In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Treno deragliato a Lodi, Rfi: “Riapertura prevista per il 2 marzo”

Lombardia

L'area era stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi tecnici dei consulenti incaricati dalla Procura di far luce sulle cause del deragliamento del Frecciarossa, avvenuto lo scorso 6 febbraio, nel quale sono morti due macchinisti

Condividi:

Secondo la previsione dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, dovrebbe riprendere il 2 marzo la circolazione sulla linea dell'alta velocità fra Milano e Bologna interrotta dal 6 febbraio quando un Frecciarossa è deragliato a Ospedaletto Lodigiano.
L'annuncio arriva do quello del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli. "Lunedì scorso la magistratura ha disposto il dissequestro delle rete e pertanto nei prossimi giorni ci saranno le condizioni per poter accedere alla tratta dell'Alta velocità Piacenza-Milano con una continua informazione per la delicatezza di quell'area anche per le restrizioni per il Coronavirus", queste le parole di De Micheli durante l'audizione in commissione Lavori pubblici del Senato. L'area era stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi tecnici dei consulenti incaricati dalla Procura di far luce sulle cause del deragliamento del Frecciarossa 1000 (FOTO E VIDEO) che ha provocato la morte di due macchinisti e il ferimento di altre 31 persone. Per il deragliamento del treno sono finite sotto indagine 18 persone e 2 società.

I lavori per riaprire la linea ferroviaria

"Compatibilmente con le disposizioni degli inquirenti - spiegano da Rfi - sono già stati svolti nei giorni scorsi alcuni interventi accessori. Dopo il dissequestro, i tecnici hanno potuto controllare lo stato dell'infrastruttura, stilare un cronoprogramma dettagliato ed entrare nel vivo dei lavori". Le opere riguardano circa 3 km di linea e verifiche su un totale di circa 40 km di infrastruttura ferroviaria, in particolare binari, scambi, traversine, massicciata, pali per la tensione elettrica ed apparati di sicurezza. Nel cantiere sono impegnati più di cento fra ingegneri, tecnici e operai di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte appaltatrici. I lavori, 24 ore su 24 interessano entrambi i binari, per tre chilometri di linea ferroviaria. "La scelta di riattivare la circolazione su entrambi i binari alla fine dei lavori - sottolineano da Rete Ferriviaria Italiana - permette un notevole risparmio in termini di giornate complessive di intervento".