Tassa soggiorno Milano, dal Comune via libera all’aumento per le Olimpiadi 2026: le novità

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

La giunta comunale di Milano ha approvato il provvedimento che autorizza l’incremento della tassa di soggiorno per il 2026, anno nel quale il capoluogo lombardo ospiterà, insieme a Cortina D’Ampezzo (Belluno), i XXV Giochi Olimpici invernali, nel mese di febbraio, e i XIV Giochi Paralimpici invernali, nel mese di marzo. Ecco come cambieranno le tariffe nelle strutture ricettive che ospiteranno i turisti

Quello che devi sapere

Il decreto Anticipi

Il via libera di Palazzo Marino adegua l'imposta come previsto dal decreto-legge “Anticipi” approvato dal governo il 14 ottobre scorso e pubblicato il 29 in Gazzetta Ufficiale. La norma autorizza i Comuni di Lombardia e Veneto che distano a meno di 30 chilometri dalle sedi di gara a “incrementare l’ammontare dell’imposta di soggiorno fino a 5 euro per notte di permanenza”, come già previsto per altre città.

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “L’impatto economico della giustizia (e della sua riforma)”

Il nuovo tariffario negli hotel

A Milano il nuovo tariffario “olimpico”, in vigore per un anno a partire dal 1° gennaio 2026, sarà diverso in base al tipo di struttura ricettiva. La quota massima di 10 euro a notte riguarderà unicamente gli alberghi a quattro o cinque stelle mentre per gli hotel a tre stelle la tassa si attesterà su 7,4 euro a ospite. Cambiano le tariffe anche per le strutture a due e una stella, rispettivamente 5 e 4 euro a notte. 

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La tassa su case vacanze e b&b

Per quanto riguarda le locazioni brevi in case vacanze e bed & breakfast, nel capoluogo lombardo verrà chiesto un contributo di 9,5 euro per ogni notte di soggiorno. La tassa di soggiorno 2026 salirà a 7 euro nelle case per ferie e a 3 euro in ostelli per la gioventù e aziende ricettive all’aria aperta.

Dove verrà destinato l'extra-gettito

Stando a quanto previsto dal Dl Anticipi, una metà dell’extra-gettito generato dall’imposta andrà a finanziare gli impieghi previsti dalla legge istitutiva del tributo (Decreto legislativo numero 23 del 2011). Si tratta di interventi in materia di turismo come il sostegno alle strutture ricettive oppure le opere di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali con i relativi servizi.

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Interventi per i Giochi

La restante quota di proventi in arrivo dalla tassa di soggiorno andrà nelle casse dello Stato per il finanziamento di interventi connessi agli eventi intorno ai Giochi che si svolgeranno tra il 6 e il 22 febbraio 2026.

Federalberghi Milano: “Un danno, si agevola turismo mordi e fuggi”

L'aumento della tassa di soggiorno nella metropoli lombarda vede la contrarietà degli operatori del settore. "Rischia di distruggere quello che si è costruito in 25 anni per rendere la città una destinazione mondiale per i congressi e per il turismo businnes", è il commento di Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, che teme una "perdita di leadership" sul fronte del turismo legato agli affari. "L'aumento rischia di provocare danni ed se lo avessimo fatto noi sicuramente il sindaco Sala ci avrebbe attaccato", dice.

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Rescasa Lombardia: "Provvedimento grave"

Per Francesco Zorgno, presidente dell'associazione Rescasa Lombardia, si tratta di un provvedimento "grave" che potrebbe avere ripercussioni negative su tutto il settore dell'ospitalità in città. "Le persone non rimarranno più a dormire a Milano e ci sarà un turismo mordi e fuggi. Quindi è una decisione miope anche dal punto di vista economico perché se si pensava di fare cassa non sarà così, visto il minor numero di viaggiatori", dice.

La proroga

Il decreto Anticipi proroga di un anno le misure incrementali sull'imposta di soggiorno che erano state decise per il Giubileo 2025. A parte le realtà territoriali interessate dai Giochi, il maggior gettito derivante dall'incremento dell'imposta di soggiorno sarà, in questo caso, per il 70% destinato a finanziare interventi in materia di turismo. Mentre la quota restante, pari al 30%, verrà acquisito dal bilancio dello Stato per essere destinato a incrementare le risorse relative al Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità

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Le stime

Secondo alcune stime, nel 2026 gli incassi frutto dell'imposta di soggiorno potrebbero toccare quota 1 miliardo e 300 milioni: un vero tesoro che, considerando anche la continua corsa degli incassi, accende il dibattito.

Il boom dal 2011

Rispetto al 2011, primo anno di applicazione dell'imposta di soggiorno a livello nazionale, c’è stato un vero e proprio boom. All’epoca, i tredici Comuni che hanno introdotto l'imposta hanno incassato 77 milioni di euro. Da lì è partita una crescita vorticosa, che si è fermata solo nel 2020-2021 quando l’emergenza Covid ha ridotto le entrate a 192 milioni e 263 milioni. Il recupero è avvenuto già nel 2022 quando la tassa ha portato 628 milioni di incassi.

 

Per approfondire: Tassa di soggiorno, aumenti anche nel 2026: verso 1,3 miliardi di incassi. La situazione

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