Rincari hotel, ecco in quali città il costo è aumentato di più dal 2021: la classifica
EconomiaIntroduzione
Come evidenzia uno studio condotto dall'Unione Nazionale Consumatori (Unc), negli ultimi 4 anni i prezzi per pernottare in alberghi e strutture ricettive ha visto aumenti a doppia cifra nelle città italiane, molte delle quali a vocazione turistica. Ecco dove
Quello che devi sapere
Il podio dei rincari
Non solo caro-spiagge. Dopo la denuncia di Federconsumatori che ha stimato un costo medio di 35,74 euro per un ombrellone e due lettini, il 6% in più rispetto al 2024, a tenere banco nell’estate italiana sul fronte dei prezzi sono anche i costi relativi agli hotel. Secondo la classifica stilata dall’associazione dei consumatori Unc che ha messo a confronto i dati Istat relativi allo scorso luglio con quelli del 2021, Venezia si aggiudica il primo posto con un incremento del 64,7%, circa quattro punti sopra Milano, seconda col 60%. A completare il podio dei rincari c’è Firenze con gli hotel il 58,8% più cari negli ultimi 4 anni.
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La top ten
Appena sotto il podio spicca Grosseto con prezzi degli hotel in salita del 57,5% davanti a Lucca e Trieste, rispettivamente quinta e sesta con il 56,6% e il 55,5%. Settima Palermo con il 53,6%, seguita da Napoli (52,4%), Como (51,7%) e, a pari merito, Roma e Reggio Calabria, entrambe sopra quota 50%.
Il confronto con l’inflazione
Confrontando i prezzi degli alberghi con il tasso di inflazione generale, cresciuti del 17% in 4 anni, Unc rileva come i servizi di alloggio siano decollati del 38,6%, oltre il doppio.
Le città meno care
L’analisi Unc rileva poi come sul fronte dei servizi d’alloggio nessuna città italiana risulti in deflazione. In tre città, tuttavia, la crescita dei prezzi si è mantenuta al di sotto della doppia cifra, a partire da Massa Carrara con aumenti del 2,9%. A Trapani il costo degli alberghi è salito del 5,8%. Terza Parma a +8,3%.
Il confronto con l’inflazione 2024
Nell’ultimo anno i servizi di alloggio che includono, oltre agli alberghi, anche motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù si sono allineati con l’inflazione generale: a fronte di un tasso all’1,7% rispetto al 2024, i prezzi sono saliti in media dell’1,3%.
I rincari nell’ultimo anno
Oltre al confronto con il 2021, l’anno prima della crisi dei prezzi innescata da guerra in Ucraina, inflazione e caro energia, il conto negli hotel è diventato più salato negli ultimi 12 mesi in alcune città. In confronto al 2024, Lucca segna l'aumento maggiore con il 20,2% in più, seguita da Caserta, al 13,7%, e Rimini al 10,9%.
Prezzi in discesa nelle città turistiche
Scorrendo la classifica, al quarto posto si piazza Perugia con rincari del 10,2% nell’ultimo anno. A sorpresa, i prezzi nelle principali città turistiche hanno registrato una frenata, se non una vera e propria discesa. È il caso di Firenze dove gli hotel a luglio 2025 sono più cari di appena lo 0,3% in più rispetto all’anno scorso.
Le città in deflazione
Virano verso la deflazione i prezzi degli alberghi nelle città di Venezia, Roma e Milano, che si piazza al quarto posto tra le città più virtuose con una discesa di quasi 8 punti. Tra le città dove risulta più evidente il risparmio spiccano Siena, Mantova e Pisa, che oscillano tra il -9,4 e il -12,6% per la città del Palio.
Dona (Unc): “Rialzi alberghi superiori all’inflazione”
"Non sappiamo se quest'anno gli albergatori delle città più visitate d'Italia, da Venezia a Firenze, sono stati virtuosi, se i rincari contenuti dipendono invece da un calo dell'afflusso turistico rispetto alla scorsa estate o se, avendo già portato al massimo i prezzi negli ultimi anni non potevano permettersi di incrementarli ulteriormente, pena la perdita di clienti", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. “In ogni caso emerge che dal 2021 ad oggi i servizi alberghieri hanno subito rialzi ben superiori all'inflazione del Paese", sottolinea.
Codacons: “A Ferragosto solo 12 milioni in vacanza”
Tra caro-spiagge e caro-alberghi, in vista del Ferragosto 2025 il Codacons denuncia un’ulteriore battuta d’arresto del turismo italiano. “Secondo le previsioni dell'Osservatorio Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg, quest'anno saranno appena 12 milioni i cittadini in vacanza nel periodo clou dell'estate, un milione in meno rispetto ai 13 milioni registrati nel 2024”, sottolinea l’associazione dei consumatori secondo la quale la riduzione “è figlia di anni di rincari senza sosta, dall'energia ai generi alimentari, fino ai prezzi astronomici delle località balneari e delle strutture ricettive”.
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