
Giornata mondiale del bikini, storia ed evoluzione del costume da bagno. FOTO
Reinventato stagione dopo stagione, il bikini è uno dei pezzi più significativi del guardaroba femminile o, probabilmente, quello con la storia più interessante. Dalla censura all'accettazione, alla massiccia diffusione nella vita di tutti i giorni, l'iconico due pezzi racconta un capitolo della storia del costume che ha segnato un passo importante per l'emancipazione delle donne a cominciare dalla sua nascita, nella seconda metà degli anni Quaranta
A cura di Vittoria Romagnuolo

La nascita del bikini si attribuisce al sarto francese Louis Réard che il 5 luglio 1946 presentò al pubblico di Parigi con una sfilata a bordo delle piscine Molitor i suoi rivoluzionari modelli di costumi da bagno a due pezzi. L'indossatrice era la diciannovenne Micheline Bernardini, ballerina del Casino de Paris, l'unica a offrirsi volontaria per mostrare ai presenti un capo giudicato scandaloso per i canoni della moda del tempo. Il motivo newspaper, foglio di giornale, era una provocazione: l'invenzione avrebbe suscitato molte polemiche sulla stampa

Il nuovo costume da bagno era il risultato della revisione del modello “Atome” progettato poco prima da Jacques Heim. Il prototipo, formato da triangoli di tessuto tenuti insieme da stringhe, una vera sperimentazione, fu chiamato Bikini, come l'atollo del Pacifico allora sede di esperimenti nucleari. Nel 2015, alle piscine Molitor, si è tenuto un evento celebrativo di quella sfilata. Questo è un modello Parah d'ispirazione vintage

La storia dei costumi da bagno è molto antica, come testimoniano i mosaici romani di Villa del Casale in Sicilia. Le ragazze raffigurate sono atlete e il costume a due pezzi veniva usato esclusivamente per svolgere attività sportiva come corsa campestre, lancio del disco e della palla

Dopo i primi divieti sulle spiagge dell'Australia, del Belgio, della Spagna, del Portogallo e dell'Italia, il bikini, guardato con sospetto anche dalle donne americane, deve molto alla spinta di Brigitte Bardot che per prima lo indossò liberamente in Costa Azzurra durante le sue vacanze. L'attrice si mostrò in bikini nella pellicola del 1952 Manina, the Girl in the Bikini, che col suo titolo incuriosì particolarmente il pubblico dell'epoca

Nell'Italia degli anni Cinquanta il bikini, considerato un indumento offensivo nei riguardi del comune senso del pudore, era soggetto a uno stretto controllo con tanto di misurazione da parte delle forze dell'ordine. L'argomento è discusso anche in una divertente scena di Pane, amore e... , pellicola di Dino Risi con Sophia Loren e Vittorio De Sica, quest'ultimo interprete del maresciallo Antonio Carotenuto, ligio al dovere ma vittima del fascino femminile

A piccoli passi il bikini cominciò a diventare un simbolo di coraggio e anche le americane cominciarono a indossarlo con maggiore frequenza con l'avvento degli anni Sessanta sospinte dall'esempio delle donne del grande schermo che aprirono loro la strada. In foto, Yasmin Aga Khan, figlia di Rita Hayworth, posa davanti alla celebre copertina di Life Magazine dove sua madre si fece ritrarre in un costume a due pezzi

Un altro bikini che fece il giro dei giornali del mondo fu il modello a fantasia leopardata indossato da Jayne Mansfield in un party a Hollywood nel 1956. L'attrice, nota per il suo comportamento trasgressivo e anticonformista, non a caso fu scelta come protagonista della copertina del libro sugli scandali che fece tremare la Mecca del cinema Hollywood Babilonia di Kenneth Anger pubblicato per la prima volta nel 1959

Risale al 1962, invece, forse il più grande contributo alla mitologia del due pezzi: la storica apparizione di Ursula Andress in bikini in una scena di Dr. No, in Italia, Agente 007-Licenza di uccidere. Il bikini, bianco panna con slip con cintura e top con coppe imbottite e nodo centrale, è uno dei capi più riconoscibili della storia della moda e della settima arte

Sempre a proposito di storia del cinema e della moda, due strade che spesso corrono in parallelo, come non menzionare lo storico bikini oro indossato da Carrie Fisher in un celebre shooting dei primi anni Ottanta quando l'attrice era nel pieno del successo dei film della saga Star Wars, nello specifico, il servizio fotografico risale all'uscita dell'Episodio VI - Il ritorno dello Jedi

Dal cinema a altro genere di celebrità: le teste coronate. Lady Diana è sempre stata una grande fonte di ispirazione per le donne in fatto di look, anche in vacanza. Ai Caraibi, nel 1993, viene sorpresa dai paparazzi con uno sgargiante costume a due pezzi color arancio
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Dopo aver conquistato il suo posto nella quotidianità, il bikini è diventato un must delle collezioni estive e resort della maggior parte dei brand di moda del mondo che ogni anno mescolano ai capi per la bella stagione anche delle proposte per il mare e il relax da vacanza. Brand come Victoria's Secret hanno messo in piedi fashion show particolarmente scenografici per mostrare al pubblico le proprie collezioni beachwear. Qui, il finale della sfilata del 2005

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La scelta di apparire in pubblico col top del bikini è giunta fino ai giorni nostri, particolarmente influenzati dai fashion trend dell'inizio del millennio. Ecco Kim Kardashian nel 2019 con un capo della sua linea Skims che da qualche anno si è arricchita anche di costumi da bagno particolarmente originali e succinti
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