Il filtro anti-spoofing attivato da Agcom il 19 novembre ha bloccato in media 7,46 milioni di telefonate al giorno, fermando fino al 90% delle chiamate illecite che utilizzano numeri italiani pur partendo dall’estero. I dati dei gestori mostrano un fenomeno molto esteso, con blocchi fino a sei volte superiori rispetto alla prima fase del provvedimento
7,46 milioni di telefonate bloccate al giorno. È l’effetto del secondo filtro imposto dall'Agcom il 19 novembre, che blocca le chiamate in arrivo dall'estero travestite con numeri italiani, opera di call center clandestini. Il dato, comunicato dai quattro principali operatori (Tim, Vodafone-Fastweb, WindTre e Iliad), evidenzia "l'ampia diffusione di questa pratica illegale”, ha sottolineato il Garante delle Comunicazioni, che ha tracciato un primo provvisorio bilancio del nuovo provvedimento.
Bloccate fino al 90% delle chiamate
I dati mostrano quanto il fenomeno sia esteso. “L’anti spoofing ha evidenziato percentuali di chiamate illecite da numerazioni mobili bloccate anche del 50%, 70%, fino al 90%” del traffico in ingresso, ha riferito l’Agcom. La prima fase, avviata il 19 agosto, riguardava le chiamate dall’estero con numeri italiani di rete fissa. Con la seconda fase, attiva dal 19 novembre, il blocco è stato esteso anche alle chiamate mobili. I primi dati, riferiti al periodo 19-21 novembre, risultano già circa sei volte superiori alla media dei blocchi registrati nella fase iniziale, che si attestava su circa 1,3 milioni di chiamate al giorno.
I dati comunicati dagli operatori
Agcom riporta che un primo operatore mobile, tra il 19 e il 21 novembre, ha bloccato 8,1 milioni di chiamate di spoofing da rete mobile, con una media di 2,7 milioni al giorno, a cui si aggiungono altri 2,6 milioni bloccati tra il 22 e il 23 novembre. Un secondo operatore, dal 19 al 23 novembre, ha bloccato 8,3 milioni di chiamate su 17 milioni ricevute, pari a circa il 50% del traffico mobile, per una media di 1,7 milioni al giorno. Un terzo gestore, nella sola giornata del 21 novembre, ha richiesto il blocco di 2,9 milioni di chiamate su 3,15 milioni complessive (circa il 90%). Un quarto operatore, tra il 20 e il 23 novembre, ha bloccato 650.000 chiamate su 940.000 totali, pari al 70%, con una media di 162.000 blocchi al giorno. Nel complesso, “i quattro principali gestori hanno bloccato, nel periodo 19-21 novembre, una media orientativamente di 7,46 mln di chiamate al giorno”, ha riferito l’autorità, per poi sottolineare: “Si tratta di un primo dato che, seppur parziale, è già circa 6 volte superiore al dato totale di chiamate bloccate da numeri fissi dall'estero nella fase iniziale di applicazione del filtro (circa 1,3 mln al giorno). L’autorità provvederà a pubblicare una rilevazione complessiva del numero dei blocchi preventivi effettuati per le chiamate da numeri mobili a seguito di un periodo più esteso di attivazione del blocco".
Fenomeno in evoluzione
Anche se il provvedimento ha funzionato, l’Agcom invita a non abbassare la guardia. “Si potrà assistere anche a un aumento dello spoofing originato in Italia. Su questo aspetto, l’autorità, in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte, svolgerà una attenta vigilanza irrogando le sanzioni del caso, sulla base di un impianto regolamentare ormai chiaro e consolidato. In tal caso, infatti, è agevole risalire al soggetto che ha originato, in Italia, le chiamate illecite”. L’autorità rileva, inoltre, che il fenomeno si sta spostando sulle chiamate dall’estero con numeri internazionali “che non possono essere bloccati, sulla base del quadro normativo vigente". Per questo, conclude l'Agcom "è necessario, a tale proposito, informare i cittadini di prestare la massima attenzione a tali chiamate, quando vengono offerti contratti e servizi di varia natura”.
Codacons: “Filtro Agcom riduce ma non elimina chiamate moleste”
Dopo la diffusione dei dati Agcom sul blocco delle chiamate illecite, è intervenuto il Codacons, che ha evidenziato come il fenomeno resti ancora significativo. ”Il filtro ha ridotto il numero di telefonate illecite ricevute dagli italiani, ma non ha fermato del tutto il problema del telemarketing molesto: continuano infatti ad arrivare a destinazione le chiamate provenienti da call center legali che operano dall'Italia, quelle provenienti dall'estero con numerazione non italiana, quelle che utilizzano finte numerazioni italiane ma che partono effettivamente dal territorio nazionale, e le telefonate da numeri fissi stranieri realmente esistenti”, ha riferito l’associazione.