Introduzione
Cambiano le regole relative ai passaporti: dal prossimo mese, infatti, debutta un sistema di versamento rinnovato per ottenere il documento, che comporta l’eliminazione definitiva del vecchio bollettino delle Poste.
La Polizia di Stato ha annunciato contestualmente anche una leggera revisione dell’esborso richiesto: la somma da corrispondere viene adeguata da 42,50 a 42,70 euro. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
La novità
A partire dal mese prossimo, il contributo per ottenere il passaporto potrà essere versato unicamente attraverso i sistemi messi a disposizione da Poste Italiane o dagli altri Prestatori di Servizi di Pagamento collegati alla piattaforma PagoPA. Il cittadino avrà quindi la facoltà di effettuare l’operazione in numerosi punti abilitati, dagli sportelli postali alle tabaccherie e ricevitorie dotate di PSP, passando anche per gli istituti di credito che aderiscono al circuito.
Per approfondire: Entry-Exit System, da oggi al via nuovo sistema di ingresso e uscita in area Schengen
Si potrà pagare online
Chi preferisce evitare file e sportelli fisici potrà invece concludere l’intera procedura direttamente online, sfruttando i siti e le applicazioni di Poste, delle banche o degli altri operatori autorizzati, gestendo così il pagamento senza muoversi da casa.
Per approfondire: Carta d’identità e Spid, cosa cambia e quali sono i costi
Validi anche i vecchi bollettini
Durante il pagamento, che avvenga di persona oppure attraverso i servizi digitali, dovranno essere indicati i dati anagrafici del richiedente, inclusi quelli dei minorenni: nome e codice fiscale risultano indispensabili per completare la procedura. La Polizia di Stato ha inoltre chiarito che i versamenti eseguiti con il vecchio bollettino postale prima del 1° dicembre 2025 resteranno validi e non dovranno essere ripetuti.
Perché cambiare
Ma perché questo cambiamento? Questo nuovo assetto mira a rendere omogeneo e più controllabile l’intero sistema dei versamenti, semplificando le procedure e integrando pienamente il processo nella piattaforma PagoPA. Una riforma che si inserisce nel percorso di progressiva digitalizzazione dei servizi della Pubblica amministrazione.
Come potrebbe cambiare il passaporto
Presto anche il design dei passaporti stessi potrebbe cambiare: nella giornata di martedì 25 novembre la Commissione europea ha registrato l'iniziativa dei cittadini europei (Ice) intitolata Eu Stars On My Passport (Stelle dell'Ue sul mio passaporto). L'iniziativa invita la Commissione "ad agevolare l'introduzione da parte degli Stati membri dell'Ue di un'opzione aggiuntiva per il design della copertina dei passaporti, offerta ai cittadini che richiedono un nuovo passaporto".
L'opinione degli organizzatori
Gli organizzatori dell'iniziativa ritengono che tale opzione dovrebbe "presentare uno sfondo blu con un cerchio di stelle dorate - il simbolo dell'Ue - e la scritta "Unione Europea" ben visibile sulla copertina del passaporto", ha reso noto la Commissione. "Poiché l'iniziativa soddisfa le condizioni formali stabilite dalla normativa pertinente, la Commissione la ritiene legalmente ammissibile ai sensi del regolamento sull'iniziativa dei cittadini europei".
Si attende la risposta della Commissione europea
La Commissione non ha ancora analizzato il contenuto delle proposte. La registrazione non influisce sulla decisione finale della Commissione in merito alla fondatezza dell'iniziativa né su eventuali azioni che essa potrebbe intraprendere. La Commissione prenderà una decisione sull'iniziativa solo se saranno raccolte almeno un milione di firme di cittadini dell'Ue", ha concluso Palazzo Berlaymont.
Addio timbri sui passaporti
Già da ottobre è in vigore l'Entry-Exit System nei Paesi dell’Area Schengen, ovvero per 25 membri dell'Ue più Islanda, Norvegia, Lichtenstein e Svizzera. Riguarderà tutti i cittadini extra-Ue che entrano in Schengen per un soggiorno di breve durata, ovvero dai 90 ai 180 giorni, dei quali verranno registrati i dati biometrici dei passeggeri - impronte digitali, riconoscimento facciale, scansione dell'iride - insieme ai dati contenuti nel passaporto. Essendo un sistema mai utilizzato prima, chi entra in Ue dovrà registrarsi al suo primo ingresso in terminali automatici appositi, rispondendo a quattro quesiti obbligatori. La registrazione durerà tre anni. I dati verranno custoditi dall'agenzia Eu-Lisa, istituita da Bruxelles nel 2011 con sede a Tallinn. I minori di 12 anni sono esentati.
"Dobbiamo fare tutto il possibile per impedire ai terroristi e ai migranti irregolari di entrare illegalmente. È fondamentale mantenere un controllo efficace sui cittadini di Paesi terzi che entrano nello spazio Schengen, in modo da poter rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne", ha sottolineato Rasmus Stoklund, ministro della Migrazione della Danimarca, che è presidente di turno dell'Ue. C'è tuttavia un rebus legato all'Entry-Exit System, quello delle possibili file ai controlli di frontiera una volta che si è sbarcati dall'aereo. Allo scalo di Fiumicino sono stati installati oltre 200 Self Service Kiosk dove potersi registrare, oltre una ventina quelli destinati invece all'aeroporto di Ciampino. Molti viaggiatori, però, potrebbero non prenderla bene, come i passeggeri britannici, costretti al controllo biometrico anche dalla loro Brexit.
Per approfondire: Libertà di movimento, passaporto italiano tra i più potenti al mondo nel 2025: classifica