Manovra 2026, prima casa esclusa dal calcolo Isee: come funziona e l’effetto sui bonus
EconomiaIntroduzione
In vista della Legge di bilancio 2026, le cui linee guida sono state illustrate ieri in Consiglio dei Ministri, il governo ha annunciato una riforma sul calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che fa da “bussola” per l’erogazione di una serie di bonus e agevolazioni fiscali pubbliche per i nuclei familiari.
Come chiarisce una nota del ministero dell'Economia, vengono stanziati 500 milioni di euro annui per la misura "che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza" con l'obiettivo di "favorire l'accesso a determinate prestazioni agevolate".
Quello che devi sapere
A cosa serve l’Isee
La maggioranza degli incentivi pubblici in vigore si basa su precisi paletti economici, con soglie che determinano l’accesso e gli importi. Lo scopo dell’Isee è quello di fotografare la condizione economica dei nuclei familiari e viene calcolata attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Il documento, da presentare all’ente che eroga l’agevolazione, al comune di residenza, a un centro di assistenza fiscale (Caf) oppure sul portale Inps, comprende i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare ed è valido dal momento della sua presentazione fino al 31 dicembre successivo.
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Perché lo spread è più basso anche se il debito è superiore al 2011”
Verso una riforma dell'Isee
Nei mesi scorsi, la proposta di un intervento sul patrimonio immobiliare era stata avanzata dal vicepremier Matteo Salvini come parte di una riforma più ampia dell’Isee. Come confermato da fonti vicine al centrodestra, nel vertice di maggioranza che si è tenuto prima dell’esame in Consiglio dei ministri, l’idea del Carroccio avrebbe incassato il disco verde da parte degli alleati di governo. Secondo Il Messaggero e altre testate, sarebbe stata definita una soglia di 100mila euro come valore limite dell’immobile per poter venire escluso dal calcolo dell’Isee. Il tetto equivale a un valore di mercato che oscilla tra i 300mila e i 400mila euro.
L’obiettivo
Ma qual è la finalità della norma allo studio? La proposta mira ad alleggerire dall’indicatore reddituale il mattone, un bene spesso maturato tramite risparmi di una vita e non effettiva "spia" sulla ricchezza di una famiglia.
Perché viene previsto un tetto
La misura si rivolgerebbe in primo luogo ai nuclei con medio-basso reddito. Per questo motivo l’esclusione agevolerebbe solo i proprietari di case dal valore di mercato modesto e privi di altri beni rilevanti.
Gli immobili
Nonostante l'eventuale introduzione di un tetto sul valore dell'abitazione principale, la riforma dell’Isee avrebbe un impatto sensibile su una vasta platea di immobili non di pregio, in particolare nelle periferie dei centri urbani.
Rendita catastale o valore aggiornato?
Un altro punto da definire è quello relativo al valore da prendere a riferimento, la rendita catastale che l’immobile produce a prescindere dal suo utilizzo oppure un valore aggiornato. E, in subordine, se verrebbe considerato un tetto fisso oppure indicizzato e dunque soggetto a possibili modifiche future in tema di catasto.
L’impatto sui bonus
Come effetto principale, l’eventuale annullamento della prima casa dal calcolo Isee porterebbe ad un allargamento "a cascata" della platea di beneficiari destinatari di una serie di sussidi, dall’Assegno unico universale per i figli al bonus asilo nido fino ai contributi per le bollette energetiche di luce e gas e ai sostegni sull’affitto.
Titoli di Stato e buoni fruttiferi
L’introduzione di una “franchigia sull’Isee ha già riguardato quest’anno altre voci di reddito. Dallo scorso aprile, infatti, è possibile escludere dalla Dsu alcune tipologie di investimenti finanziari come titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale fino a un massimo di 50mila euro per nucleo familiare.
Per approfondire: Da oggi i titoli di Stato sono esclusi dal calcolo dell'Isee: cosa sapere
Ipotesi introduzione soglie di reddito
Per provare a contenere l’impatto sui conti pubblici in una manovra che si annuncia “leggera”, intorno ai 16 miliardi di euro, il governo ragiona inoltre sull’introduzione di nuove soglie di reddito. Per i nuclei che superano determinati limiti non scatterebbe dunque l’esclusione della prima casa dall’Indicatore anche se proprietari dimostrano di possedere un immobile sotto i 100mila euro di valore catastale.
La necessità di correttivi
La possibile revisione dell’Isee si accompagnerà dunque all’introduzione di correttivi. Come ha chiarito la ministra della Famiglia Eugenia Roccella rispondendo a un’interrogazione del gruppo Noi Moderati, il via libera a nuove agevolazioni fiscale dovrebbe evitare “che ogni prestazione cannibalizzi le altre”. Un esempio riguarda il bonus mamme per le donne lavoratrici con figli che non andrà ad incidere ai fini del calcolo per l’ottenimento dell’Assegno unico.
Per approfondire: Isee, governo studia riforma: le ipotesi sul tavolo e come potrebbero cambiare i bonus