Hotel, prezzi in aumento nel 2025 ma un italiano su tre usa l’AI per risparmiare. I dati
EconomiaIntroduzione
Soggiornare negli alberghi costa sempre di più. Nel corso del 2025, pernottare in una struttura alberghiera è diventato più oneroso per i viaggiatori italiani, visto che la spesa media per una singola notte in una camera doppia con prima colazione inclusa si è attestata a 164 euro. Il dato emerge da un’analisi condotta da Albergatore Pro, realtà specializzata in consulenza e formazione per il settore hospitality, che ha esaminato le tariffe di oltre 1.500 hotel distribuiti su tutto il territorio nazionale, differenti per categoria, collocazione geografica e dimensioni
Quello che devi sapere
Le destinazioni dove i prezzi corrono di più
A trainare l’aumento dei listini sono soprattutto le località montane. In queste aree, le tariffe alberghiere hanno subito un balzo del 5,8%, superando in media la soglia dei 200 euro a notte. Subito dopo si collocano le strutture affacciate sui laghi, dove l’incremento è stato del 4,2%, con un costo medio di 197 euro. Più contenuti, invece, gli adeguamenti nelle zone balneari, che segnano un +1,1% (161 euro), e nei centri urbani a forte richiamo turistico, dove l’aumento si ferma all’1,3% per una media di 129 euro. Alla base di queste differenze incidono fattori come la varietà dell’offerta ricettiva e la crescente preferenza, soprattutto da parte dei visitatori stranieri, per mete alternative rispetto alle classiche città d’arte o alle destinazioni di mare.
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L’intelligenza artificiale come agente di viaggio digitale
Con tariffe in crescita, molti viaggiatori cercano nuove strategie per contenere le spese e sempre più spesso si rivolgono all’intelligenza artificiale. I modelli linguistici avanzati, come ChatGPT o Gemini, vengono utilizzati non solo per suggerire mete di viaggio, ma anche per individuare promozioni e soluzioni economicamente più vantaggiose. In questo scenario, l’AI assume il ruolo di un agente di viaggio digitale: scandaglia le piattaforme online, confronta prezzi e pacchetti, valuta itinerari e proposte.
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L’agente di viaggio diventa digitale
Nel 2025 quasi il 29% dei turisti italiani ha utilizzato l’intelligenza artificiale per pianificare e prenotare le vacanze, con un balzo del 77% rispetto all’anno precedente. Uno su cinque lo ha fatto con continuità, mentre l’8% si è affidato esplicitamente alle chat conversazionali.
Una diffusione che corre a velocità diverse
L’adozione dell’AI nel turismo non è omogenea sul territorio. Secondo un’indagine di Albergatore Pro, basata sull’analisi di 1.574 strutture ricettive italiane, il Nord, spinto soprattutto da poli come Milano e Bologna, supera il 40% di penetrazione. Nel Centro e nel Sud i livelli sono più contenuti, ma la crescita resta sostenuta, con aumenti annui prossimi al 20%. Le differenze di genere risultano ormai marginali, mentre l’età continua a fare la differenza: tra gli under 35 l’utilizzo supera il 55%, mentre nella fascia 35-54 anni si colloca attorno al 30%.
Il ruolo degli hotel in questo cambio di paradigma
Come ha sottolineato a Repubblica Gian Marco Montanari, ad di Albergatore Pro, il settore è alla vigilia di una trasformazione strutturale destinata a consolidarsi entro pochi anni. Una visione condivisa anche dai vertici delle grandi piattaforme online: se la pianificazione dei viaggi passerà sempre più dal dialogo diretto con assistenti conversazionali, il ruolo tradizionale dei portali come “porta d’ingresso” rischia di essere messo in discussione. In uno scenario di mercato favorevole, la reputazione online si afferma come una leva economica concreta: piccoli miglioramenti nei giudizi di soddisfazione possono tradursi in incrementi significativi delle tariffe, con effetti diretti su ricavi, redditività e valore delle strutture. Per gli operatori dell’ospitalità, sottolinea Montanari, l’inerzia non è più un’opzione: linguaggi, servizi ed esperienze dovranno essere ripensati in chiave digitale per restare competitivi. Chi non si adatta, rischia di restare fuori dal mercato.
Gli aumenti dei prezzi sul territorio italiano
Negli ultimi quattro anni il costo dei pernottamenti alberghieri in Italia ha subito aumenti particolarmente marcati in alcune grandi destinazioni urbane. A guidare la classifica è Venezia, dove le tariffe sono cresciute del 65%, seguita da Milano (+60%) e Firenze (+59%). Incrementi che superano di gran lunga l’andamento generale dei prezzi e che fotografano una trasformazione profonda del mercato ricettivo nelle città a maggiore pressione turistica.
I balzi più recenti
Se si restringe l’analisi all’ultimo anno, la mappa dei rincari cambia volto. Le variazioni più consistenti si concentrano in centri di medie dimensioni: Lucca registra un aumento del 20%, Caserta del 14% e Rimini dell’11%. Un segnale che indica come la tensione sui prezzi non riguardi più solo le mete iconiche, ma stia coinvolgendo anche realtà tradizionalmente considerate più accessibili.
Dati e confronto con il periodo precrisi
Il quadro emerge da un’elaborazione dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha messo a confronto i dati Istat di luglio con quelli dell’estate scorsa e con il periodo antecedente alle grandi turbolenze economiche, ovvero il 2021. Il raffronto di lungo periodo è particolarmente significativo: a fronte di un’inflazione complessiva del 18%, i servizi di alloggio hanno registrato un’impennata del 37%, più del doppio rispetto all’aumento medio dei prezzi.
La situazione delle città
Dopo il terzetto Venezia-Milano-Firenze, seguono Grosseto (+58%), Lucca (+57%), Trieste (+56%), Palermo (+54%), Napoli (+53%) e Como (+52%). A chiudere la top ten figurano Roma e Reggio Calabria, entrambe con un incremento del 50%. Un dato accomuna tutte le città analizzate: nessuna presenta una riduzione dei prezzi. All’estremo opposto della graduatoria si collocano le località dove gli aumenti sono rimasti contenuti. Massa Carrara risulta la più stabile, con un +3%, seguita da Trapani (+6%) e Parma (+8%). Incrementi modesti che, tuttavia, confermano come anche nelle aree meno care la tendenza resti comunque orientata verso l’alto.
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