Telemarketing selvaggio, cos'è il nuovo filtro dell'Agcom e perché a volte non funziona
EconomiaIntroduzione
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha tracciato un primo bilancio sui nuovi filtri anti-spam attivi dal 19 novembre scorso. Come evidenzia il monitoraggio, gli operatori di telefonia hanno bloccato in cinque giorni 22,55 milioni di chiamate indesiderate inoltrate dall'estero falsando numeri di cellulari italiani. Ma alcune chiamate riescono ancora a bucare i filtri. Ecco quali sanzioni sono previste e come proteggersi dallo spoofing selvaggio
Quello che devi sapere
I dati
Stando ai dati forniti al Garante dalle quattro principali aziende che operano sul mercato italiano - Tim, Vodafone Fastweb, WindTre e Iliad - tra il 19 e il 23 novembre lo scudo ha intercettato fino a 7,46 milioni di chiamate fake al giorno. In base alla delibera, pubblicata dall'autority lo scorso maggio, spetta infatti agli operatori identificare le telefonate sospette in partenza prima che compaiano sullo schermo degli utenti.
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Cos'è lo spoofing
Agcom mira così a contrastare in modo più netto pratiche come lo spoofing, meccanismo tramite il quale viene falsato il numero di telefono dal quale parte la chiamata per aggirare i blocchi impostati dagli utenti sui propri smartphone. Si tratta in sostanza di tutte quelle telefonate che risultano in arrivo da un numero telefonico inesistente e non registrato e che raggiungono le persone con l’intento di compiere telemarketing aggressivo o teleselling illegale. In alternativa, sono chiamate che nascondono frodi perpetrate utilizzando un numero telefonico modificato in modo da presentarsi all’utente che le riceve come un soggetto pubblico (ad esempio Forze dell’ordine) o privato (ad esempio una banca).
La portata del fenomeno
Il monitoraggio è stato anche l'occasione per saggiare la portata del fenomeno dello spoofing in Italia. Come rileva l'Agcom, "si osservano valori della percentuale di chiamate illecite da numerazioni mobili bloccate anche del 50%, 70%, fino al 90%" a seconda dell'operatore. Secondo i gestori sentiti da La Repubblica, dal 19 novembre viene bloccato ogni giorno circa un quarto delle chiamate che arrivano dall’estero in Italia, pari a circa 1 milione nel caso di un grande operatore.
Come funziona il filtro
Il filtro anti-spoofing, come detto, deve essere applicato da tutti gli operatori attivi sul mercato italiano, sia per quanto riguarda la telefonia fissa sia quella mobile. Il funzionamento riguarda l'intera rete: pertanto all'utente non viene richiesto alcun passaggio, come per esempio scaricare applicazioni oppure inoltrare richieste specifiche. Ai gestori spetta l'obbligo di dotarsi di un'interfaccia tecnica necessaria per rendere efficace il filtro.
Quando non funziona il filtro
Il filtro che dichiara guerra al telemarketing "selvaggio" non esaurisce tuttavia tutte le possibilità di ricevere chiamate moleste. Dallo scudo sono esclusi i call center che operano in Italia violando le norme sulla privacy e le chiamate dall'estero che utilizzano numerazioni internazionali autentiche. Sono a rischio inoltre le comunicazioni ricevute attraverso app di messaggistica, sms e piattaforme VoIP come WhatsApp.
Codacons: "Filtro riduce ma non elimina chiamate moleste"
Sul contrasto al telemarketing incontrollato si muovono da tempo le associazioni per i consumatori che nei mesi scorsi hanno partecipato al tavolo tecnico convocato dal Garante. Il Codacons, pur giudicando positivamente i dati relativi al secondo filtro, afferma che "il problema non è risolto". "Continuano infatti ad arrivare a destinazione le chiamate provenienti da call center legali che operano dall'Italia, quelle provenienti dall'estero con numerazione non italiana, quelle che utilizzano finte numerazioni italiane ma che partono effettivamente dal territorio nazionale, e le telefonate da numeri fissi stranieri esistenti", dice l'associazione.
Consumerismo: "Serve indagine parlamentare"
Sulla stessa linea è il commento di Consumerismo no profit, che chiede di avviare un'indagine parlamentare sul fenomeno che con l'ausilio dell'intelligenza artificiale ha compiuto un salto di qualità. "Sul telemarketing truffa dietro c'è qualcosa di più grosso che una banale attività di lobby dei portatori d'interesse di settore, e il filtro anti-spoofing introdotto lo scorso 19 novembre non sembra destinato a fermare il fenomeno delle chiamate moleste", afferma l'associazione.
Il 19 agosto scorso il primo blocco dell'Agcom sulla rete fissa
La stretta di Agcom sulle chiamate da cellulare di call center stranieri segue di tre mesi il blocco sui numeri di telefono da rete fissa che nel mese di settembre - fa sapere l'autorità - ha portato a neutralizzare circa 20 milioni di chiamate fasulle, l'1,3% di quelle in arrivo dall'estero. Come allora, anche il filtro attivo dal 19 novembre scorso mira a prevenire tentativi di truffa, a partire dalla finta ricezione di un curriculum vitae per offerte di lavoro inesistenti.
Allerta Garante su chiamate selvagge dall'estero
Secondo l'autorità amministrativa presieduta da Giacomo Lasorella, il sistema delle chiamate moleste è ramificato a livello internazionale e pertanto bisogna tenere alta la guardia. “Il fenomeno si sta spostando sulle chiamate dall’estero con numeri internazionali che non possono essere bloccati sulla base del quadro normativo attuale", scrive il Garante che invita i cittadini a "prestare la massima attenzione" soprattutto "quando vengono offerti contratti e servizi di varia natura".
Le sanzioni
Agcom mette in guardia anche dal possibile incremento dello spoofing originato in Italia. "Su questo aspetto, in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte, svolgeremo un’attenta vigilanza irrogando le sanzioni del caso, sulla base di un impianto regolamentare ormai chiaro e consolidato", sottolinea l'autorità. Come prevedono le nuove norme, dalla stretta sono escluse le società di telemarketing iscritte regolarmente al Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc). Il mancato inserimento entro 60 giorni dall'avvio dell'attività comporta il rischio di sanzioni fino a 50mila euro, oltre al blocco dell'attività.
Quali soggetti devono iscriversi al Roc
All'iscrizione sono tenuti i call center ma anche i soggetti terzi che si avvalgono dei servizi forniti dalle aziende di telemarketing. Nella pratica è necessario fornire tutti i numeri di telefono nazionali che vengono utilizzati per lo svolgimento delle attività, inclusi i numeri verdi.
Registro pubblico delle opposizioni
L'intervento dell'Agcom mira a potenziare lo scudo già previsto dal Registro pubblico delle opposizioni. Lo strumento, previsto da una legge del 2018 e operativo da luglio 2022, consente di iscrivere gratuitamente sulla piattaforma telematica il proprio numero di cellulare vanificando i consensi alla pubblicità rilasciati. Il servizio punta a neutralizzare a tempo indeterminato sia le chiamate indesiderate da operatore umano come i call center sia quelle automatizzate, le robocall.
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