Coronavirus, parte la maxi bonifica nel tribunale di Milano

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

Iniziata questa mattina la disinfezione dei 160mila metri quadrati del Palazzo di Giustizia, decisa dalla prefettura dopo che alcuni magistrati sono risultati positivi a Covid-19. Pm, gip e dipendenti amministrativi di turno collocati nella sede di polizia giudiziaria 

Sono iniziate questa mattina le operazioni per la maxi bonifica e la disinfezione dei 160mila metri quadrati del Palazzo di Giustizia di Milano, decise dalla prefettura dopo che alcuni magistrati sono risultati positivi al coronavirus (LA DIRETTATUTTI GLI AGGIORNAMENTI). L’intervento nelle aule, nei corridoi, negli uffici e nelle cancellerie del tribunale andrà avanti anche nella giornata di domenica 8 marzo. L’edificio, nel frattempo, è “off limits”: resterà chiuso per due giorni a pubblico e lavoratori. Intanto, pm, gip e dipendenti amministrativi di turno in questo fine settimana sono stati collocati in una palazzina (sede della polizia giudiziaria) non distante dalla struttura.

La disinfezione

Le squadre di tecnici hanno iniziato i lavori dal primo piano e andranno a salire fino al settimo. Nei prossimi giorni, le stesse operazioni si estenderanno anche i nuovi uffici giudiziari di via Pace, dove da qualche anno sono state trasferite alcune sezioni del tribunale e della corte d'appello di Milano.

I nuovi provvedimenti

Intanto i vertici degli uffici giudiziari milanesi e, in particolare, la corte d'appello stanno studiando altri provvedimenti da adottare ad inizio settimana prossima per l'emergenza sanitaria del Coronavirus, dopo tutte le decisioni già prese nei giorni scorsi che hanno di fatto ridotto le attività ai soli procedimenti urgenti e anche alla luce del nuovo decreto del ministro Bonafede. Da quanto si è saputo, si sta cercando, infatti, soprattutto per i processi in appello di evitare di portare i detenuti nelle aule e si dovrà, dunque, trovare un modo per celebrare le udienze urgenti con imputati detenuti solo nell'aula dotata di sistemi per la videoconferenza. L'ufficio Gip del Tribunale e la Sorveglianza, tra l'altro, hanno già deciso di adottare la modalità della videoconferenza con le carceri. Inoltre, sempre in appello si sta cercando di capire se sarà possibile evitare anche le camere di consiglio dei giudici, organizzando collegamenti telematici, invece che le 'classiche' riunioni nella stessa stanza, tra i tre giudici dei collegi chiamati a prendere le decisioni nei procedimenti. Il settore in cui i nuovi provvedimenti dovranno incidere maggiormente, con nuove limitazioni e riorganizzazioni per la tutela della salute, è quello penale, perché nel settore civile è già ben avviato il processo telematico. Anche in questo settore, tra l'altro, i vertici milanesi hanno già sospeso tutti i procedimenti non urgenti in calendario fino a metà marzo. Infine, da quanto si è appreso, le condizioni dei tre magistrati risultati positivi nei giorni scorsi sono buone.

La situazione nei giorni scorsi

Decine di persone, nei giorni scorsi, tra magistrati e personale amministrativo, sono state poste in isolamento preventivo e tanti giudici e pm sono rimasti a lavorare a casa. A Milano, poi, così come in molte altre sedi giudiziarie, si attende il decreto del Ministero della Giustizia sulla sospensione delle udienze per l'emergenza sanitaria. Nel capoluogo lombardo, tra l'altro, sono stati adottati ultimamente dei provvedimenti di stop, con rinvio a dopo la fine di marzo, delle udienze civile e penali non urgenti fissate fino al 15 del mese corrente. In pratica, le attività degli uffici giudiziari milanesi sono state già ridotte al minimo essenziale, sia per le udienze, sia negli uffici, ed è stata adottata la videoconferenza per le udienze coi detenuti, sia davanti ai gip, sia alla sorveglianza.

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