Milano, i 6 migliori ristoranti per pranzi e cene di lavoro: la lista del Financial Times
I ristoranti selezionati dalla testata si distinguono perché sanno garantire alcuni aspetti apprezzati dalla loro clientela: privacy, cucina raffinata e servizio molto veloce. I clienti spesso mangiano ogni portata con un commensale diverso, per concludere più affari. Da Il Baretto alla Langosteria: ecco quali sono
- Il Financial Times ha stilato la lista dei ristoranti milanesi che nel capoluogo lombardo sono frequentati soprattutto per motivi di lavoro: manager, uomini e donne d’affari, politici
- I ristoranti selezionati dalla testata sono stati selezionati perché sanno garantire alcuni aspetti apprezzati dalla loro clientela: privacy, cucina raffinata e servizio molto veloce
- Gli habitué di questi locali, spiega Ft, mangiano spesso più di una volta all'ora di pranzo, per riuscire a organizzare più incontri. Un antipasto con un commensale, il piatto principale con un altro, un’insalata in un altro tavolo con un altro ancora
- Alcuni fra questi locali hanno cambiato sede o proprietari, ma la loro essenza non è cambiata: sono eleganti e tranquilli. Alcuni hanno un arredamento molto ricercato con colonne di granito e pannelli alle pareti, altri propongono un’atmosfera italiana e sofisticata
- Nel Quadrilatero della moda, in via della Spiga, si trova Il Baretto. Specializzato in piatti a base di pesce, propone pietanze come il polpo muschiato con lenticchie e l'aragosta con pomodoro crudo e cipolla, oltre a una variegata carta di vini francesi e italiani e ottimi cocktail. Esiste da oltre 60 anni e ha sempre attirato personalità celebri come la famiglia Agnelli e Giulio Andreotti
- Sempre in centro, in piazza Belgioioso, si trova il ristorante Boeucc. Si tratta di uno dei locali più antichi del Paese: ha aperto nel 1696. Il suo nome significa “buco” in dialetto milanese, a indicare le dimensioni limitate della struttura in una fase iniziale. La sala principale adesso vanta invece soffitti a volta, colonne di granito e statue di marmo. Tra i clienti storici figurano Giuseppe Mazzini e Arturo Toscanini. Il Financial Times raccomanda di assaggiare il tipico risotto milanese allo zafferano
- Fra Centrale e Repubblica, in via Vittor Pisani, si trova il ristorante Giannino. Il Financial Times lo consiglia soprattutto a chi arriva in città in treno, per pranzo. Negli anni ‘50 era popolare fra le star di Cinecittà in trasferta a Milano, mentre circa vent’anni fa è diventato la sede in cui accordarsi per la compravendita dei calciatori di Serie A. Fra gli estimatori, Ft cita anche Silvio Berlusconi. Lo chef è sardo, motivo per cui nel menù compaiono anche piatti tipici dell’isola come la fregola
- In via Amedei c’è Dal Bolognese, ideale per chi ama mangiare carne. Si tratta della sede milanese del ristorante omonimo di Roma, in Piazza del Popolo. Serve piatti tipici bolognesi o emiliano-romagnoli. Gestito dalla famiglia Tomaselli per tre generazioni, questo locale nella capitale era molto popolare fra le personalità culturali di spicco: Alberto Moravia, Jean-Paul Sartre e Orson Welles. Il Financial Times ricorda il costo di un piatto di tortellini negli anni ‘60: 300 lire, circa 4 euro
- Prende il nome da Piazza dei Mercanti, dove si trovava in origine. Nel tempo la sede si è spostata, ma di poco: si trova ora in via Cesare Cantù. Abbina piatti tradizionali – la cotoletta, spaghetti vongole e bottarga, vitello tonnato – a piatti più innovativi a base di pesce. Un tempo era il posto preferito delle star de La Scala, fra cui Carla Fracci. Negli anni successivi è diventato invece un locale molto amato da avvocati e dirigenti bancari
- Nella parte meridionale della città c’è il ristorante Langosteria di via Savona. Aperto nel 2007, ha accumulato successi nel corso del tempo: negli ultimi dieci anni ha lanciato un bistrot e un caffè nel centro storico di Milano, un ristorante gemello vicino a Portofino, un altro a Parigi e l'ultimo, lo scorso gennaio, a St Moritz. È fra i preferiti di chi si muove nell’industria del Design. È specializzato in pesce crudo e nei vini: ne propone oltre 2300