Coronavirus, Gallera: “In Lombardia posti letto in terapia intensiva aumentati del 110%”

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

I posti letto in terapia intensiva sono arrivati a 1.600. In Regione si registrano 39.415 positivi e 5.944 decessi. L’assessore regionale al Welfare ha parlato di uno “sforzo titanico” 

Per affrontare lo “tsunami” Coronavirus, la Lombardia ha fatto uno “sforzo titanico”. Lo ha dichiarato l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, durante l’odierna conferenza stampa in diretta Facebook, spiegando che i posti letto in terapia intensiva sono arrivati a 1.600, con un aumento “del 110%” (LA DIRETTA - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA).

In Lombardia 39.415 positivi e 5.944 decessi

Rispetto a ieri, l’aumento dei casi positivi in Lombardia è di 2.117, che porta il totale esatto a 39.415. Stabile, invece, il numero dei deceduti: 542, uno cioè più di ieri, per un totale di 5.944. Continua la frenata dei nuovi ricoveri. In terapia intensiva ci sono 1.319 pazienti, ovvero 27 più di ieri, mentre i pazienti ospedalizzati non in terapia intensiva sono 11.152, 15 in più di ieri. A Milano, A Bergamo e a Brescia il numero di accessi al pronto soccorso negli ultimi tre o quattro giorni ha avuto un picco in basso. E anche nella città di Milano (dove i casi sono 7.783, con un aumento di 314 positivi, quindi in diminuzione rispetto ai 547 di ieri), c'è stata una forte riduzione, che si è verificata anche nel Pavese e nel sud della Regione.Tutti questi dati sono stati riportati da Gallera insieme all’assessore Davide Caparini.

Il Lodigiano registra meno contagi tra le 12 province

L’assessore regionale al Welfare ha affermato anche che il Lodigiano, di cui dieci Comuni hanno fatto parte nella fase iniziale dell'epidemia, della zona rossa, è oggi quella che fa registrare l'aumento più basso nei contagi tra le dodici province della Lombardia: solo 23. Due sono i nuovi contagi a Codogno, dove tutto è cominciato. Forte calo anche a Bergamo, epicentro dell'epidemia, dove si registrano 289 nuovi casi (ieri erano ben 602) mentre è stabile la crescita a Brescia, altra provincia martoriata, con 373 nuovi positivi (ieri 374).

Gallera: “Per tamponi richiesto intervento anche a laboratori privati”

Gallera ha riferito: "Abbiamo fatto un’ulteriore richiesta al numero di laboratori privati che ci sono in Lombardia di darci una mano” per l'analisi dei tamponi sul Coronavirus. L’assessore ha ricordato che la Regione ha già "cercato di ampliare la capacità di dare risposte", passando da 3 a 22 laboratori deputati. In questo modo si passerà da una media di 5mila tamponi a 7-8mila al giorno. Gallera ha ribadito che "in Lombardia non abbiamo mai pensato di fare tamponi a tappeto perché dobbiamo attenerci a quanto dicono gli scienziati deputati". Ma rispetto alle iniziali indicazioni del consiglio superiore della sanità e dell'Oms, si è deciso di allargare i tamponi anche ai medici di medicina generale e agli operatori sanitari.

"No tamponi a tappeto, ma ci prendiamo cura di chi è in difficoltà"

Gallera ha poi aggiunto: "Spero che sul tema dei tamponi abbiamo fatto chiarezza definitiva. Non facciamo tamponi a tappeto, ma ci prendiamo cura a tappeto di chi sta in difficoltà". Ha inoltre affermato che lla Lombardia è "la Regione che ha fatto più tamponi", ovvero "102mila ed è bene che si sappia". Senza considerare che "oggi in tutta Europa c'è un problema di reagenti" e che l'estensione dei tamponi "sul territorio a quelle persone che stanno a domicilio e hanno una serie di sintomi, che possono rientrare nella sintomatologia del Coronavirus, risulta particolarmente problematica e rischia di richiedere un numero ampio di giorni per avere il tampone". L'assessore ha concluso: "Potevamo forse dire facciamo i tamponi a tutti e poi l'esito si ha fra 15-20 giorni. Ma siccome prima ci poniamo il problema di curare le persone e curarle al meglio" abbiamo detto "al di là delle indicazione del tampone di considerare pazienti Covid tutti coloro che hanno una situazione di alterazione febbrile o un semplice raffreddore".

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