Coronavirus, Tribunale di Milano chiuso nel weekend per sanificazione straordinaria

Lombardia
La sanificazione in corso (ANSA)

In mattinata è risultato positivo al Covid-19 un terzo magistrato, dopo i due casi dei giorni scorsi. Verranno garantiti durante la chiusura i servizi minimi essenziali

Il Tribunale di Milano resterà chiuso nel fine settimana per via di un intervento di sanificazione disposto dal prefetto di Milano Renato Saccone. Questa mattina un altro magistrato del Palagiustizia, dopo i due casi dei giorni scorsi, è risultato positivo al Coronavirus. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - IL CASO DEI DUE MAGISTRATI POSITIVI)

La chiusura del Tribunale

Il prefetto di Milano Renato Saccone, dopo aver concordato l'intervento col Ministero della Giustizia e aver parlato coi vertici degli uffici giudiziari, tra cui il presidente della Corte d'Appello Marina Tavassi, ha deciso di disporre una sanificazione di tutto il Palazzo di Giustizia di Milano a seguito del terzo caso di positività al Coronavirus emerso stamattina. L'intervento di sanificazione totale e straordinaria è già iniziato e riguarderà tutte le aule, le cancellerie e gli uffici del Palazzo. Per questo motivo tutto l'edificio sarà chiuso nel fine settimana, sabato e domenica, ma, da quanto si è saputo, saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali. Il Palazzo, al momento, è accessibile. 

L'intervento di sanificazione

Le squadre di tecnici per la disinfezione hanno iniziato stamani dagli uffici e dalle cancellerie della Procura generale, dove lavora il terzo magistrato risultato positivo. Locali che sono stati chiusi e che rimarranno sigillati per alcune ore. Poi, l'intervento nel fine settimana si sposterà nel resto dell'edificio di sette piani. In mattinata il procuratore Francesco Greco, da quanto si è saputo, ha mandato una email interna a magistrati e personale amministrativo per chiedere di svuotare il più possibile gli uffici e le cancellerie per l'intervento di sanificazione straordinaria.

Il Procuratore generale a toghe e personale: "State a casa"

Il Procuratore generale facente funzione Nunzia Gatto intanto ha autorizzato tutti "i magistrati dell'ufficio che non abbiano impegni di udienze e che non abbiano turni di presenza a svolgere lo smart working" da casa. E ha anche disposto che per oggi il personale amministrativo della Procura generale "possa lasciare l'ufficio" lasciando solo un "presidio" per i servizi minimi e essenziali. Nel provvedimento si legge anche che oggi, nel pomeriggio, "è prevista una riunione" in Prefettura a Milano coi vertici degli uffici giudiziari. E che ogni "altro eventuale provvedimento" è rinviato a domani, all'esito delle decisioni che saranno prese dopo la riunione. In Procura generale, così come in altri uffici del Palazzo, che si sta sempre più svuotando, viene dunque mantenuta soltanto l'attività essenziale "riguardante soggetti in stato di detenzione".

Il magistrato positivo

Il sostituto procuratore generale, risultato positivo, è stato ricoverato ma le sue condizioni sarebbero buone e potrebbe anche essere dimesso. Nel frattempo, sono in isolamento preventivo alcuni magistrati che hanno avuto contatti con lui, compreso un magistrato della Procura minorile, e le autorità sanitarie valuteranno anche altri casi di isolamento necessari. Da quanto si è saputo, il sostituto procuratore generale negli ultimi giorni era stato in vacanza per una decina di giorni e, tornato a Palazzo lunedì scorso, ha fatto udienza. Dunque, non avrebbe avuto moltissimi contatti stretti a Palazzo in questi giorni. Nel frattempo, una quarantina di persone già due giorni fa sono state messe in isolamento preventivo, per aver avuto contatti coi due magistrati risultati positivi nei giorni scorsi. 
Da quanto si è saputo, ci sono verifiche in corso anche su un altro caso in Corte d'Appello ma non confermato al momento. Inoltre, da ieri le udienze non urgenti sono state tutte sospese, nel civile e nel penale, anche se gli avvocati lo chiedevano già da giorni e più volte si erano lamentati. L'attività di uffici e cancellerie, invece, viaggia a regime ridotto e su via telematica già dai primi giorni dell'emergenza.

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