Con la nuova stablecoin - che sarà ancorata all'euro - il consorzio vuole offrire un'alternativa al mercato americano, attrare investitori che di solito sono avversi alle criptovalute e accellerare gli sforzi per il lancio di una versione digitale dell'euro. La BCE avverte: senza una strategia comune messe a rischio la sovranità monetaria e la stabilità finanziaria
In Europa sarà lanciata una nuova stablecoin, ovvero una criptovaluta ancorata ad una valuta esistente -che in questo caso sarà l'euro - o al valore di una materia prima. Giovedì, un consorzio di banche ha infatti annunciato che la nuova cripto sarà gestita da una società con sede nei Paesi Bassi e sarà autorizzata e supervisionata dalla Banca centrale olandese. Ad oggi l'emissione globale di stablecoin ammonta a quasi 300 miliardi di dollari ma, secondo i dati pubblicati la scorsa settimana dalla Banca d'Italia, quelle denominate in euro hanno totalizzato solo 620 milioni di dollari.
Differenze tra Bitcoin e stablecoin
Il mondo delle criptovalute è ancora un terreno ritenuto troppo scivoloso per molti investitori. Questa è la ragione principale che ha spinto il mondo bancario a creare delle alternative più sicure. Detta in parole povere, la diferenza principale tra una criptovaluta come il bitcoin e una stablecoin è che la seconda è progettata per offrire agli utenti una maggiore stabilità dei prezzi perchè è ancorata ad una valuta esistente o al valore di una materia prima. Quindi, rispetto ad una criptovaluta come Ether, quelle ancorate a valute possono subire brusche oscillazioni di valore. Le stable sono token crittografici che sfruttano la tecnologia blockchain mantenendo un valore stabile rispetto a un asset tradizionale tramite ancoraggio.
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Come funzionerà la stablecoin europea
Il consorzio che ha fatto l'annuncio, al momento, è formato da nove banche: Unicreditt, Banca Sella, KBC, Danske Bank, Dekabank, SEB, CaixaBank, Skandinaviska Enskilda Banken, Raiffeisen. La cripto in euro sarà gestita da una società con sede nei Paesi Bassi e sarà supervisionata dalla Banca centrale olandese. Nel suo scenario di base, si legge nell'ultimo rapporto Citi, il volume di emissione di stablecoin potrebbe raggiungere 1,9 trilioni di dollari a livello globale entro il 2030. La proposta presentata prevede una specifica regolamentazione e rientrerà nell'ambito del regolamento MiCAR, Markets in Crypto-Asset dell'Unione Europea. Per il consorzio, l'obiettivo della nuova stablecoin è attrare investitori che di solito sono avversi alle criptovalute e accellerare gli sforzi per il lancio di una versione digitale dell'euro. Le transazioni consentite saranno quasi istantanee e a basso costo e sarà fornito un accesso continuo a transazioni internazionali, a pagamenti programmabili e a miglioramenti nella gestione della supply chain. Secondo le banche che presto lanceranno la nuova cripto, nonostante lo scetticismo della Banca Centrale europea e di alcune banche digitali, la stablecoin potrà essere utilizzata per pagamenti e regolamenti rapidi e a basso costo. A luglio Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha dichiarato che la cripto ancorata all'euo potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio perchè potrebbe mettere a rischio la politica monetaria e la stabilità finanziaria dell'euro.
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Le stablecoin statunitensi
Oggi, con un valore pari a 300 miliardi di dollari, a dominare il mercato globale sono le stablecoin statunitensi. La più grande critpo ancorata al dollaro è Tether e ha visto la sua capitalizzazione di mercato superae i 170 miliardi di dollari. Le stablecoin denominate in euro sono invece di dimensioni ridotte, con una capitalizzazione di mercato stimata di circa 500 milioni di euro (587 milioni di dollari). L’annuncio di giovedì fa seguito alla crescente spinta del Vecchio continennte verso una maggiore autonomia nei pagamenti digitali, mentre il predominio del mercato statunitense aumenta grazie al sostegno dell’amministrazione Trump.