Yi Yang: "Un anno impegnativo tra Luce e Cosmo e Deep Vacation"

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Gabriele Lippi

La fumettista racconta il lavoro e l'ispirazione dietro i due lavori usciti per BAO e Saldapress. Due storie diverse che si incontrano nel suo straordinario talento visivo

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Due uscite, una da autrice unica per proseguire la storia di Li Yu e Yang Kuailuai, l’altra da disegnatrice per affiancare Isaak Friedl in un viaggio fantastico tra le paturnie e i piccoli demoni quotidiani dell’essere umano. Quello di Yi Yang, fumettista nata in Cina e ormai da otto anni trapiantata in Italia, è stato un anno decisamente pieno, e ancora lo è. A Cartoomics, evento che si è svolto il weekend scorso alla fiera di Rho, ha dovuto saltare dallo stand della BAO, con cui ha pubblicato Deep Vacation, a quello della Saldapress, per cui è uscito Luce e Cosmo, tra sketch, autografi e incontri con i fan. Proprio a Cartoomics l’abbiamo incontrata per farci raccontare questi due nuovi lavori.

Un anno abbastanza impegnativo. Con due uscite molto diverse tra loro.
Sapevo che sarebbe stato impegnativo ma non pensavo così tanto. È la prima volta che faccio due libri in un anno e mi sono ritrovata un po’ incasinata, ma il risultato è stato comunque positivo perché sono stata molto severa con me stessa e mi sono sforzata di gestire bene il doppio impegno. Però è stato molto difficile.

In Deep Vacation ti sei occupata di testi e disegni, hai proseguito la saga di Easy Breezy ma portando i personaggi fuori dal contesto cittadino.
L’idea era quella di non fare un seguito ufficiale perché non mi piace di costringere i lettori in una continuity troppo rigida. E anche a me piace fare sempre cose diverse. Con Deep Vacation volevo giocare più coi montaggi, più sul mondo della letteratura adulta, quello più serio tra virgolette. E se devo fare due libri, preferisco fare cose diverse tra loro. Anche se la prima volta è andata bene, preferisco cambiare e accontentare me stessa.

Quando ci eravamo sentiti per Easy Breezy ti avevo chiesto quale fosse il personaggio a cui ti eri affezionata di più, e mi avevi risposto la bambina. In Deep Vacation, la bambina non c’è più. Che effetto ti ha fatto abbandonarla?
Penso fosse la cosa migliore da fare, il modo migliore per gestirla, farla uscire dal mondo di Easy Breezy nel suo momento migliore, quando brillava ancora.

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Le hai risparmiato quel percorso di crescita in cui si perde l’innocenza e un po’ di quella luce che caratterizza i più piccoli. Un percorso di crescita che invece fanno gli altri due. Li Yu, in particolare, cambia parecchio. Continua a non andare benissimo nello studio ma ha una nuova consapevolezza, una nuova responsabilità.
Loro erano già nel percorso di crescita. E anche Li Yu secondo me aveva già quelle caratteristiche, ma l’ambiente ti influenza tanto, le esperienze ti cambiano. Entrambi i protagonisti trovano delle difficoltà da superare che li segnano, in Easy Breezy è piuttosto chiara questa difficoltà.

Da un’avventura urbana come Easy Breezy a una storia che gioca anche col mito come Deep Vacation. Da cosa hai preso spunto?
Un po’ ovunque in Asia c’è questa leggenda del fantasma dell’acqua, che sia su un’isola, un fiume, una palude o uno stagno. È molto diffusa.

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Ti ha divertito giocare col mito?
A me piace molto. Sono cresciuta in un posto dove queste leggende e questi miti vengono raccontati di continuo, magari anche un po’ per far paura ai bambini, e mi hanno sempre affascinato.

In Luce e Cosmo, invece, ti dedichi solo ai disegni. È una storia molto ottimista, con due personaggi puri. Qual è stato il tuo spunto per definire questi personaggi?
Ho preso tanto spunto dai miei conoscenti, che sono tanti visto che nella mia vita viaggio moltissimo da un capo all’altro del mondo. Ho conosciuto tanta gente che mi illumina la vita. È una fortuna poter incontrare queste persone, visto che è pieno di ignoranti e gente cattiva. Poi prendo spunto anche dai romanzi che leggo e dai miei desideri, da quello in cui credo, da come vorrei che fosse il mondo.

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Alcune splash sembrano avvicinare i due libri. Per esempio ce n’è una subacquea con tanti pesci su Deep Vacation e un’altra scena simile, seppure in versione di ologramma, in Luce e Cosmo.
Io adoro i pesci e in generale mi piace immaginare una scena complicata e realizzarla. Mentre disegno mi immergo nella scena ed è questo il mio divertimento. Poi certo, quando la tavola viene bene è un’altra soddisfazione, ma la maggiore è quella di riuscire a entrare dentro la scena.

Dar vita ai fardelli, concetti molto astratti, è stato complicato?
In realtà ho avuto subito l’idea di come farlo, altrimenti non lo avrei disegnato. Io non riesco a fare la disegnatrice come se fosse un impiego in fabbrica, devo essere ispirata, deve venirmi in mente la scena e piano piano sono riuscita a sviluppare bene la storia. Con Isaak avevo lavorato già tempo fa e quando mi propone un’idea riesco a sintonizzarmi con lui, ne parliamo insieme, la sviluppiamo. È come costruire un castello di Lego insieme.

Ormai sei in Italia da otto anni ma il legame con la Cina è ancora forte e lo si percepisce dai tuoi lavori. Che rapporto hai con le tue origini?
Sono nata in Cina, ci sono cresciuta fino ai 18 anni, le mie radici sono lì e non potrò mai abbandonarle del tutto, ma ho costruito in Europa il mio mondo da adulta. La Cina per me sono le fondamenta, il luogo in cui tornare ogni volta. Quando sono alla ricerca di qualcosa, so che la troverò lì.

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