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Scontri Inter-Napoli, ultrà Varese arrestato ammette l’accoltellamento

Lombardia
Foto di archivio

Alessandro Martinoli, finito in carcere ieri, ha raccontato di aver ferito un tifoso napoletano, in un corpo a corpo mentre quello era armato di bastone  

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Alessandro Martinoli, l'ultrà del Varese arrestato ieri per rissa aggravata per gli scontri prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre scorso, duranti i quali ha perso la vita Daniele 'Dede' Belardinelli, ha ammesso di aver accoltellato un tifoso napoletano, in un corpo a corpo mentre quello era armato di bastone. In manette ieri è finito anche il capo curva interista Nino Ciccarelli, che sarà interrogato lunedì. Martinoli, difeso dal legale Laura Cerri, è stato interrogato oggi nel carcere milanese di San Vittore dal gip Guido Salvini.

Riconosciuto nelle immagini della Digos

L'uomo era stato già riconosciuto nelle immagini acquisite dalla Digos come la persona che avrebbe colpito con un coltello uno dei quattro ultrà napoletani feriti lievemente. Interrogato nelle scorse settimane non aveva ammesso di aver partecipato agli scontri e aveva sostenuto che i suoi vestiti erano sporchi di sangue perché era caduto in un cespuglio. Oggi, invece, anche in lacrime, ha confessato l'accoltellamento e ha spiegato di non aver visto l'investimento del suo amico Belardinelli. Erano arrivati assieme a Milano ma poi, prima di via Novara, si sarebbero separati. 

Martinoli a casa di Belardinelli

Martinoli, che aveva "strettissimi rapporti di fiducia e militanza" con Belardinelli e che fa parte del gruppo di estrema destra 'Blood and Honor' della curva varesina, davanti al gip, però, ha detto, in sostanza, che lui è solo un tifoso, che non si occupa di politica e non ne capisce nulla. Tra l'altro, Martinoli, stando agli atti, era presente a Natale a casa di Belardinelli con altri ultrà, tra cui anche Marco Piovella, anche lui arrestato nell'inchiesta. Un incontro che, secondo il gip, sarebbe stato "propedeutico" al blitz del giorno seguente in via Novara contro i supporter napoletani.