
Cesare Romiti: la storia e la carriera dell'ex dirigente della Fiat
Apprezzato da Enrico Cuccia di Mediobanca e braccio destro di Gianni Agnelli, è stato uno dei principali dirigenti d'azienda, imprenditori ed editori italiani. È morto il 18 agosto 2020, a 97 anni, nella sua casa di Milano. FOTOSTORIA

Cesare Romiti, storico ex dirigente della Fiat ed ex presidente di Rcs, è morto il 18 agosto 2020 all'età di 97 anni nella sua casa di Milano. È stato tra i dirigenti d'azienda e imprenditori che hanno contribuito a scrivere la storia dell'industria italiana
Morto Cesare Romiti
Nato a Roma il 24 giugno del 1923, si è laureato in economia nel 1945. Rimasto orfano di padre nel 1941, per terminare l'università lavorava di giorno e studiava di notte
La storia della Fiat
Un uomo determinato e intelligente, come riporta il Corriere della Sera, Romiti raccontò di aver fatto "la fame. La fame vera. E per fame ho rubato. Non è che mi mancavano la carne e il pesce; mi mancavano il pane e la pasta"
Fiat, i modelli di auto che hanno fatto la storia
Nel 1947 lavora per il gruppo Bomprini Parodi Delfino di cui assumerà la carica di direttore finanziario. Nel 1968 diventa direttore generale della Snia Viscosa dopo la fusione con la sua ex azienda. Proprio per seguire questa vicenda entra in contatto con Enrico Cuccia di Mediobanca

Durante i primi anni '70 è prima direttore generale e poi amministratore delegato della compagnia aerea Alitalia, mentre nel 1973 lavora per un breve periodo alla Italstat

In Fiat entra nel 1974, con l'appoggio di Cuccia con il quale aveva stretto un forte rapporto di stima e fiducia

Due anni dopo ricopre il ruolo di amministratore delegato con Umberto Agnelli e, solo per tre mesi, Carlo De Benedetti. Il salto avvenne sempre grazie alla spinta del presidente di Mediobanca che suggerì all’Avvocato, che voleva Carlo De Benedetti come ad del gruppo, di affiancargli Romiti, allora dirigente finanziario. La soluzione resse poco e, a Giampaolo Pansa, nel libro “Questi anni alla Fiat”, Romiti raccontò che con De Benedetti non si lasciarono bene: “Lui vedeva in me l'uomo che l'aveva ostacolato nel suo proposito di essere l'unico a comandare in Fiat”

Braccio destro del presidente Gianni Agnelli, Romiti nel 1980 ottiene pieni poteri alla Fiat, quando i due fratelli Agnelli vengono convinti da Mediobanca a passare la mano. Da allora il manager romano fece una serie di mosse, alcune impensabili, compreso il licenziamento di 14 mila dipendenti. Gli scioperi che ne seguirono portarono alla storica marcia dei quarantamila, con i quadri del gruppo che sfilarono per le strade di Torino. (Nella foto Gianni Agnelli e Cesare Romiti)

A Paolo Madron che lo intervista per il libro "Storia segreta del capitalismo italiano", dirà che all'interno della casa automobilistica torinese "ho avuto praticamente carta bianca per venticinque anni". E dal 1980 in poi, assieme a Vittorio Ghidella, responsabile del settore auto, ha infatti guidato la Fiat lungo gli anni di maggior successo

Circa venticinque sono infatti gli anni che Cesare Romiti passa alla Fiat, dal 1974 al 1998, gli ultimi due ricoprendo il ruolo di presidente, succedendo a Gianni Agnelli. Lascerà la Fiat con sulle spalle anche una condanna, condivisa con altri manager, per finanziamento illecito ai partiti, frode fiscale e falso in bilancio. Quest'ultimo capo d'accusa cadde nel 2003. (Nella foto del 1996: Cesare Romiti, neo presidente Fiat, Gianni Agnelli e Paolo Cantarella, neo amministratore delegato)

Dopo l'uscita dalla Fiat rifiuta due offerte, una dalla Zanussi e una da Silvio Berlusconi. Mentre a Gianni Agnelli chiede di poter acquisire una quota di Gemina, società finanziaria che controllava Rcs, e inizia un'attività imprenditoriale in proprio. Diventa quindi presidente del Corriere della Sera, che guida dal 1998 al 2004. (Nella foto: Cesare Romiti e Silvio Berlusconi)

Per un anno è anche presidente della società di costruzioni e ingegneria Impregilo. Nel maggio 2005 entra nel patto di sindacato degli aeroporti di Roma, mentre nel 2007 la famiglia Romiti viene progressivamente estromessa prima da Gemina, società che controllava Rcs, poi da Impregilo e da Aeroporti di Roma

Nel 2003 Romiti ha costituito la Fondazione Italia-Cina, di cui diventa presidente dal 2004 fino al 2018. La Fondazione raduna decine di personalità imprenditoriali e aziende interessate al mercato cinese. (Nella foto: Gianni Agnelli, Cesare Romiti e Romano Prodi)

Romiti è stato uno dei più grandi dirigenti d'azienda, imprenditori ed editori italiani, capace di salvare il più grande gruppo industriale del Paese, la Fiat. (Nella foto: Lorenzo Necci, allora amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato e Cesare Romiti)

Nel corso della sua vita è stato nominato Cavaliere del Lavoro e Cavaliere di Gran Croce dell'ordine al merito della Repubblica italiana. Si è spento a 97 anni, dopo una vita nelle principali aziende e gruppi imprenditoriali italiani