianti e le attrezzature (pensili, lampade, monitor, defibrillatori) che renderanno il reparto sempre pronto a rispondere alle esigenze di emergenza-urgenza del territorio". "Mi ha colpito - conclude - che il n°1 ATP abbia detto 'A me non interessa che si sappia, a meno che non possa servire per sensibilizzare altri potenziali donatori ad imitarmi'".
11:58 – Inchiesta sulle Rsa, si cercano le carte sulle direttive di Regione Lombardia
L'acquisizione di documenti, in corso da parte della Gdf negli uffici della Regione Lombardia, punta, da quanto si è saputo, a raccogliere atti e altro materiale sulle direttive che l'amministrazione regionale e l'assessorato al Welfare hanno dato al Pio Albergo Trivulzio e alle Rsa sulla gestione degli anziani e dei pazienti. L'attività è diretta conseguenza di quella effettuata ieri al Trivulzio e poi le carte raccolte dovranno essere sottoposte alle verifiche incrociate degli investigatori. Oltre che sul sequestro dei referti (si dovranno accertare eventuali omissioni e correlazioni tra le morti e i contagi), le attività di ieri degli investigatori al Trivulzio si sono concentrate sulla gestione organizzativa interna dell'istituto ma anche sulle direttive date dall'amministrazione regionale al Pat, così come ad altre Rsa, in questa fase di emergenza. E, in particolare, su quei "nuovi arrivi" di pazienti al Trivulzio (una ventina), quando era già scoppiata l'epidemia, anche se ufficialmente la struttura non avrebbe ricoverato malati Covid. Una delibera regionale dell'8 marzo, però, ha dato la possibilità alle Rsa di accoglierli. E proprio i "rapporti" tra Trivulzio e Regione saranno approfonditi e oggetto delle verifiche incrociate sulle carte e sul materiale informatico acquisito: il Pat, infatti, ha fatto da centro di 'smistamento' verso altre strutture dei malati di Coronavirus 'a bassa intensità', che venivano dimessi da ospedali in difficoltà. Una "commistione" che potrebbe aver creato dei focolai, anche se la Regione diede l'indicazione di usare reparti separati rispetto alle residenze per gli anziani. Al Pat è stata anche sequestrata la documentazione sui tamponi (pochissimi quelli effettuati nelle Rsa su anziani e operatori) e poi le disposizioni interne sull'uso delle mascherine, ma agli atti sono finiti anche carteggi ed email su disposizioni interne e regionali. Il dg, difeso dal legale Vinicio Nardo, ha spiegato, di fronte agli ispettori del Ministero della Salute nei giorni scorsi, di aver seguito protocolli e delibere, sia interne che regionali.
11:41 - Gdf in Regione Lombardia per acquisizioni
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano sta effettuando delle acquisizioni di documenti negli uffici della Regione Lombardia nell'inchiesta in più filoni che vede al centro il Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa milanesi per la gestione di ospiti anziani e pazienti nell'emergenza Coronavirus. Lo apprende l'ANSA.
10:40 – Tamponi 'drive-in' anche nella Bergamasca
Da domani a Caravaggio verranno eseguiti tamponi 'drive-in' per controllare la positività o meno dei pazienti dimessi dagli ospedali di Bergamo ovest. "saremo in grado di effettuare i tamponi ai pazienti dimessi dopo un ricovero per COVID-19 dagli Ospedali di Treviglio - Caravaggio e Romano di Lombardia in modalità Drive-in, cioè - ha spiegato Peter Assembergs, Direttore Generale ASST Bergamo Ovest - i cittadini saranno comodamente seduti nella propria auto (dotati di guanti e mascherina): un modo veloce, sicuro e tutelante la propria privacy". I pazienti dimessi saranno contattati telefonicamente dal personale dell'ASST che fisserà loro l'appuntamento per il tampone drive-in da effettuarsi al Presst di Caravaggio, in Largo Donatori di Sangue.
