Modello 730 senza sostituto d'imposta, quando arriva rimborso dell'Agenzia delle Entrate
EconomiaIntroduzione
Con l’arrivo dell’ultimo mese dell’anno prende il via la fase delle restituzioni fiscali legate ai moduli 730 presentati senza "sostituto d'imposta", cioè senza l’intervento del datore di lavoro o dell’ente pensionistico. In questo periodo, una parte dei contribuenti inizia a vedere riconosciute le somme spettanti. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Somme recapitate sul conto bancario
Quando la dichiarazione viene presentata in autonomia, le somme spettanti non vengono riconosciute attraverso lo stipendio o l’assegno previdenziale, ma sono erogate direttamente dall’amministrazione fiscale. Il denaro può essere trasferito sul conto bancario comunicato in precedenza dal cittadino oppure recapitato mediante titolo di pagamento cartaceo rilasciato dal servizio postale, modalità che di solito comporta attese più prolungate.
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Il controllo online
Lo stato della pratica è verificabile online, senza intermediari, accedendo all’area riservata del portale istituzionale. La comparsa dell’avviso che segnala la lavorazione in corso indica che la procedura è ormai prossima alla conclusione e che la disposizione del pagamento è in partenza. In tali circostanze, i primi versamenti elettronici possono essere avviati già verso la fine dell’anno.
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Come accedere al sito
Per restare informati sull’evoluzione della propria pratica è opportuno consultare con regolarità l’area personale dedicata alle dichiarazioni fiscali. Ma come fare per restare informati? Entrando nella piattaforma online di Agenzia delle Entrate, attraverso la sezione riservata ai dati individuali, si possono visualizzare le informazioni sui conguagli e controllare in tempo reale a che punto è arrivata la procedura. Chi non vuole utilizzare i servizi digitali può ottenere assistenza tramite il servizio di supporto telefonico oppure fissare un incontro presso una sede locale dell’ente
Restituzione delle somme più lente
La lentezza della pratica evidenzia un problema palese: la restituzione delle somme dovute segue un percorso più lento rispetto ai casi in cui il conguaglio viene gestito da un sostituto d’imposta. Gli accrediti che prendono il via in piena estate riguardano infatti soltanto chi ha indicato un soggetto incaricato delle operazioni, mentre per tutti gli altri l’istruttoria viene svolta direttamente dall’amministrazione fiscale e richiede inevitabilmente più passaggi.
Rimborsi anche a primavera 2026
Nella prassi, l’ultimo mese dell’anno rappresenta il punto di partenza delle erogazioni dirette, ma il calendario non è uniforme e le operazioni possono spesso protrarsi per diversi mesi, arrivando in alcuni casi fino all’inizio della primavera del 2026. A incidere sulle scadenze è anche l’esito dei controlli preliminari: chi supera senza rilievi le verifiche vede partire prima il pagamento, mentre le posizioni con importi più elevati sono sottoposte a verifiche aggiuntive. Oltre una certa soglia di credito, fissata a 4 mila euro, l’iter si appesantisce ulteriormente e le attese tendono ad allungarsi.
Quanto incide la disponibilità delle coordinate bancarie
Un fattore che incide in modo significativo sulla rapidità è la disponibilità delle coordinate bancarie. Quando la dichiarazione è trasmessa senza intermediari, includere l’IBAN permette di abbreviare notevolmente i passaggi necessari per ricevere le somme spettanti. L’indicazione del conto può essere effettuata online, utilizzando lo strumento specifico disponibile sul sito istituzionale o tramite l’area di accesso riservata agli utenti già censiti.
Le alternative: dalla posta elettronica ai documenti cartacei
In alternativa, la richiesta può essere inoltrata via posta elettronica certificata inviando il modulo compilato e firmato digitalmente alla struttura provinciale competente. È inoltre possibile presentare la documentazione in forma cartacea direttamente allo sportello, allegando un documento di riconoscimento valido. La pratica può essere consegnata anche tramite una persona delegata, a condizione che venga compilata l’apposita sezione di autorizzazione e che siano uniti i documenti di identità di entrambe le parti.
Chi utilizza la modalità "senza sostituto d'imposta"
La modalità “senza sostituto” si applica sia a chi non ha più un impiego al momento dell’invio dei dati fiscali, pur avendo lavorato come dipendente in precedenza, sia a chi, pur potendo indicare un responsabile del conguaglio, preferisce rinunciare a questa possibilità per ricevere il denaro direttamente dall’ente impositore.
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