Riscaldamenti, da manutenzione impianti a monitoraggio consumi: i consigli per risparmiare

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

In diverse zone d’Italia è già possibile accendere i riscaldamenti, mentre in altre ci sarà da aspettare ancora qualche giorno. In ogni caso, negli ultimi anni l’accensione di termosifoni e impianti di riscaldamento viene vissuta dagli italiani con una certa preoccupazione: le bollette, infatti, sono diventate sempre più salate e hanno spinto molti cittadini a contenere le spese. In attesa della progressiva scomparsa delle caldaie a gas dal 2029 come indicato da Bruxelles, in tanti hanno già messo da parte il gas passando anche ad altre forme di riscaldamento. Ad esempio alle pompe di calore. Per venire incontro agli italiani preoccupati per i costi del riscaldamento, Enea ha messo a disposizione due strumenti: una app per verificare il consumo e un vademecum. Ecco i dettagli

Quello che devi sapere

Valutare la sostituzione della caldaia a combustibile

Con l'inizio della stagione dei riscaldamenti, prima di tutto Enea consiglia di valutare la sostituzione della caldaia a combustibile con una pompa di calore elettrica. Questa valutazione può essere fatta, spiega l’Agenzia, in modo ancora più semplice grazie al nuovo applicativo web che misura in pochi minuti fattibilità e convenienza. Si potrebbero ottenere importanti risparmi in bolletta e minimizzare le emissioni di CO₂ e di particolato atmosferico.

 

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L’app

"L'app permette di valutare facilmente se la sostituzione possa avvenire senza modificare l'impianto idraulico o i radiatori, condizione che consentirebbe di ottenere risparmi annui che partono dai 150 euro, in caso della sostituzione di una caldaia a metano in una fascia climatica come quella di Padova, fino a 433 euro, nel caso di una caldaia a Gpl installata a Catania", ha spiegato Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

 

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Le pompe di calore

Le pompe di calore rappresentano una soluzione avanzata non solo per il riscaldamento invernale, ma anche per raffrescamento estivo e produzione di acqua calda sanitaria. Un recente studio Istat ha rilevato una crescita nell'utilizzo delle pompe di calore: +8% circa rispetto al 2021. Il versante nordovest italiano ha registrato l'incremento maggiore. Il report, tuttavia, ha anche evidenziato che il 43,5% delle famiglie italiane - nella ricerca della soluzione migliore per rispondere alle esigenze di riscaldamento e raffrescamento - ricorre a un mix di sistemi in funzione dell'urgenza del momento.

 

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Il vademecum di Enea

Per ottimizzare il comfort dei riscaldamenti e risparmiare sulla bolletta, Enea ha diffuso alcuni consigli. Il primo suggerimento, come detto, è quello di sostituire il vecchio impianto con una pompa di calore ad alta efficienza. È anche importante adottare cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.

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I controlli

Un altro suggerimento di Enea riguarda i controlli. È consigliabile scegliere un tecnico qualificato per valutare l'efficienza dell'impianto di riscaldamento e lo stato dell'isolamento termico di pareti e finestre. Con questi accorgimenti si può arrivare ad abbattere i consumi fino al 40%.

Il sistema di regolazione climatico

Enea suggerisce anche di abbinare alla caldaia per il riscaldamento un sistema di regolazione climatico. La termoregolazione climatica, spiega, interviene attraverso una regolazione "scorrevole" sulla temperatura di mandata dell'acqua all'impianto di riscaldamento in funzione delle condizioni climatiche esterne, consentendo di mantenere la temperatura dell'ambiente desiderata e limitando i consumi fino al 25% ogni 10° C in meno.

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Monitorare i consumi

Altra buona abitudine è quella di monitorare i consumi energetici attraverso contatori intelligenti: questo accorgimento è fondamentale per acquisire consapevolezza sulle proprie abitudini di consumo e per individuare tempestivamente eventuali perdite o malfunzionamenti.

La manutenzione degli impianti

È fondamentale, ricorda Enea, anche eseguire la manutenzione degli impianti. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito ed è senza incrostazioni di calcare. Inoltre, per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro.

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Le ore di accensione

È importante, prosegue Enea, controllare la temperatura degli ambienti e fare attenzione alle ore di accensione: il numero di ore massime di accensione, infatti, varia per legge in base alla zona climatica in cui ci si trova ma i Comuni possono anche stabilire delle norme diverse.

L’esempio di Roma

Per stabilire le date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti esistono delle zone precise decise a livello nazionale, che regolano anche le ore massime in cui gli impianti possono rimanere attivi e i gradi che si possono impostare. Le aree più al freddo, ad esempio, non hanno limite all'accensione. Tuttavia, i sindaci possono intervenire per modificare queste norme. È il caso del comune di Roma. La capitale è inserita dal piano nazionale nella zona climatica D, per la quale in generale è previsto un orario massimo di funzionamento dei riscaldamenti di 12 ore giornaliere nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 15 aprile. L’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri, invece, ha stabilito che gli impianti di riscaldamento potranno essere accesi da sabato 15 novembre 2025 fino a venerdì 8 aprile 2026. Il provvedimento stabilisce anche che gli impianti a uso civile potranno rimanere in funzione per un massimo di 11 ore giornaliere, comprese tra le ore 5 e le ore 23. Per gli uffici dell’Amministrazione capitolina, invece, le ore massime giornaliere sono 10. L’ordinanza, inoltre, stabilisce la riduzione di 1°C rispetto ai limiti indicati nel DPR n. 74/2013 e dispone che la temperatura massima negli edifici per attività industriali, artigianali e simili sia di 17°C (+2°C di tolleranza) e di 19°C (+2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici.

 

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