Introduzione
Fine degli sconti straordinari: nella Legge di bilancio, il cui testo è stato licenziato ieri dal Consiglio dei ministri, la detrazione più elevata per i bonus casa rimarrà limitata al 50% per le prime case e al 36% per le seconde, con il declassamento rispettivamente al 36% e al 30% rimandato al 2027. Verranno eliminati tutti i benefici fiscali superiori a queste percentuali per le spese del 2025, come il Superbonus, che ormai è stato ridotto al 65%. Non mancheranno invece le discussioni su come procedere sull’incentivo del 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, su cui potrebbero esserci ancora diverse valutazioni in corso d’opera. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Cosa sappiamo
Sembra sempre più chiaro come si delinea il capitolo del bonus casa nella prossima Manovra: secondo quanto trapela, il pacchetto dei rinnovi, di notevole peso economico, dovrebbe comportare un impegno complessivo di poco superiore ai due miliardi, distribuiti su dieci anni di recupero fiscale. Anche per il 2026 sembrano essere confermati strumenti come il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus. Le percentuali saranno rispettivamente al 50% e al 36% per le prime e le seconde case, con il declassamento rispettivamente al 36% e al 30% rimandato al 2027. Per accedere alla detrazione massima sarà necessario possedere un diritto di proprietà (o reale) sull’immobile oggetto dei lavori e destinarlo ad abitazione principale, mentre gli interventi sulle seconde case continueranno a beneficiare solo dell’aliquota minore.
Per approfondire: Manovra 2026, bonus e incentivi della Legge di Bilancio
Il bonus ristrutturazioni
Va ricordato che il bonus ristrutturazioni è riconosciuto per tutti i lavori edilizi: da quelli più importanti per i quali occorrono autorizzazioni comunali, come la Cila o la Scia, a quelli che rientrano nell’edilizia libera, per i quali non occorre presentare nessuna pratica al Comune. Tra questi, ad esempio, ci sono: sostituzione degli infissi, acquisto di climatizzatori, rifacimento di impianti elettrico o idraulico. Rientrano nell’agevolazione anche la costruzione di nuovi box auto e gli interventi antisismici. Inclusi nel bonus casa anche l’installazione dei pannelli solari e relativi sistemi di accumulo. Il tetto di spesa è fissato a 96mila euro per appartamento, compresi eventuali lavori sulle pertinenze. È obbligatorio il pagamento con il bonifico parlante con i dati fiscali e la fattura intestata chi chiede l’agevolazione.
Per approfondire: Superbonus e catasto, controlli su 1.800 immobili: cosa sappiamo
L’ecobonus
Le stesse aliquote differenziate tra prima e seconda casa sono poi previste anche per l’Ecobonus, cioè per la detrazione per il risparmio energetico. L'agevolazione è prevista per gli stessi lavori ammessi al bonus casa, con in più l’installazione di tende solari, e con le stesse regole quanto a pagamenti e durata. Cambiano invece i tetti di spesa che vanno in base alla tipologia di intervento. Ad oggi la scadenza dell’Ecobonus è prevista per il 31 dicembre 2027.
Bonus mobili
Ancora in vigore il Bonus mobili e grandi elettrodomestici, con il governo che sembrerebbe intenzionato a confermare la misura anche nel 2026. La misura consente una detrazione Irpef del 50% (per un massimo di 5 mila euro) per chi compra arredi o elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione. Ma resta ancora incerto il destino a fine anno.
Bonus barriere architettoniche
Resta attivo fino a fine del 2025 anche il bonus, con la detrazione al 75%, per gli interventi volti a rimuovere le barriere architettoniche negli edifici. Ad oggi il massimale per la detrazione è tra i 30 e i 50 mila euro, a seconda del tipo di immobile. L'agevolazione potrebbe essere rivista in sede di Legge di Bilancio, visto il costo contenuto a carico dello Stato.
Il Superbonus
Il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per la realizzazione di interventi sugli immobili finalizzati all'efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico. Se la detrazione era al 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 e al 70% per quelle sostenute nel 2024, ora è scesa al 65% per quelle sostenute nel 2025. Come spiega l'Agenzia delle Entrate, il Superbonus si può applicare agli interventi effettuati da: condomìni; persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche; organizzazioni non lucrative di utilità sociale; organizzazioni di volontariato; associazioni di promozione sociale.
Le detrazioni
Potrebbero non mancare anche novità sul fronte delle detrazioni: sappiamo, infatti, che dal 2025 le spese saranno soggette ai limiti aggiornati per le detrazioni fiscali, applicabili ai contribuenti con redditi oltre i 75mila euro. I bonus edilizi, pur con aliquote ridotte, continueranno in genere a garantire i primi recuperi. È tuttavia allo studio un possibile allentamento del tetto massimo per chi ha almeno un figlio fiscalmente a carico. Da ricordare, poi, che oltre i 100mila euro di reddito la quota detraibile subisce un’ulteriore decurtazione.
Per approfondire: Manovra 2026, prima casa esclusa dal calcolo Isee: come funziona e l’effetto sui bonus