Sarchi: "Tutta la letteratura è una forma di riscrittura"

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©Getty

In "Vive!", la scrittrice sottrae dieci eroine letterarie al destino di vittime sacrificali imposto dai loro autori.  E in questa intervista racconta: "Ho provato a immaginare con una sensibilità diversa cosa sarebbe potuto accadere a queste grandi protagoniste"

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Il libro di cui parliamo questa settimana parte da una considerazione di tutta evidenza, e cioè che “immaginare una donna che parla non è la stessa cosa che leggere un testo scritto da una donna, e in cui è stata una donna a scegliere e a dire la propria voce”. È una considerazione di tutta evidenza appunto, ma è anche quello che è accaduto per molti secoli in letteratura. Ed è da questa evidenza che muove Alessandra Sarchi nel suo "Vive" (HarperCollins, pp. 160, euro 17,50) per sottrarre dieci eroine, da Didone a Emma Bovary, al destino di vittime sacrificali imposto dai loro autori maschi, e provando così a riscriverne le sorti. 

"Tutta la letteratura è una forma di riscrittura", racconta Sarchi durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, prima di domandarsi: "Di quanti tradimenti è fatta la nostra letteratura? In questo libro ho cercato di fare un'operazione di riscrittura, provando a immaginare con una sensibilità diversa cosa sarebbe potuto accadere a queste dieci grandi protagoniste".

 

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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