9.14 – Gallera: “Numeri non scendono perché si fanno più tamponi”
I numeri non crollano perché "con le nuove linee guida dell'Istituto superiore di sanità stiamo facendo più tamponi a medici di base, operatori sanitari, sociosanitari e pazienti di Rsa con sintomi. Ma c'è una forte riduzione di chiamate al 112, i pronto soccorso hanno più pazienti non Covid che Covid, gli ospedali meno ricoverati e si stanno alleggerendo le terapie intensive. Questo è il dato vero, anche a Milano. Le azioni tempestive della Regione e lo sforzo dei lombardi hanno ridotto fortissimamente la diffusione del virus". Lo afferma l'assessore lombardo Giulio Gallera su Qn facendo presente che "i contagiati reali possono essere dal doppio a otto, nove volte quelli censiti". Perché in Lombardia? "Il virus si diffondeva da molte settimane quando l'abbiamo scoperto, per primi. Non abbiamo avuto la possibilità di contenere il focolaio: qui è esplosa una bomba atomica". "Il nostro sforzo sarà intercettare con il sierologico chi non ha fatto il tampone - prosegue - abbiamo allungato a 28 giorni l'isolamento, il San Matteo di Pavia ha messo a punto un test efficace e se l'Iss ne approverà altri li utilizzeremo, per garantire che chi torna a lavorare non sia contagioso. Dovremo comunque mantenere mascherine e distanziamento sociale, perché avremo il virus sotto la brace. La scienza dice che le pandemie procedono a ondate; se ne arriverà un'altra, ci troverà attrezzati".
8:54 – Toninelli: “In Lombardia è stata un'ecatombe
"Non è rimasto un solo lombardo che non abbia avuto una persona a sé vicina che non sia deceduta, è stata veramente un'ecatombe nella nostra regione". Lo afferma Danilo Toninelli, senatore M5s in un'intervista radio Cusano Campus. "Basta - prosegue - andare negli uffici comunali a guardare i dati dei decessi, ci sono comuni che hanno visto aumentare i decessi quasi di dieci volte rispetto all'anno precedente. Sto notando che il sentimento di paura rimane, ma adesso si è affiancato anche il sentimento di rabbia. Non è il momento di fare polemiche, ma vorrei ricordare che la gestione della sanità è delle regioni. C'è una responsabilità dello Stato che ha tagliato tantissimo alla sanità, poi c'è una responsabilità delle regioni che ricevono i soldi dallo Stato e hanno la facoltà di gestirli. Il Veneto ha reagito bene perché aveva la medicina territoriale forte, la Lombardia la medicina generale l'aveva falcidiata, i medici di base li aveva quasi cancellati. Hanno puntato tanto sulle cliniche private, che lavorano benissimo ma solo ad alta redditività e la causa dei numeri catastrofici in Lombardia è anche questa".
8:48 - Carabinieri consegnano pensione a casa di un'anziana
Ci sono stati i controlli dei carabinieri nel Mantovano per far rispettare le regole relative ai divieti di movimento per evitare il contagio da Coronavirus, ma anche assistenza e solidarietà. L' Arma ha avviato una collaborazione con le Poste Italiane, nel periodo emergenziale, per il ritiro delle pensioni da parte delle varie Stazioni sul territorio in favore di anziani impossibilitati a raggiungere gli uffici postali. I militari della Stazione di Viadana, dopo essere stati contattati da un'anziana impossibilitata al ritiro della pensione, hanno provveduto a ritirarla in contanti e a consegnarla direttamente a casa della signora. La procedura è risultata essere molto veloce e semplice ed è stata possibile grazie ad una delega firmata dall'anziana. Dopo circa mezz'ora dalla richiesta telefonica la donna si è vista recapitare la pensione in contanti direttamente a casa. I carabinieri ricordano che la convenzione è rivolta agli ultra 75enni che riscuotono la pensione in contanti (non titolari di libretto o conto corrente postale), che non abbiano già delegato altra persona alla riscossione, o che non abbiano familiari nelle vicinanze in grado di effettuare la riscossione.
