Dichiarazione dei redditi, si può correggere o annullare il proprio 730? Cosa sapere
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In queste settimane molti contribuenti stanno presentando la propria dichiarazione dei redditi, ma bisogna fare attenzione alla presenza di errori o informazioni mancanti. Come si procede in questi casi? Il contribuente può sanare la propria posizione in diversi modi: ecco come fare, sia in autonomia che con l’aiuto di un professionista o di un Caf
Quello che devi sapere
Le scadenze per annullare la dichiarazione
Dal 19 maggio 2025 era possibile, per chi aveva già trasmesso il modello 730/2025 o il modello Redditi e si fosse accorto di errori o di omissioni, procedere all’annullamento della dichiarazione precedentemente inviata e inoltrarne una nuova tramite la piattaforma online dell’Agenzia delle entrate. In quel caso, tutti i dati inseriti venivano eliminati e tornava disponibile la dichiarazione precompilata dall’amministrazione finanziaria. Questa facoltà di annullamento, tuttavia, era esercitabile una sola volta e, per il modello 730/2025, la finestra utile si è chiusa il 20 giugno 2025 (lo stesso termine valeva per il modello 730 + Redditi correttivi, con o senza F24). Per chi avesse invece inviato il modello Redditi corredato da F24, l’ultima data utile per cancellarlo era il 26 giugno 2025, anch’essa ormai trascorsa. Rimane ancora disponibile, fino al 15 ottobre 2025, l’opzione di annullamento per il modello Redditi (e i relativi correttivi per le persone fisiche) se non era stato predisposto alcun F24
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Come annullare una dichiarazione
Ma come si annulla la dichiarazione? Affinché la cancellazione sia accettata, lo stato della ricevuta deve riportare la dicitura “Elaborato”, e l’accesso all’applicativo deve avvenire con le stesse credenziali utilizzate in fase di invio. Qualora fosse stato predisposto un Redditi aggiuntivo o un correttivo del 730, occorre innanzitutto cancellare i dati caricati con l’opzione “Ripristina” nella sezione dedicata. Una volta annullata la dichiarazione, anche l’eventuale modello F24 collegato viene automaticamente eliminato. Le ricevute relative all’annullamento possono essere verificate e stampate nell’apposita sezione “Ricevute”. In caso di dichiarazione congiunta, infine, la richiesta di annullamento può essere effettuata esclusivamente dal dichiarante
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Il modello Redditi aggiuntivo o correttivo
È poi possibile presentare un Modello Redditi aggiuntivo o correttivo rispetto al 730 precedentemente presentato. In entrambi i casi la scadenza di presentazione è fissata per il 31 ottobre 2025. Il modello “Redditi aggiuntivo” deve essere presentato da chi ha già trasmesso il 730 precompilato e, ad esempio, ha percepito nel 2024 somme come le indennità di fine rapporto erogate da soggetti che non assumono il ruolo di sostituto d’imposta (da indicare nella sezione IV del quadro RM). Allo stesso modo, va utilizzato se occorre compilare il quadro RU oppure, in relazione a crediti d’imposta fruiti, il quadro RS. Quest’ultimo caso riguarda in particolare gli agricoltori esonerati (articolo 34, comma 6, del Dpr n. 633/1972) che, durante il 2023, abbiano usufruito di crediti d’imposta da spendere esclusivamente in compensazione tramite modello F24. Non è più consentito, invece, utilizzare il modello “Redditi aggiuntivo” per trasmettere informazioni già confluite nel 730, come quelle inserite nei quadri W, M (sezioni I, II e III) e T. Chi ha inviato un 730 precompilato ma ha dimenticato di riportare questi dati, dovrà necessariamente scegliere una delle seguenti alternative:
- inviare un modello “Redditi correttivo” entro il 31 ottobre 2025;
- presentare, oltre il termine del 31 ottobre 2025, un “Redditi integrativo”
Il modello Redditi correttivo
Qualora, dopo l’invio del modello 730, ci si accorga di aver omesso alcune informazioni o di averle riportate in modo non corretto e non sia più disponibile la finestra temporale per procedere all’annullamento, l’alternativa è trasmettere un “Redditi correttivo”, entro la scadenza del 31 ottobre 2025. Superato tale termine, resta soltanto la possibilità di ricorrere al “Redditi integrativo”. Se la nuova dichiarazione determina un credito superiore o un debito inferiore rispetto a quanto già dichiarato, è consentito richiedere il rimborso spettante. Diversamente, qualora emerga un credito ridotto o un debito maggiore, occorre procedere immediatamente al pagamento dell’imposta aggiuntiva, comprensiva degli interessi al tasso legale (calcolati giorno per giorno) e della sanzione attenuata prevista dall’istituto del ravvedimento operoso (art. 13, D.lgs. n. 472/1997
Resta invariata la possibilità di chiedere rimborso
Nel caso in cui dalla dichiarazione aggiornata emerga un credito nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, o al contrario un importo da corrispondere, rimane sempre prevista la facoltà di chiedere il rimborso oppure l’obbligo di effettuare il versamento. Diversamente, qualora dalla rettifica risulti un credito inferiore o un debito superiore rispetto a quanto indicato nella prima trasmissione del Modello 730, il contribuente deve provvedere senza indugi a regolarizzare la propria posizione. In simili circostanze, infatti, è necessario versare la differenza dovuta, includendo anche gli interessi calcolati sulla base del tasso legale. Poiché questi ultimi si accumulano giorno per giorno, anticipare il pagamento riduce le ulteriori somme accessorie da sostenere
La presenza di sanzioni
Se nella compilazione del Modello 730/2025 vengono commessi errori, bisogna considerare l’applicazione di una sanzione, che però può essere ridotta facendo ricorso al cosiddetto ravvedimento operoso. Le modalità di regolarizzazione e le relative percentuali sono illustrate dall’Agenzia delle entrate, che ha predisposto anche una guida consultabile online seguendo il percorso: Home > Schede informative e servizi > Accertamenti e regolarizzazioni > Ravvedimento
Le prossime scadenze
La dichiarazione 730/2025 può essere trasmessa fino al 30 settembre 2025, accedendo con le proprie credenziali digitali (Spid, Carta d’identità elettronica – CIE, o Carta nazionale dei servizi – CNS) all’area personale del portale dell’Agenzia delle entrate. In alternativa, il contribuente può rivolgersi a un Centro di assistenza fiscale (CAF), a un intermediario abilitato oppure, se previsto, al proprio datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. Un’ulteriore possibilità consiste nell’utilizzo del Modello Redditi Persone fisiche, che può essere presentato entro il 31 ottobre 2025, ma in questo caso l’invio deve necessariamente avvenire tramite CAF o professionisti autorizzati
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