Milano-Cortina 2026, a che punto sono i lavori per le opere delle Olimpiadi invernali?
EconomiaIntroduzione
Manca sempre meno all'evento, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026. Ma non tutti gli interventi previsti riusciranno ad essere finiti entro l’inizio delle competizioni, anzi. Il 57% dei lavori sarà completato dopo i Giochi, con l'ultimo cantiere nel 2033, secondo quanto rileva il terzo e ultimo report realizzato da Libera insieme alle 20 associazioni promotrici della rete civica Open Olympics 2026
Quello che devi sapere
Il report
Secondo il report, che analizza in particolare i dati del portale Open Milano Cortina 2026, nel corso del 2025 la data di fine lavori è stata posticipata per il 73% delle opere del Piano, spesso in modo rilevante, con slittamenti che in alcuni casi superano i tre anni. Sul fronte economico, invece, nei primi 10 mesi del 2025 il valore del Piano è cresciuto di 157 milioni di euro (+4,6%), con aumenti che riguardano 34 opere già presenti, uno sdoppiamento e tre nuove opere. Accanto ai dati disponibili, il report elenca anche i principali "non dati", cioè le questioni rimaste senza risposta: dall'impatto ambientale alla spesa complessiva dei Giochi e ai subappalti, per i quali sono visibili i nomi, ma non i valori economici. "Il portale Open Milano Cortina 2026 ha permesso di illuminare una parte rilevante, ma non esaustiva, della macchina olimpica. Il nostro lavoro non finirà allo spegnersi delle luci dei Giochi".
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Le opere tra impianti sportivi e interventi di altro genere
Andando nello specifico, il report riguarda 98 opere indicate nel sito di Società infrastrutture Simico (responsabile della costruzione degli impianti e di molte infrastrutture per le Olimpiadi invernali, ndr), con un investimento di tre miliardi e mezzo, di cui:
- 31 (solo il 13%) dedicate a impianti sportivi per i Giochi
- e 67 (l’87%) destinate alla cosiddetta legacy, “soprattutto interventi stradali o ferroviari” (45 su 67), che vengono pagate con i soldi dei contribuenti.
“Per ogni euro destinato alle opere indispensabili ai Giochi, se ne spendono 6,6 per opere di legacy. La spesa si concentra principalmente in due territori: Veneto e Lombardia sfiorano ciascuno 1,5 miliardi di euro”, scrive Open Olympics.
Il 57% delle opere sarà concluso alla fine dei Giochi
A fine ottobre - quindi va chiarito che la situazione ad oggi potrebbe essere diversa - risultavano concluse 16 opere, mentre 51 erano in esecuzione, tre in gara e addirittura 28 ancora in progettazione.
Solo 42 opere finiranno prima dell’evento, mentre il 57%, come detto, sarà completato dopo i Giochi, con l’ultimo cantiere nel 2033. Inoltre, 16 interventi (inclusa la controversa pista da bob di Cortina) presentano una consegna solo parziale.
Ad ogni modo, Simico ha fatto sapere che i tempi di molti interventi si sono allungati per questioni legate alle autorizzazioni e ai documenti da ottenere prima di aprire un cantiere. Ha assicurato però che le 36 opere essenziali saranno pronte per i Giochi. Il prossimo aggiornamento sullo stato dei lavori dovrebbe arrivare a fine anno, perché la piattaforma viene aggiornata ogni 45 giorni.
I dettagli sui tempi di consegna
Il report indica poi che "si evince un ulteriore dato sulle tempistiche di consegna delle opere, per cui per 16 opere tra le 48 in consegna dopo febbraio 2026 viene indicata una 'fine ante-olimpiadi'. In assenza di metadati (ossia un’indicazione da chi rilascia il dato di come intendere questa locuzione)", si suppone che il dato "intenda una scadenza per una consegna parziale dell'opera in tempo per lo svolgimento dei Giochi, che poi si concluderà in seguito". Tra queste 16 opere "ci sono anche otto opere essenziali per lo svolgimento dell'evento olimpico (quindi non di legacy), per esempio:
- interventi idrici per garantire l'innevamento artificiale delle piste;
- il Cortina Sliding Center Eugenio Monti;
- il Livigno Snow Park;
- il villaggio olimpico di Cortina;
- lo Stadio del Biathlon di Anterselva;
- l'Arena di Verona 1".
Come cambiano i costi?
Sui costi, merita una menzione speciale il Cortina Sliding Centre” comunemente conosciuto come pista da bob di Cortina, che, considerando il complesso delle opere a esso connesse, è interessato da un aumento di spesa di quasi 7 milioni di euro (+5,6%).
Sono invece due le opere che comportano un risparmio, entrambe situate in Trentino: l’adeguamento dell'infrastruttura stradale per il “Bus Rapid Transit” nelle valli di Fiemme e Fassa (-€3,6 milioni; -4,74%) e il Lotto 1 del Villaggio Olimpico di Predazzo, che realizza il nuovo padiglione Olimpico presso la sede della Guardia di Finanza (-€ 556.710,00; -2,15%).
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