Giorno della memoria, Segre a Milano: "Rinunciando a vendetta sono diventata libera"
LombardiaLa senatrice a vita è stata accolta da una standing ovation all'incontro in occasione del ventesimo anniversario della Giornata della Memoria. Per lei anche alcuni cartelloni e diversi cuori
Standing ovation per Liliana Segre. Al teatro degli Arcimboldi di Milano, la senatrice a vita ha partecipato, insieme con oltre 2000 studenti, a cui ha portato la propria testimonianza e ricordo della deportazione nel campo di Auschwitz, all'evento organizzato dall'Associazione "Figli della Shoah" con la ministra dell'Istruzione Azzolina e Ferruccio de Bortoli (FOTO - VIDEO).
Segre, arrivata nel capoluogo lombardo in occasione del ventesimo anniversario della Giornata della Memoria, è stata accolta da applausi e alcuni cartelloni con le scritte 'Scudo all'odio è l'amore', 'Grazie mille' e diversi cuori.
Liliana Segre: "Amo la vita nonostante gli odiatori"
"Mi dispiace da matti avere 90 anni e avere così pochi anni davanti. La vita mi piace moltissimo, anche se gli odiatori mi augurano la morte ogni giorno", ha affermato Segre parlando con gli studenti. La senatrice ha ripercorso davanti ai ragazzi la propria storia, dall'esclusione dalla scuola in seconda elementare nel 1938 in seguito alle leggi razziali, alla fuga con il padre in Svizzera. Poi il carcere, la deportazione dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano, ora Memoriale della Shoah, e la sofferenza nel campo di Auschwitz. Secondo Segre "vita è una parola importantissima che non va dimenticata mai, perché non si torna mai indietro. Non bisogna perdere mai un minuto di questa straordinaria emozione che è la nostra vita".
"I nazisti erano i bulli di allora"
"I nazisti ad Auschwitz erano i bulli di allora".Così Liliana Segre parlando con gli studenti.
"I bulli bisogna compiangerli, è più forte la vittima del bullo stesso. È il bullo che va curato, non la vittima e la vittima deve essere più coraggiosa e denunciare" mentre chi sta intorno "non deve essere indifferente e stare con il bullo che sembra più forte", ha concluso.
La senatrice: "Bisogna battersi per la libertà"
Battersi per la libertà di pensiero, essere forti e mai indifferenti: è il messaggio che la senatrice a vita ha lanciato alla platea: "Bisogna sceglierla la libertà e la prima libertà è la libertà di pensiero".
"Il mio corpo è stato prigioniero, ma la mia mente no - ha detto in quasi due ore di confessione fiume -. Ho sempre pensato con la mia testa e così dovete essere anche voi, non come quelli che seguono quelli che gridano più forte. Pensate con con la vostra testa".
E ancora: "Voi siete fortissimi. Gli adolescenti oggi vengono protetti, tenuti in una teca. Io da nonna vi dico: ragazzi voi siete fortissimi. Non aggrappatevi ai vostri genitori e dite basta a questa storia dell'adolescenza che deve essere protetta - ha proseguito la senatrice -. Dovete essere preparati alla vita: lì non ci saranno più i genitori che vi proteggono, siate forti per voi stessi e anche per gli altri che avete intorno".
Ministra Azzolina: "La scuola è la sua scorta"
"Siamo noi la sua scorta, tutta la scuola si onora di essere la scorta contro ogni rigurgito negazionista e fascista e contro ogni odio e nella difesa della Costituzione italiana", ha spiegato la ministra per l'Istruzione, Lucia Azzolina, nel discorso di apertura dell'incontro riferendosi alla senatrice, a cui a novembre è stata assegnata la scorta.
"Nella storia di Italia c'è uno spartiacque: le leggi razziali del 1938. C'è un prima e un dopo, oggi l'Italia è un Paese che ripudia la guerra e la dittatura. Le leggi razziali furono leggi criminali, dopo quelle leggi fu l'abisso dei campi. Agli studenti e ai giovani dico: non sottovalutate mai la potenza dell'odio, imprimete nella mente le parole che ascolterete oggi e fatene un faro e una guida", ha aggiunto. E ancora: "Dovete essere consapevoli, fieri e grati di essere qui oggi. Il pericolo dell'odio riemerge quando si usa un linguaggio aggressivo, anche sui social. Come ministero lavoreremo per farvi diventare attivi, consapevoli e rispettosi", ha concluso.