Codice e autovelox non fermano le multe stradali, 1,2 miliardi di incassi in 9 mesi

Economia
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Introduzione

Le nuove regole introdotte dal Codice della strada e le novità in tema di autovelox non fermano le multe stradali, che nei primi 9 mesi del 2025 valgono agli enti locali incassi totali per 1,25 miliardi di euro. Il calcolo, basato sui dati dei proventi dei comuni derivanti dalle violazioni stradali, è contenuto in un'indagine realizzata dal Codacons.    

Quello che devi sapere

Le regioni che hanno incassato di più

Tra gennaio e settembre le entrate derivanti da sanzioni a carico delle famiglie per violazioni delle norme del Codice della strada - ha calcolato l'associazione - ammontano in Italia a un totale di 1.253.283.834 euro. La Lombardia detiene il primato degli incassi con ben 305,7 milioni di euro, seguita dalla Toscana con 131,4 milioni e dall'Emilia Romagna con 129 milioni. Fanalino di coda la Valle d'Aosta con poco più di 2 milioni di euro nel periodo considerato.

 

Per approfondire: Multe, spesa record per le famiglie italiane: 2 miliardi lo scorso anno

Milano in cima alle grandi città

Tra le grandi città con più di 250mila abitanti Milano è in testa alla classifica delle entrate da multe con 123 milioni di euro di proventi, distaccando nettamente Roma, al secondo posto con 78,4 milioni e Firenze, al terzo con 39,4 milioni.    

 

Per approfondire: Multe auto, Italia al terzo posto in Europa per costo delle sanzioni: dove si paga di più

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Gli incassi nelle varie tipologie di Comuni

Nei primi 9 mesi del 2025 i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti hanno raccolto grazie alle sanzioni stradali ben 70,7 milioni di euro, cifra che sale a 92 milioni se si considerano i Comuni tra i 5mila e i 10mila abitanti, 125 milioni per quelli tra 10mila e 20mila abitanti, 219,6 milioni tra 20mila e 60mila abitanti, 215 milioni tra 60mila e 250mila. Sfiorano i 400 milioni di euro gli incassi totali delle amministrazioni con più di 250mila abitanti - analizza il Codacons.

Novità in Codice e autovelox non hanno inciso

Nel confronto con i dati relativi allo stesso periodo del 2024, emerge come le novità introdotte dal nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre dello scorso anno attraverso un inasprimento delle sanzioni per alcune violazioni, e le successive modifiche alla regolamentazione degli autovelox (tipologie di strada su cui installare gli apparecchi di rilevazione della velocità, distanze minime autovelox, limiti di velocità massimi, ecc.) diventate operative lo scorso 12 giugno, non abbiano fermato le sanzioni verso gli automobilisti. 

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Incrementi e cali regionali

Gli introiti da multe stradali registrano infatti un calo del -3,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a -41,5 milioni di euro di proventi, con fortissime differenze sul territorio, rileva il Codacons. Il Molise ad esempio è la regione che segna il più forte incremento degli incassi, cresciuti nel periodo considerato del +86%, +22% la Sardegna, +18% l'Umbria. Si riducono di quasi un quarto i proventi della Basilicata, -23,5%, e sensibili riduzioni si registrano anche in Sicilia (-18%).

Incrementi e cali regionali nelle grandi città

Sul fronte delle grandi città, il comune di Napoli è quello che registra le performance migliori, con gli introiti saliti del +41,7% rispetto ai primi 9 mesi del 2024, e anche a Firenze le multe risultano in forte aumento, con entrate in crescita del +32,4%. I cali più forti a Palermo e Torino (-16%) e Roma (-11%).    

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Cosa può succedere a breve con il censimento degli autovelox

I dati sui proventi da multe stradali potrebbero comunque a breve subire uno scossone, ricorda il Codacons. Con l'avvio del censimento degli autovelox gli enti locali che non comunicheranno tutti i dati sugli apparecchi di rilevazione della velocità saranno costretti a spegnere gli apparecchi a partire dal prossimo 30 novembre, rinunciando così al tesoretto garantito fino ad oggi dagli autovelox disseminati sulle strade italiane, che solo nelle principali città valeva oltre 62 milioni di euro nel 2024.

Il decreto del Mit sugli autovelox

Pochi giorni fa il Mit ha pubblicato il decreto ministeriale che dà il via al censimento e i Comuni hanno circa due mesi per rispondere. Chi piazza autovelox, ad esempio sulle statali, deve comunicare al ministero quali apparecchi e dove sono appostati entro il 30 novembre. Pena: stop alle rilevazioni abusive della velocità e quindi alle multe, a questo punto illegittime. È online e operativa la piattaforma telematica, predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti, per la trasmissione dei dati relativi ai dispositivi per l'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.

 

Per approfondire: Autovelox, dati su piattaforma Mit entro novembre o le multe saranno considerate nulle

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La vicenda

Il caos autovelox dura oramai da 18 mesi, da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe rilevate dagli apparecchi approvati ma non omologati: oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati.

 

Per approfondire: Autovelox, quali sono le app e le mappe che segnalano dove si trovano per evitare multe

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