ROMAISON, all’Ara Pacis i costumi che hanno fatto la storia del cinema. FOTO
In mostra a Roma, dal 23 ottobre al 29 novembre, gli abiti e gli accessori delle grandi sartorie cine-teatrali capitoline. Un avvincente percorso tra storie e vestiti ma anche installazioni e sguardi nel backstage dei laboratori di costume. Un viaggio nel tempo, tra bozzetti e pezzi autentici, per ripercorrere la storia di quegli artigiani che hanno reso famoso il Made in Italy nel mondo
Allestita negli spazi del Museo dell’Ara Pacis e curata dalla storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili, la mostra riunisce le più importanti sartorie di Costume romane: Annamode, Costumi d’Arte - Peruzzi, Sartoria Farani, Laboratorio Pieroni, Tirelli Costumi, con la presenza di bozzetti dall’archivio personale di Gabriele Mayer e con una sezione dedicata a Mensura, storico produttore di manichini
Il sito della mostra ROMAISON
Il percorso si apre con una mappa che permette di visualizzare la presenza degli atelier sul territorio. Il visitatore si trova poi immerso nell’ambiente di un grande atelier: qui la dimensione del lavoro, della tecnica, dell’artigianalità e dell’ispirazione dialogano con l’aspetto della ricerca e della conservazione, sviluppato dagli archivi delle singole maison
In un gioco di rimandi tra pezzi d'epoca e costumi, in mostra ci sono abiti eccezionali che vanno dal sarto inglese Charles Frederick Worth fino a Paul Poiret; dalla romana Maria Monaci Gallenga (di cui sono esposti anche i blocchi per la speciale tecnica di stampo a oro e argento su velluto), fino a Madame Gres e agli atelier di alta moda romani come Schubert e Zecca
Tavoli, strutture metalliche a muro e pedane, tracciano le direttrici per i continui rimandi tra la produzione e le raccolte di pezzi storici originali delle collezioni delle sartorie
I grandi dell'alta moda francese come Christian Dior e Balenciaga dialogano tra loro con i costumi de 'Il Conformista' e 'L'Ultimo Imperatore' di Bernardo Bertolucci, ma anche con la 'Cleopatra' interpretata da Elizabeth Taylor, con gli abiti di 'Salò' di Pasolini, o con quelli di 'Miss Marx', presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia
I Costumi dei grandi nomi come Pescucci, Canonero, Atwood, Squarciapino, Donati, Tosi, fino ai più giovani Catini Parrini e Torella, sono messi a confronto diretto con gli archivi di questi luoghi, per loro fonte di ispirazione
Tesori e pezzi iconici che mostrano l’inesauribile contaminazione tra moda e costume. "La moda produce l’abito per una persona, la sartoria per un personaggio — spiega la curatrice della mostra Clara Tosi Pamphili — e quest’ultima, più vicina all’haute couture, sperimenta e crea nuove lavorazioni. Ma anche lo spettacolo, in una sorta di ispirazione 'circolare' ha sempre guardato alla moda, lanciando trend di successo, da Greta Garbo a Lady Gaga"
In mostra anche un vero abito di Maria Gallenga indossato da Florinda Bolkan in 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' e la 'Barbarella' del costumista francese Jacques Fronteray interpretata da Jane Fonda