8:11 - Indagini anche nelle province di Sondrio e Lecco
Anche la Procura di Sondrio ha aperto una indagine per epidemia colposa a carico di ignoti in relazione alle morti di anziani nelle Rsa della provincia. Le prime acquisizioni sono state effettuate in due strutture. L'indagine, che si allargherà ad altre Rsa della Provincia, punta a far luce non solo su quanti siano effettivamente i morti per Covid-19, ma anche quanti siano i casi di positività tra degenti e personale, e se siano state rispettate le misure di distanziamento e separazione tra gli ospiti Covid e quelli geriatrici. Le verifiche, che riguardano l'evoluzione sulla situazione a partire dal primo marzo, saranno anche sulla disponibilità dei presidi di protezione per degenti e personale. Inoltre si effettueranno accertamenti anche sulla corrispondenza tra i vertici delle strutture e Regione Lombardia circa le disposizioni ricevute e la loro applicazione. I pm di Lecco, nel frattempo, hanno avviato un'indagine conoscitiva per capire se il numero dei decessi degli anziani nelle Rsa del territorio abbiano avuto un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e verificare se vi siano stati e quanti decessi per coronavirus. Allo stato non risultano esposti di parenti di anziani deceduti.
7:19 – Le indagini nelle Rsa Lombarde
La guardia di finanza ieri ha effettuato perquisizioni nelle sedi del Pio Albergo Trivulzio di Milano, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura sulla Rsa. Le indagini dovranno verificare quali morti siano correlate alla diffusione del coronavirus nella struttura. Gli investigatori hanno acquisito e sequestrato una ingente mole di documenti tra cartelle cliniche, documenti cartacei e informatici. Le indagini però coinvolgono strutture di tutta la regione, ieri mattina i Nas hanno effettuato ispezioni nelle Rsa di quattro province lombarde: Milano, Monza, Como e Varese. La squadra di polizia giudiziaria è entrata anche negli uffici della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e in una residenza a Settimo Milanese.
7:10 – A Pasqua e Pasquetta spostamenti al 25%
"La giornata di Pasquetta si è attestata al 25% di spostamenti, la stessa percentuale di Pasqua. Dati in linea con questo week end festivo che ha visto i cittadini lombardi collaborare con un notevole senso di responsabilità: sono rimasti a casa". Lo dichiara il vice presidente della Lombardia Fabrizio Sala, comunicando i dati della mobilità nella regione rilevati dei cambi delle celle telefoniche a cui si agganciano gli smartphone delle persone che si spostano.
"I controlli effettuati dalle Forze dell'ordine hanno consentito di scoraggiare qualche irresponsabile che voleva fare una gita fuori porta nei giorni di Pasqua e Pasquetta", ha commentato Sala. "Analizzando le fasce orarie degli spostamenti registrati - ha aggiunto - si evince che i maggiori spostamenti sono stati alle 12 e alle 18, probabilmente per recarsi da qualche parte per pranzo o cena. Occorre non abbassare la guardia e mantenere il distanziamento sociale per uscire al più presto da questa drammatica emergenza".
7:03 - Sono 203 le sanzioni comminate in Valtellina
Nell'ambito delle attività di monitoraggio e controllo sul rispetto delle disposizioni in materia di contenimento epidemiologico da Covid 19, in Valtellina e Valchiavenna, dal 5 al 13 aprile, sono state controllate dalle forze dell'ordine 6677 persone: 203 sono state sanzionate, 8 denunciate per falsità nell' autocerticazione e altre 4 per reati diversi. Lo ha reso noto il prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello. Sono stati anche controllati 850 esercizi commerciali, di cui 3 sanzionati per violazioni al decreto del 25 marzo 2020 e altri 19 per altre irregolarità.
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