“Conforme” e quella sospensione del giudizio che ci rende liberi

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Lara Lago

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Ilaria Palleschi firma una graphic novel in grado di spiegare che cos’è la grassofobia e come discrimina le persone che vivono con un corpo grasso. Con un messaggio potente: “la conformità è un’illusione"

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“Diresti mai ad una tua amica “Sei brutta” o “Fai schifo”? E allora perchè lo dici tutti i giorni a te stessa?”. Chiacchierare al telefono del graphic novel Conforme con la sua autrice Ilaria Palleschi è come proseguire con la carezza gentile che incontri tra le pagine del testo e farla durare ancora un altro po'.

“Ho studiato all’Istituto Europeo del design di Roma – racconta Ilaria, che ha 34 anni ed è di Latina, una sua prima graphic novel che si chiama Nina che disagio, e un cane che si chiama Bresaola –. Siamo stati esortati ad esplorare il corpo, se ci dovessimo sempre fermare a disegnare dei modelli patinati sarebbe anche un po' noioso”.

Una tavola di Conforme di Ilaria Palleschi (BAO Publishing)

Il suo Conforme (Bao publishing, 142 pagine a colori, 23 euro) infatti noioso non lo è affatto. Parla di corpi, cultura della dieta che ti dice sempre e comunque che magro è meglio, grassofobia ovvero la discriminazione verso i corpi grassi e la paura subdola di diventarlo. Nelle illustrazioni ci sono tutti i tipi di corpi raffigurati e rappresentati: c’è Nico che è una ragazza magra ossessionata dalla forma fisica che non si perde un allenamento in palestra e c’è sua sorella Marisol, con un corpo grasso, che deve affrontare tutte le difficoltà dedicate ai corpi non conformi, dal non trovare vestiti della sua taglia nei negozi, alle prese in giro sul suo corpo.

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Una tavola di Conforme di Ilaria Palleschi (BAO Publishing)

In un mondo magrofobico

E poi che accade Ilaria? "Succede che ho ripreso un meccanismo caro alla commedia anni ’90, ovvero il ribaltamento dei ruoli, lo scambio dei corpi". 

(Occhio agli spoiler da qui in poi, ndr). 

Questa volta però a cambiare non è come ti aspetteresti la protagonista Nico, che una mattina potrebbe risvegliarsi a sua volta grassa, ma la società intorno. È un evento traumatico a ribaltare i ruoli e Nico inizia a vivere in un mondo magrofobico. Ma andiamo per gradi, con l’aiuto dell’autrice.

"Vivere in un mondo grassofobico, così come lo è la nostra società occidentale, significa che una persona grassa in determinati contesti incontra più ostacoli rispetto ad una persona con un corpo conforme. I titoli dei capitoli di Conforme ripercorrono questi ostacoli: c’è la palestra, c’è la visita dal dottore, c’è l’esperienza dello shopping, la prova costume, lo specchio, l’amica che si vergogna del tuo corpo grasso, e a te viene sempre da pensare che si vergogni di te. Ma cosa succederebbe se i corpi grassi fossero la normalità, se nei negozi trovassi vestiti che sono tutti troppo grandi per te, se in spiaggia i corpi magri si vergognassero a mettersi in costume?”.

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Una tavola di Conforme di Ilaria Palleschi (BAO Publishing)

La tossicità della perfezione

La narrazione punta tutto sulla tossicità di una perfezione che ci rende infelici ma fa anche molto di più: prende la tematica della riappropriazione dei corpi e ne fa il suo centro. “Mi sento un’alleata in una lotta intersezionale – racconta l’autrice – Voglio approfittare del mio mezzo per parlarne”. La conferma che lo fa con cognizione di causa è non solo la bibliografia finale con testi a tema grassofobia ma anche la padronanza delle tematiche dei “fat studies”, ovvero la disciplina che studia questo specifico tipo di discriminazione, trasformata in un fumetto super efficace.

Disegnare la grassofobia è difficile quasi quanto parlarne: è un castello di sabbia che costruisci con pazienza e cura fino a quando non ti viene detto “sì ma è una questione di salute”, l’onda che rischia di spazzare via tutto. Ma qui si parla di diritti, anche guarda caso di diritto alla salute, e di rispetto, e va a finire che una graphic novel riesce a spiegare tutto nel dettaglio meglio di come qualunque discorso non vissuto in prima persona potrebbe mai fare.

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Una tavola di Conforme di Ilaria Palleschi (BAO Publishing)

L’ossessione per la conformità

“Nel pensare la trama mi sono chiesta cosa succederebbe in un mondo al rovescio, dove i corpi non conformi sono ritenuti sinonimo di salute e belli anche dal punto di vista estetico – racconta l’autrice – Nico è ossessionata dalla linea e dalla magrezza. Quando arriviamo in un mondo al rovescio, però, Nico vuole avere il corpo che hanno tutte le altre, quelle che trovano vestiti nei negozi, quelle che non vengono derise. È la conformità stessa ad essere cambiata. Comprendiamo quindi che Nico non è ossessionata tanto dall’avere un corpo magro, ma un corpo conforme, che sia ritenuto la normalità”.

“C’è sicuramente forte il tema della grassofobia ma per me c’è ancora più forte il giudizio sui corpi in modo trasversale per tutti. È qualcosa che ho vissuto sulla mia pelle, la mia prima dieta l’ho fatta a 14 anni. In Conforme si cita anche qualche disturbo del comportamento alimentare, tipo l’ortoressia e la bulimia, ma non ho voluto addentrarmi così tanto nello specifico. Per me era importante passasse il messaggio che questo concetto della conformità è in sé un’illusione”.

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Una tavola di Conforme di Ilaria Palleschi (BAO Publishing)

Tra le pagine si nascondono piccoli dettagli illustrativi davvero preziosi, ad esempio il simbolo “exit” con l’omino grasso. In questo caso il monaco è molto più bello dell’abito: peccato non vedere corpi grassi felici in copertina. “È La sospensione di giudizio che ci rende liberi, non l’inversione del mondo attuale, con un mondo magrofobico – conclude Ilaria Palleschi –. Il messaggio che vorrei rimanesse alla fine della lettura del mio libro è che abbiamo bisogno di un salto empatico che dovremmo fare sì verso l’altro, ma prima di tutto verso di noi e i nostri corpi”.

Ilaria Palleschi, Conforme, 142 pagine a colori, 23 euro, BAO Publishing

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