Rincari, quali prodotti alimentari sono aumentati di più negli ultimi 10 anni? I dati
EconomiaLa presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ieri ha visitato il mercato rionale di Sant'Ambrogio a Firenze, dove ha commentato l'aumento dei prodotti alimentari. In Italia i prezzi rapportati all'inflazione sono in linea con la media Ue, ma il calo dei salari reali affossa il potere d'acquisto. Anche di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, di Sky TG24, andata in onda il 28 ottobre
I prezzi del cibo sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa. A dirlo è la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, a Firenze per il Consiglio direttivo della Bce, dove ieri (28 ottobre) ha visitato a sorpresa il mercato di Sant'Ambrogio. "I prezzi sono ancora più alti dell'inflazione media, che è al 2%, dobbiamo assicurarci che scendano", ha detto il capo dell'istituto monetario di Francoforte girando tra le bancarelle del capoluogo toscano. Ma quali beni hanno doppiato l'inflazione negli ultimi 10 anni? E come sono cresciuti i prezzi in Italia e nel resto della Ue? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 28 ottobre.
Inflazione in 10 anni a +22%, ma alcuni prodotti costano il doppio
Come evidenziano i recenti dati dell'Istat, negli ultimi 10 anni l'inflazione è salita del 22%. Ci sono però beni alimentari che hanno registrato un incremento doppio come per esempio il cavolo, tra i vegetali più presenti nelle tavole italiane, che a settembre di quest'anno costava il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2015.
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Non solo cavoli. A pesare sulle tasche delle famiglie italiane si contano molti altri prodotti di prima necessità. L'Istituto nazionale di stastica certifica, per esempio, che mele, pomodori, patate e pesche hanno visto riazi medi che oscillano tra il 33 e il 65%.
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Stando agli ultimi dati diffusi dalla Bce, l'Italia si colloca tra i Paesi europei dove l'aumento medio degli alimentari dal 2019 si è mantenuto sostanzialmente in linea con il tasso di inflazione: +28%. Un andamento simile si è registrato in Francia, Irlanda e Finlandia. Mentre in Paesi come Germania, Spagna e Portogallo i prezzi sono saliti di oltre un terzo. Non va meglio nei Paesi Baltici che in sei anni hanno visto rincari doppi, come il record della Lituania: +55% rispetto al periodo pre-pandemico.
Salari reali, in Italia arretrati del 2,2% dal 2021
Più che per l'aumento dei prezzi, ad affossare il potere d'acquisto in Italia sono soprattutto i bassi salari. Come evidenziano i dati dell'istituto monetario, dalla fine del 2021 la retribuzione media corretta con il deflatore del Pil è diminuita del 2,2%, a fronte di una crescita nell'area Euro che supera il punto percentuale. Dalla Francia alla Germania e alla Spagna: tutte le principali economie del Vecchio Continente hanno visto un incremento degli stipendi insieme all'inflazione, ripartita dopo il Covid-19 con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e la "fiammata" dei prodotti energetici.
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