
National Tattoo Day, la storia dei tatuaggi: 10 curiosità da conoscere
Il National Tattoo Day si tiene ogni anno negli Stati Uniti d'America il 17 luglio per celebrare l'arte del tatuaggio e il suo significato culturale, ripercorrendone la storia dagli albori fino ad oggi. I tatuaggi esistono da secoli e fanno parte di varie culture in tutto il mondo, scopriamo qualche curiosità su questo affascinante mondo

Il 17 luglio negli Stati Uniti si festeggia il National Tattoo Day, un'occasione per celebrare il mondo dei tatuaggi. Ma da dove proviene questo termine? La sua origine è da ricercare nel polinesiano tattaw, che significa incidere, decorare

Nel 1991 è stata ritrovata in Trentino Alto-Adige quella che viene definita la Mummia del Similaun, familiarmente Ötzi, risalente a più di 3mila anni fa, che riportava segni sul corpo simili a tatuaggi (addirittura 61), per questo è stato definito il primo uomo tatuato nella storia

I tatuaggi hanno una storia che abbraccia migliaia di anni e varie culture, le prove archeologiche suggeriscono che la pratica fosse in uso già migliaia di anni fa nell'antico Egitto, in Cina e Giappone, ma la Polinesia è considerata una delle regioni in cui il tatuaggio ha avuto origine e si è sviluppato in una forma d'arte altamente sofisticata
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In Europa, i tatuaggi erano meno comuni durante il Medioevo e il Rinascimento, in parte a causa dell'influenza del cristianesimo, tuttavia viaggiatori ed esploratori a volte riportavano questi segni dopo le loro peregrinazioni. Nel XIX e all'inizio del XX secolo, il tatuaggio ha guadagnato popolarità soprattutto tra i marinai e i militari

Il primo negozio di tatuaggi aperto negli Stati Uniti risale al 1846 e apparteneva a Martin Hildebrandt, che iniziò la sua attività a New York. Lo shop era frequentato sia dai soldati dell'Unione che da quelli Confederati

Sembra incredibile oggi, ma c'erano solo 40 tatuatori operanti negli Stati Uniti nel 1975, nel 1980 quel numero era salito a 5.000 mentre oggi i negozi di tatuaggi sono in ogni città del paese

La poca diffusione dei tatuaggi in quegli anni è sicuramente dovuta al fatto che tale pratica diventò illegale a New York nel 1961, in seguito al diffondersi dell'epatite B. La legge, in realtà poco rispettata, rimase in vigore fino al 1997

L'artista neozelandese Lucky Diamond Rich dal 2006, secondo il Guinnes dei primati, è la persona con più tatuaggi al mondo, il suo corpo è infatti coperto quasi al 100% da inchiostro

Spostandoci invece in Italia, un recente studio ha appurato che nel Belpaese il 12,8% della popolazione ha almeno un tatuaggio: sono circa 7 milioni le persone che per motivi prettamente estetici o per finalità mediche si sono dipinte il corpo

Nello specifico ad essere più tatuate sono le donne (13,8%), che preferiscono tatuarsi la schiena, i piedi e le caviglie. Tra gli uomini la percentuale è all’11,7% e le parti del corpo più tatuate sono le braccia, le spalle e le gambe
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