Hedge fund contro Cucinelli: "Viola sanzioni Ue a Russia". La replica: "Rispettate norme"

Economia

Morpheus Research ha pubblicato un lungo report in cui accusa la società del lusso italiana di attuare tra l'altro una politica di "sconti aggressivi" per smaltire un "magazzino gonfio" che rischia "di indebolire il posizionamento esclusivo del marchio". La società respinge le accuse: "Pieno rispetto regole, valutiamo azioni legali'

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Morpheus Research, società fondata nel 2025 da un gruppo di analisti che dichiarano di voler portare alla luce comportamenti scorretti sui mercati finanziari, ha accusato Brunello Cucinelli di violare le sanzioni contro la Russia e di adottare una politica di “sconti aggressivi” per smaltire un “magazzino gonfio” che rischierebbe “di indebolire il posizionamento esclusivo del marchio”. Le accuse dell'hedge fund alla maison italiana del lusso sono contenute in un report redatto dopo un’indagine durata oltre tre mesi. Dopo la diffusione del dossier, le azioni Cucinelli hanno registrato una brusca caduta, arrivando inizialmente a perdere il 5% e a essere sospese dalle contrattazioni in Borsa Italiana. Alla riapertura degli scambi, il titolo è precipitato toccando il -15% a Piazza Affari. 

La replica del Gruppo: "Pieno rispetto delle regole Ue"

Il gruppo guidato dallo stilista umbro ha reagito con una nota ufficiale in cui si legge che Brunello Cucinelli “conferma con fermezza il pieno rispetto delle regole comunitarie in merito all’attività nel mercato russo” ed esclude "qualsiasi ipotesi su un utilizzo del mercato russo per la riduzione del magazzino e lo smaltimento delle rimanenze”. L’azienda ha inoltre fatto sapere di "valutare azioni legali a tutela della sua reputazione e degli interessi di tutti i suoi stakeholder". Il comunicato ricorda che all’inizio della guerra in Ucraina l’azienda aveva scelto “di mantenere inalterata la nostra struttura locale continuando a garantire salari pieni ai dipendenti e venditori e onorare i contratti di affitto, come sempre fatto in ogni parte del mondo anche in situazioni straordinarie” e che "attualmente il nostro personale offre, su richiesta dei clienti finali, un servizio di assistenza all’interno del nostro showroom". Secondo quanto precisato dalla società, "il prodotto utilizzato è quello regolarmente spedito in Russia entro i limiti stabiliti dall’Unione Europea e la parte residuale dell’inventario consegnato prima dell’introduzione delle sanzioni". Una modalità che consentirebbe di "generare localmente le risorse necessarie per sostenere stipendi e affitti". Quanto agli “spazi dedicati al marchio all’interno di più ampie strutture multi-brand”, l’azienda sottolinea che "rimangono operativi" e che "con i partner wholesale agiamo nel pieno rispetto delle regole comunitarie fornendo loro solo la parte di collezione consentita entro i limiti di valore fissati".

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L'incidenza del fatturato in Russia di Cucinelli è del 2%

Cucinelli evidenzia che le verifiche dell’Agenzia delle Dogane Italiane hanno accertato "il pieno rispetto delle procedure", aggiungendo che “non sono state rilevate segnalazioni da autorità doganali straniere che potessero prefigurare triangolazioni commerciali”. Il peso della Russia sui conti del gruppo, spiega la Maison, risulta oggi marginale. L’incidenza sul fatturato si è ridotta di oltre due terzi rispetto al 2021, attestandosi intorno al 2%. Le esportazioni verso la filiale russa sono passate dai 16 milioni di euro del 2021 ai 5 milioni del 2024. "Crediamo – sottolinea Cucinelli – che questi valori possano risultare esaustivi nel dimensionare correttamente questo argomento e nell’escludere qualsiasi ipotesi su un utilizzo del mercato russo per ridurre il magazzino o smaltire rimanenze". 

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