È considerato un simbolo dell'unità nazionale, della lingua italiana e dell'identità culturale italiana. La sua opera è un ponte tra il passato e il presente, un'eredità che continua a ispirare e a emozionare i lettori di tutto il mondo
Oggi ricorrono i 760 anni dalla nascita del Sommo Poeta, che ha dato vita alla lingua italiana e alla letteratura nazionale con la sua opera più celebre, la Divina Commedia, un capolavoro che ha influenzato in modo profondo il pensiero europeo. Dante Alighieri nacque presumibilmente il 29 maggio 1265 a Firenze. Sebbene la sua data di nascita non sia confermata con certezza, molti studiosi la ritengono come la più probabile. È considerato il padre della lingua e della letteratura italiana.
Vita e esilio
La sua famiglia, quella degli Alighieri, era nobile, ma non apparteneva alla élite aristocratica più potente. Da giovane, Dante studiò con precettori privati ed ebbe occasione di frequentare Brunetto Latini, un poeta e letterato di grande fama. Fu coinvolto, inoltre, nelle lotte politiche che avevano luogo a Firenze. Fu poeta e scrittore di opere sia in latino sia in lingua volgare, ma anche un politico, fatto che rese la sua vita piuttosto tormentata al punto da costringerlo a vivere in esilio per più di venti anni. Fu uno dei poeti del Dolce stil novo e nei suoi versi espresse l’amore, puramente spirituale, per la sua musa Beatrice. Fu anche uno dei primi letterati a intuire le potenzialità della lingua volgare (“predecessore” dell’italiano). Come detto, è famoso soprattutto come autore della Divina Commedia, il celeberrimo poema che, in cento canti, racconta il viaggio attraverso i tre regni dell’Oltretomba: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Le opere
Tra le più note opere in volgare va menzionata La Vita Nuova, un prosimetro (cioè un’opera in parte in poesia e in parte in prosa), che raccoglie liriche dedicate all’amore e a Beatrice. Altre poesie di Dante sono confluite nella raccolta delle Rime. Assai importante è anche uno scritto filosofico, il Convivio, composto da quattro trattati, dei quali uno introduttivo e tre dedicati all’amore per la filosofia, alla felicità che essa dona agli uomini e alla natura della nobiltà. Tra le opere in latino è particolarmente importante il trattato politico De Monarchia, nel quale Dante sostenne che il potere temporale doveva essere amministrato dall’imperatore e non dalla Chiesa.
La Divina Commedia: un viaggio nel mondo interiore
La Divina Commedia, composta da Inferno, Purgatorio e Paradiso, è un'opera che racconta il viaggio spirituale di Dante attraverso l'aldilà, accompagnato da Virgilio nel viaggio nel mondo dei dannati e da Beatrice nel viaggio verso il cielo. Attraverso questa opera, Dante esplora la condizione umana, la politica, la religione e la filosofia del suo tempo, creando una riflessione profonda e immortale.
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La "nuova" lingua
Al tempo di Dante esisteva già da alcuni secoli una letteratura in volgare, ma il poeta fiorentino fu tra i principali promotori della “nuova” lingua, alla quale dedicò una delle sue opere più famose, il De Vulgari Eloquentia, per metterne in evidenza le potenzialità e la bellezza: è per questa ragione, e per la grande importanza delle sue opere, che Dante è considerato il padre della lingua italiana.
Il Dantedì
Il 25 marzo si festeggia il Dantedì 2025, una giornata nazionale istituita dal ministero della Cultura ricca di eventi e celebrazioni per conoscere da vicino le opere del Sommo poeta. Cambiano le programmazioni TV, che dedicano parte dei loro palinsesti ad Alighieri e il ministero dell'Istruzione, in concerto con quello della Cultura, danno vita a una serie di iniziative per avvicinare studenti e non allo studio di Dante. Quella del 25 marzo non è una data scelta a caso, infatti, secondo gli studiosi, sarebbe la data d'inizio del viaggio nell'aldilà della Divina Commedia. Il primo canto dell'Inferno infatti dovrebbe collocarsi nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 marzo del 1300, anno in cui Dante Alighieri aveva 35 anni.