La caduta di una famiglia dell'alta borghesia si tinge di giallo e una giovane psichiatra è costretta a svelare un mistero per salvarsi dall'accusa di omicidio. Il fumetto dell'autore catalano pubblicato da BAO Publishing
Psicologia, salute mentale, archetipi ancestrali, intrighi familiari. C’è tutto questo in Io sono il loro silenzio, secondo fumetto da autore unico di Jordi Lafebre, talentuoso artista catalano classe ’79, pubblicato in Italia da BAO Publishing (112 pagine, cartonato a colori, 22 euro).
La trama
Eva fa la psichiatra di professione, e all’inizio della storia la troviamo dove ci aspetteremmo di trovarla: in uno studio immersa in una seduta. Solo che lei è la paziente, costretta a raccontarsi a un suo collega per una visita richiesta dal consiglio disciplinare professionale in seguito ad alcuni comportamenti preoccupanti della professionista. “Mi racconti la sua settimana?”, è la domanda con cui si apre la seduta. E la risposta è un thriller lungo 112 pagine.
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Sì, perché Eva ha dedicato i suoi ultimi 7 giorni ad aiutare una paziente in un modo diverso dal solito, accettando di farle compagnia durante la lettura del testamento della nonna che, ancora in vita, ha deciso di riunire la famiglia per mettere in chiaro una volta per tutte quali saranno le gerarchie che reggeranno l’impresa vitivinicola familiare, tra le più importanti produttrici di Cava della Catalogna. Ma come quasi tutte le riunioni di famiglia che si rispettino, questo incontro mette uno di fronte all’altro un buon numero di parenti serpenti e alla fine ci scappa persino il morto. Chi ha ucciso Francesc Monturós, l’uomo forte che guida l’azienda col suo piglio da duro? E perché? Eva è stata l’ultima a vederlo e parlarci, così si ritrova principale sospettata e decide di indagare per conto proprio – accompagnata dalle tre donne da cui non si separa mai - tra mille insidie.
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Non solo un giallo
Lafebre costruisce una storia intrigante e ricca di argomenti. Non c’è solo il giallo da risolvere (che peraltro ha un ritmo serrato e uno sviluppo affascinante), c’è anche da capire chi è davvero Eva, quali sono i fantasmi che si porta dentro, cosa la inquieta e ne mina la credibilità professionale. E poi ci sono i riferimenti alla mitologia, il recupero di archetipi utilizzati in modo non banale, per costruire una narrazione in cui tutto fila alla perfezione, ricca di personaggi la cui ottima caratterizzazione è un valore aggiunto per la storia, a partire da una protagonista brillante, emancipata, indipendente e imprevedibile.
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Un'opera artisticamente eccellente
E i disegni, naturalmente i disegni. Quelli di Lefebre, magnifici nel loro stile franco belga contemporaneo, con colori pastello tenui e una palette che salta la luce calda della Catalogna per virare su un blu scuro che dà vita e spessore alle scene ambientate in notturna. Io sono il loro silenzio è un’opera in cui Lafebre si conferma non solo l’eccellente disegnatore visto più volte al fianco di Zidrou (se non l’avete mai letto, recuperate assolutamente Un’Estate Fa, fumetto in due volumi pubblicato da BAO) ma anche un abile sceneggiatore.