Ragioneria Generale dello Stato: cos'è, come funziona e che ruolo ha

Economia
MEF

Introduzione

Le tensioni sugli affitti brevi, i malumori per gli interventi sui dividendi: sono diversi i temi che dividono la maggioranza sulla Manovra 2026. Antonio Tajani attacca i tecnici: "Qualche grand commis al ministero delle Finanze ha voglia di punire, reintegrare le tasse. Ma decide la politica, non i grand commis". Il ministro dell’Economia Giorgetti però ribadisce la sua "assoluta fiducia nell’operato delle istituzioni con le quali si confronta ogni giorno al ministero", come la Ragioneria di Stato che ha bollinato la Manovra il 22 ottobre.

 

Ma, nello specifico, che cos’è e quali sono i compiti della Ragioneria di Stato? Si va dalla programmazione e gestione delle spese pubbliche, fino agli impegni a livello internazionale. Ecco i dettagli

Quello che devi sapere

Le origini

La Ragioneria Generale dello Stato è stata creata il 22 aprile del 1869, giorno in cui venne approvata la legge 5026 sull'amministrazione del patrimonio dello Stato e sulla contabilità generale, sotto l’egida del ministro delle Finanze del tempo, il Conte fiorentino Luigi Guglielmo Cambray-Digny. Da quel momento, l’azione della RGS si è intrecciata, in modo profondo, con la storia italiana e con il processo politico, economico e sociale, dall’Unità d’Italia fino ad oggi.

 

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Programmazione e gestione delle risorse pubbliche

La Ragioneria Generale dello Stato è un organo centrale di supporto e verifica del Parlamento e del governo nelle politiche, nei processi e negli adempimenti di bilancio. Il suo principale obiettivo istituzionale è quello di “garantire la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche”, come viene spiegato anche sul sito del Mef.

 

È alla Ragioneria, quindi, che vengono delegate la certezza e l'affidabilità dei conti dello Stato, così come la verifica e l'analisi degli andamenti della spesa pubblica. Ma sono di sua competenza anche la predisposizione dello schema di bilancio di previsione annuale, con i relativi provvedimenti di assestamento e variazione, del bilancio pluriennale dello Stato, del disegno di legge finanziaria e dei provvedimenti ad essa collegati.

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Gli interventi della Ragioneria

La Ragioneria è poi chiamata ad intervenire, in sede di esame preventivo:

  • su ogni disegno di legge o atto del governo che possa avere ripercussione diretta o indiretta sulla gestione economico-finanziaria dello Stato;
  • ad assicurare l'uniforme interpretazione ed applicazione delle norme contabili;
  • a svolgere, attraverso l'attività ispettiva, funzioni di controllo anche sulla gestione finanziaria degli enti pubblici.

 

I compiti più recenti e quelli internazionali

Nel corso degli anni, i compiti della Ragioneria sono andati anche evolvendosi. Di recente, ad esempio, c'è stato un rafforzamento delle attività per ottenere “una maggiore completezza del monitoraggio e dell'analisi degli andamenti di spesa”. E si stanno sviluppando anche attività di supporto alla creazione di standard di gestione utili all'intera pubblica amministrazione.

 

La Ragioneria Generale dello Stato è impegnata anche sul fronte internazionale: ha relazioni con diverse organizzazioni, con l'Unione Europea, i suoi Stati membri e Paesi Terzi. Partecipa, in rappresentanza dell'Italia, a Comitati, Consigli e Conferenze intergovernative e i suoi funzionari partecipano a Convegni e visite, per scambio di informazioni, metodologie e criteri in materie d'interesse comune.

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La Ragioniera dello Stato Daria Perrotta

Al vertice della Ragioneria - dal 2024 - c’è Daria Perrotta, che Giorgetti stesso ha fortemente voluto per ricoprire questa posizione. Nata a Napoli il 2 marzo 1977, è un magistrato contabile. Ha due lauree: una in Scienze politiche e una in Giurisprudenza, oltre che un master in Econometria. Lunga la sua esperienza nelle istituzioni: prima nella V Commissione (bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei deputati, poi in ambito governativo. Con il governo Renzi a chiamarla come consigliere giuridico per il suo gabinetto fu la ministra Maria Elena Boschi. Nel governo Conte invece è stata coordinatrice delle attività dell’Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri. E con Draghi è stata a capo di gabinetto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli.

 

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